Refrazione binoculare vs tecniche di refrazione monoculari Humphriss

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In collaborazione con Società Optometrica Italiana SOPTI

Humphriss: tecnica di refrazione binoculare, vantaggi rispetto a tecnica monoculare
SOPTI Intervista il prof. Salvatore Pintus

Tra i metodi di refrazione binoculare di cui troviamo traccia in letteratura e nell’esperienza pratica di molti optometristi, il più semplice ed efficace ci sembra essere quello di Humphriss, del setto psicologico. Mediante questa metodica, è possibile eliminare l’area visiva maculare di un occhio, mantenendone la fusione periferica. In questo modo, la visione si mantiene binoculare, eccetto che per una piccola area centrale di un solo occhio che viene sfuocata da una lente positiva (Humphriss, 1979).
Le impressioni visive, sempre in binoculare, sono registrate dalle variazioni ottenute dall’occhio senza lente, che vede chiaramente e risponde a minimi cambiamenti di correzione. Il metodo ha un vantaggio importante: non è necessaria una strumentazione speciale, ma un semplice flipper di potere sferico. Lo sfuocamento lo si ottiene con una lente di +0,75/+1,00 (metodo HIC, Humphriss immediate contrast).
L’aspetto negativo della comune misura monoculare della refrazione è dovuto a tutti quei cambiamenti che influenzano la refrazione nel momento in cui si occlude uno dei due occhi: la dilatazione della pupilla, l’alterazione dell’errore refrattivo dovuto ad asimmetria della cornea, la disgregazione della relazione accomodazione/convergenza. Inoltre, se la dominanza è molto forte, l’attenzione dell’occhio non-dominante a mantenere la fissazione sarà difficoltosa. Infatti, molti pazienti chiedono di potersi coprire l’occhio dominante, anche se già occluso, per concentrarsi sulle lettere dell’ottotipo.
L’aspetto positivo della misura binoculare della refrazione sta nel fatto di essere in una condizione “reale” proprio durante l’atto simultaneo del vedere, in cui l’efficienza motoria e sensoriale degli organi visivi funziona insieme.Per approfondire l’argomento si consiglia la lettura di “Binocular refraction” Derryck Humphriss.
Chiediamo a Salvatore Pintus, insegnante presso IRSOO e docente a contratto in Ottica Oftalmica e Visuale, nel corso di laurea in Ottica e Optometria dell’Università di Torino, come si è modificata la sua esperienza clinica con l’utilizzo dei test di refrazione binoculare e perché consigliarne sempre l’uso nella normale pratica ambulatoriale, non solo per casi particolari…

Allegato:
Optosopti_refrazione-binoculare-vs-tecniche-di-refrazione-monoculari-humphriss_Platform_Optic_ottobre_2015.pdf