Turnstyle New York

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GIULIA GEROSA – POLITECNICO DI MILANO

A New York lo studio architecture outfit riprogetta il mezzanino della stazione di columbus circle creando uno spazio esperienziale dedicato a chi, tutti i giorni, passa frettolosamente e a chi, grazie al nuovo intervento, deciderà di fermarsi.

TURNSTYLE È UN PROGETTO INTEGRATO DI SPAZI RETAIL CHE TRASFORMA UN PASSAGGIO PUBBLICO DI ALTA PERCORRENZA DELLA METROPOLITANA NEWYORKESE IN UNO SPAZIO DOVE SOSTARE, FARE ACQUISTI E MANGIARE.

Posizionato tra la West 57th e la 58th Street sotto la Eighth Avenue, l’intervento si sviluppa lungo il mezzanino della metropolitana, connettendo la stazione di Columbus Circle ad una serie di accessi su strada e lobby di edifici per uffici.
Obiettivo primario del progetto è quello di trasferire una modalità di fruire lo spazio urbano tipico del livello stradale in uno spazio sotterraneo.
Non si tratta di un luogo dove sostare, ma uno spazio che le persone posso vivere brevemente ma frequentemente, solo per pochi minuti, ma ogni giorno, diventando parte di una routine si sedimenta quindi nella memoria, diventando uno spazio urbano di grande rilievo.
La metropolitana è un’occasione unica di fruizione delle infrastrutture del sottosuolo della città, ma raramente vengono sfruttate le sue potenzialità come luogo di esperienza positiva.
Inaugurato nell’aprile 2016, il progetto dello studio Architecture Outfit interviene innanzitutto con un’operazione di sottrazione: vengono eliminati tutti gli elementi che caratterizzano la Metropolitan Transit Authority, come piastrelle, segnaletica ed impianti a vista, mettendo in evidenza la scatola grezza rimanente, come travi, volte e colonne attraverso elementi basici come vernice bianca e luce calda.
Turnstyle si differenzia dagli altri foyer della metropolitana perché può essere vissuto come una ”camera” in cui si sperimenta una diversa scala di circostanze ed eventi. Percorrendolo da un capo all’altro, lo spazio si percepisce come un ambiente con luci soffuse fino a quando non si incontra l’area dedicata al cibo, dove il linguaggio cambia drasticamente e l’utente si ritrova al centro di una grafica di Sol Lewitt riflessa in sei diversi specchi che lo circondano, in una citazione della whispering gallery della Grand Central Station.
L’unicità del luogo di intervento presenta una particolare combinazione di sfide che hanno portato a strategie progettuali particolari.
Rispetto alle travi basse con passo regolare e alla mancanza di luce naturale si è deciso di intervenire con una luce diffusa che si riflette nei sotterranei, per dare la sensazione di altezza e luminosità dello spazio, mentre i tramezzi in vetro permettono di mantenere la continuità delle volte anche all’interno dei negozi, dando una sensazione di maggiore ampiezza dell’ambiente.
Il progetto vuole essere informale ma speciale per richiamare migliaia di persone che utilizzano il mezzanino tutti i giorni. La grande superficie pavimentata in porcellana nera risulta visivamente audace pur essendo molto resistente al calpestio, rifacendosi nella posa a lisca di pesce alle piastrelle Gustavino della Grand Central Station.
Il piano orizzontale scuro è punteggiato da isole cromatiche che sostengono visivamente chioschi di vendita e luoghi di sosta creando un punto di rottura nel flusso costante di persone che si dirigono verso la metropolitana.
Una fascia di specchi interseca la spina centrale del soffitto riflettendo la linea delle colonne, intensificando la lettura della struttura e rimandando all’immaginario del mondo sotterraneo.
Il progetto è stato concepito con lo scopo di rendere lo spazio altamente predisposto all’attività commerciale con negozi di diverse dimensioni e varietà che danno origine al lungo corridoio codificando le diverse tipologie di vendita.
I nuovi elementi funzionali rimandano intenzionalmente alle infrastrutture esistenti ed al linguaggio della metropolitana, trasformando il passaggio in una destinazione senza però snaturarne l’essenza ma, al contrario, celebrando l’unicità della posizione all’interno del sistema dei trasporti della Metropoli.
La spina centrale rivestita con pannelli metallici tagliati al laser riprende il pattern delle piastrelle che rivestono le stazioni della metropolitana, senza nascondere completamente l’impiantistica che caratterizza lo spazio.
Specchi sagomati a soffitto nascondono le nuove unità dell’aria condizionata offrendo un’illusione di altezza e dinamismo e riflettendo al contempo le molteplici attività che si svolgono lungo il percorso, amplificando il mosaico ceramico e creando connessioni visive tra i commensali nella zona food e le persone che attraversano il mezzanino.
Grazie a questo intervento si è quindi creato uno spazio a due velocità che permette una diversa fruizione di un luogo originariamente destinato solo al passaggio fornendo un’occasione di esperienza sia a chi decide di sostare sia a chi, frettolosamente, lo attraversa correndo per non perdere l’ultima carrozza.