Il mondo in un click

il-mondo-in-un-click_platform_optic

DI CRISTINA BIGLIATTI

Giuseppe Oliverio, giovane filmaker bolognese, ha creato un bellissimo progetto: il Museo Fotografico dell’Umanità. Si tratta di una piattaforma online che permette ai fotografi selezionati da tutto il pianeta, di poter esporre i propri lavori. Questa bella idea è nata in seguito ad un’altrettanta magnifica esperienza: un viaggio in Sud America. Abbiamo fatto qualche domanda all’ideatore per scoprirne di più.

Giuseppe, com’è nato il PHmuseum?
Un giorno ho pensato che sarebbe stato entusiasmante creare uno spazio online con contenuti culturali curati, accessibile a tutti in forma gratuita. Soprattutto per quelle persone che non hanno possibilità di viaggiare e visitare musei e gallerie, ma che per lo meno possono accedere alla rete.
Ho iniziato lo sviluppo del progetto in Argentina perché sono sempre stato attratto dal grande patrimonio culturale, umano ed emotivo del paese. Ho quindi preso armi e bagagli e mi sono lanciato verso questa nuova avventura nell’agosto del 2011.

Com’è proseguito il lancio del progetto?
Mentre definivo una prima linea editoriale con dei fotografi argentini – Alejandro Kirchuk, Nicolas Janowski e Ignacio Colò – ho preso l’originale decisione d’investire la maggior parte del nostro budget pubblicitario in un pulmino Volkswagen. Pensavo infatti che potesse essere più interessante viaggiare, raccontare e mostrare il Sud America, piuttosto che investire in Google Ads e Facebook Ads. Nell’agosto del 2012 siamo partiti per il primo viaggio in Bolivia: è stato un successo e grazie alle foto e ai video postati sui social network, abbiamo iniziato a diffondere il progetto.
L’anno seguente siamo stati in Brasile, mentre nel 2014 abbiamo fatto rotta verso il Cile, dove abbiamo girato un primo documentario di 20 minuti, da marzo disponibile online sul nostro canale di Vimeo (vimeo. com/phmuseum). Nel 2015 siamo poi stati in Paraguay, dove abbiamo girato il nostro secondo documentario che a breve presenteremo; mentre a gennaio 2017 andremo a filmare in Patagonia.

Come sono nate le prime mostre fotografiche?
A gennaio 2013 abbiamo lanciato la prima mostra curata. Da allora abbiamo realizzato circa una trentina di mostre online, curate da professionisti del calibro di James Wellford (National Geographic), Iatã Cannabrava (Estudio Madalena), Arianna Rinaldo (Cortona OTM).
Le nostre gallerie hanno ospitato i progetti di grandi fotografi internazionali, ma sono anche – e soprattutto – uno spazio dove chiunque può avvicinarsi alla fotografia, in un’epoca in cui il linguaggio visivo sta diventando la principale forma di comunicazione.