Blackfin, una start-up di 46 anni

Nicola Del Din ospite dell’Istituto Italiano di Cultura a Oslo per raccontare il suo neomadeinitaly nell’ambito delle celebrazioni dell’Italian Design Day.

La storia di Blackfin come esempio di eccellenza del design italiano: Nicola Del Din, amministratore delegato di Blackfin, è volato in Norvegia per raccontare la propria esperienza di imprenditore di successo.
L’incontro, avvenuto ieri mercoledì 19 aprile alle 18.30 presso l’Istituto Italiano di Cultura a Oslo, è stato organizzato in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia nel Regno di Norvegia nell’ambito dell’Italian Design Day, la manifestazione che lo scorso 2 marzo ha celebrato l’eccellenza del design italiano coinvolgendo 100 città in altrettante nazioni. Il progetto è il risultato di un’azione di squadra attivata dal Ministero degli Affari Esteri in collaborazione con il Ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo, il Ministero dello Sviluppo Economico, ICE-Italian Trade Agency, la Triennale di Milano, ADI – Associazione per il Disegno industriale, il Salone del Mobile e le diverse Associazioni di categoria che rappresentano i settori di eccellenza del design italiano, tra cui anche ANFAO.
Numerose le candidature, tutte rappresentative delle migliori espressioni di italianità: tra queste ne sono state selezionate solo 100, incluso Blackfin come unica azienda di occhiali a cui è stata abbinata la città di Oslo. Nicola Del Din è stato dunque ospite nella capitale norvegese in qualità di “ambasciatore del design italiano” per portare la propria testimonianza ma, al tempo stesso, per raccogliere idee e spunti da condividere per possibili contaminazioni progettuali.
“Sono molto orgoglioso di essere stato selezionato ed è un onore essere accanto a importantissimi nomi dell’architettura e del design” – ha dichiarato Nicola Del Din, Amministratore Delegato di Blackfin – “Sono stato a Oslo a raccontare la nostra storia, ossia come un terzista produttore di occhiali in titanio si sia reinventato grazie a un proprio brand e a una specifica etica produttiva che ha definito con il termine Neomadeinitaly. Vogliamo far conoscere il nostro modo – fiero – di essere italiani che va oltre il pensare, concepire e produrre in Italia”.
Oggi come ieri il design italiano incorpora fattori (materiali e immateriali) più diversi. Con il miglioramento dei sistemi di comunicazione e della mobilità questi fattori, pur mutati e di diversa provenienza geografica, hanno mantenuto le caratteristiche che l’hanno reso famoso, prestigioso e riconoscibile: invenzione e originalità nel progetto, qualità dei materiali impiegati, perfetta fabbricazione degli oggetti, processo produttivo rispettoso dell’ambiente, di chi lavora e di chi userà i prodotti, grafica del packaging e della pubblicità di altissimo livello.
“Ho immaginato di semplificare il concetto di neomadeinitaly come una piramide di valori: partendo da quello geografico, che sta alla base, si passa a quello qualitativo legato all’eccellenza per poi arrivare a quello eticoculturale. Se il Made in Italy è un punto fermo, il neomedeinitaly è il nostro punto forte. L’eredità del passato e il rispetto verso la bellezza che ci circonda governano la nostra etica” – ha continuato Nicola Del Din.