Con gli Occhiali Smart anche muoversi nel Metaverso sarà molto più Fashion.

Secondo la maggior parte degli analisti il 2022 sarà l’anno degli smartwatch, crisi dei chip permettendo. Ma i gadget in assoluto più attesi saranno gli smart glasses il cui giro d’affari degli occhiali per la realtà aumentata avvicinerà il traguardo dei 20 miliardi di dollari.

La notizia della vendita per 2,4 milioni di dollari di quasi cinque metri quadrati in Decentaland, il distretto della moda del Metaverso, dove fare delle esclusive New Luxury Shopping Experience, ha innescato una serie di reazioni a catena nei giornali e tra gli investitori che non si ricordavano dai tempi della New Economy.

Si è tornati a parlare della nascita di un nuovo mercato immobiliare certificato grazie alle tecnologie Blockchain via NFT. Della possibilità quindi di acquistare la proprietà di «appezzamenti di terreno» su cui poter costruire all’interno di piattaforme come appunto Decentraland, Roblox e Sandbox (è di questi giorni la notizia che il calciatore del PSG, Marco Verratti ha comprato un’isola privata virtuale per edificare la sua Villa con parco a tema e porticciolo privato per la sua famiglia e per “ospitare” e far felici anche i suoi amici).

E anche di speculazioni che potrebbero valere milioni di dollari (il famoso rapper Snoop Dogg è stato uno dei primi ad investire e a fatturare di più che come artista musicale).

Tutti anche involontariamente stiamo cominciando a prendere sempre più confidenza, almeno a parole anche senza comprenderne completamente il significato, con Metaverso, Sandbox, Roblox, Xirang, NFT, Blockchain, CryptoArt, Stablecoin, ecc. e si cercano modalità e oggetti sempre più smart e dall’alto contenuto di design per permettere di vivere in realtà aumentata (AR) in modo facile e veloce grazie alle tecnologie indossabili (WearOS).

Uno dei limiti per poter vivere nuove esperienze in questi nuovi mondi virtuali paralleli è costituito attualmente proprio dal dover indossare un grosso visore, lo stesso che viene impiegato in molti videogiochi. Sulla spinta del Metaverso, la piattaforma innovativa su cui Meta Inc. (ex Facebook) e le altre big companies stanno costruendo il futuro della comunicazione, cresce l’interesse per tre nuove categorie di prodotto, strettamente legate all’internet del domani: visori per la realtà virtuale, smartwatch, gadget tecnologici da collegare e i tanto attesi occhiali intelligenti per la realtà aumentata. A fine ottobre 2021, gli analisti finanziari avevano stimato una spesa pari a 542,8 milioni di dollari entro il 2025, per l’acquisto combinato di questi dispositivi. Previsioni che trovano conferma nelle mosse commerciali dei big del mondo hi-tech.

Il mondo virtuale (Metaverse e tutti gli altri) attira infatti le ambizioni di crescita delle compagnie tech non solo per le sue possibili applicazioni nel genere social e gaming, ma anche in ambito business, mettendo così a disposizione delle aziende nuove tecnologie per la comunicazione virtuale. Così Motorola lancia un ciondolo, che promette di connettersi a tutti i modelli di occhiali intelligenti, rendendoli più leggeri e anche fashion, perché liberi da molte componenti tech, che trovano posto nel nuovo oggetto da tenere al collo. Gli occhiali smart si connetteranno in 5G a questo accessorio, con cui scambieranno informazioni, per poi trasmetterle ai piccoli proiettori montati sulle lenti.

Si potranno così progettare occhiali sempre meno pesanti e ingombranti e sempre più belli, rendendoli interessanti agli occhi di un mercato di consumatori molto più ampio. Il ciondolo è di fatto in grado di sostituire un PC, svolgendo senza particolari problemi attività AR e VR, come emerso dalla dimostrazione degli occhiali ThinkReality A3 di Lenovo, azienda che controlla la divisione mobile di Motorola. Anche gli Xiaomi Smart Glasses potrebbero diventare realtà. L’azienda cinese ha presentato il concept dei suoi occhiali intelligenti. Un annuncio in grande stile quello della compagnia asiatica, che promette di stupire gli utenti con diverse funzionalità. Uno sguardo al futuro secondo Xiaomi, i cui occhiali permetteranno di visualizzare notifiche, indicazioni stradali e persino di ricevere telefonate.

Gli smart glasses disporranno di un display microLED collocato nell’asticella destra degli occhiali. Sfruttando la tecnologia per l’ottica in guida d’onda, viene emesso un segnale verso la lente destra, dando l’impressione di visualizzare uno schermo molto più ampio. Da non sottovalutare anche un’altra funzionalità di cui disporranno gli occhiali intelligenti cinesi, ovvero la predisposizione per la realtà aumentata. Se gli occhiali per la realtà aumentata prodotti da Apple, dovrebbero arrivare entro fine 2022, ci sono aziende, come Oppo, che hanno già presentato novità concrete per il settore. Gli Oppo Air Glass possono collegarsi a internet e riprodurre contenuti sulle lenti, utilizzando un micro proiettore e senza oscurare la visione di ciò che accade intorno. Google resta pioniere nel segmento degli smart glasses e Samsung ha così ottenuto alcuni brevetti che mostrano la possibilità di declinare, in versione orologio, lo schermo pieghevole già in uso sui Galaxy Z Fold 3 e Z Flip 3, che montano pannelli flessibili.

Questo permetterebbe non solo di estendere la superficie di touch a disposizione degli utenti ma anche di sfruttare sensori ulteriori, così come fotocamere, per creare contenuti digitali, da condividere sulle piattaforme più conosciute, incluse quelle dei nuovi mondi virtuali. Infine, Huawei che lancia un paio di smart glasses.

Questi ultimi, chiamati con zero creatività, Huawei Smart Glasses adottano altoparlanti a conduzione ossea integrati nelle aste e possono montare lenti da vista e da sole. Gli occhiali eseguono una versione incorporata di HarmonyOS (sistema operativo), presumibilmente per abilitare i comandi vocali e l’integrazione con altri gadget compatibili con Harmony. Sono caratterizzati dal supporto a funzionalità di salute della colonna vertebrale, aiutano cioè a prestare attenzione alla postura, frutto della collaborazione con un dipartimento di medicina riabilitativa dell’Università di Sun Yat-sen. Sorge però spontanea la domanda se cioè questi nuovi dispositivi intelligenti per la visione virtuale a lungo andare danneggiano i nostri occhi, facendo insorgere patologie, peggiorando la miopia oppure provocando addirittura stati di alterazione mentale (allucinazioni visive, confusione, ipereccitazione, aggressività). Tutti i produttori chiaramente consigliano un uso moderato, così come per tutti gli apparecchi con tecnologia led, ma è interessante sapere che diverse aziende all’estero si stanno muovendo per riuscire a informare e formare gli ottici (i professionisti deputati alla vendita di protesi per la visione) che in un futuro molto prossimo potranno vendere ai loro clienti anche gli occhiali intelligenti per viaggiare, studiare, giocare, lavorare e fare acquisti nel Metaverso.

L’ultima considerazione, forse la più importante, riguarda la qualità e la provenienza delle lenti che questi occhiali intelligenti prodotti da aziende tech, specializzate in telefonia e in apparecchiature tecnologiche per la comunicazione, monteranno, che tipo di certificazioni avranno e se queste tecnologie per la visione indossabili (protesi) potranno generare un nuovo business anche per i Centri Ottici oppure come sta succedendo per i visori Oculus rimarranno tagliati fuori.