CooperVision Italia ha spiegato a 700 ottici perché puntare sulle lenti a contatto per la ripartenza.

Con la collaborazione del giornalista Roberto Rasia e la presenza di ospiti illustri, (tra cui il Prof. Giuseppe Minoia, presidente Onorario di GFK Eurisko, Sandro Castaldo, professore di retail marketing all’Università Bocconi di Milano e il chirurgo oculista Giuseppe Tarantino), CooperVision Italia ha spiegato attraverso sei convention virtuali la ripartenza nel mercato delle lenti a contatto.

Il tutto avvalorato da una ricerca settimanale Verve-CooperVision su un campione di 240 portatori di lenti a contatto.

“Il mercato è rimasto dinamico assicurando traffico, sebbene virtuale, ai nostri clienti e che ha smentito la campana di demonizzazione sulle lenti a contatto condotta attraverso i mezzi di informazione di massa”, spiega Roberto Pantaleoni,Head of Marketing and Professional Services di CooperVision Italia.

Le lenti a contatto: il propulsore per la ripartenza

La metafora della tempesta è stata quella utilizzata per spiegare cosa sta succedendo sul mercato, con la possibilità di portare la nave in porto attraverso il business della contattologia che, grazie alla sua alta frequenza di acquisto, circa 8 volte l’anno, e la sua bassa battuta di cassa può garantire il ritorno del consumatore sul punto vendita e quindi la presa di contatto con lo stesso daparte dell’ottico.

“In un momento in cui circa il 40% dei consumatori ha deciso di cambiare ottico, è fondamentale lavorare sulla fidelizzazione, e uno strumento come la private label può tornare utile a questo scopo grazie al fatto di non essere presente sul canale online. Non dimentichiamoci i tassi di crescita riscontrati negli ultimi anni proprio dalle private label”, prosegue Pantaleoni.

I servizi studiati ad hoc da Coopervision per la ripartenza
Le consegne a domicilio, insieme alle forme di abbonamento e all’assistente virtuale di Facebook sono i servizi studiati appositamente dall’azienda per aiutare i clienti nelle loro attività quotidiane. Nella prima, grazie al coinvolgimento del magazzino centrale di Liegi, l’ottico riesce a mandare le lenti acasa del proprio consumatore con un costo contenuto e in un tempo accettabile. Con la formula dell’abbonamento si sfrutta una modalità di acquisto scelta dal 13% degli italiani in tempi di Coronavirus e con spazi di crescita enormi visto che l’Italia (dopo la Spagna) il paese con il più basso utilizzo di abbonamenti. L’assistenza virtuale di Facebook, invece, permette di avere un aiuto sul punto vendita in un momento in cui la gestione delle code diventerà fondamentale.
“Il nostro piano è sempre volto a dare piena centralità al ruolo dell’ottico, che la nostra ricerca ci riafferma rimanere figura fondamentale di riferimento. La metà dei consumatori intervistati ci dice di voler tornare dall’ottico il più presto possibile e questo avverrà proprio grazie allelenti a contatto come unico mercato ad alta frequenza di acquisto nel mercato dell’oftalmica”.