TELA BIANCA

A SHANGHAI LO STUDIO AIM ARCHITECTURE REALIZZA PER JMGO UN FLAGHIP STORE IN CUI TUTTO DIVENTA POSSIBILE. UNA TELA BIANCA SU CUI PROIETTARE MONDI IMMAGINARI TRASFORMANDO LO SPAZIO SENZA CONFINI.

Il quartiere di Xindati a Shanghai si caratterizza per la presenza dell’architettura shikumen. Frutto dell’incontro tra Oriente e Occidente, questo stile si sviluppò durante la seconda metà del XIX secolo ed è considerato una manifestazione identitaria e tradizionale della Shanghai storica. Gli shikumen sono strutture in muratura e mattoni, di due-tre piani, arricchite esternamente da portali in pietra decorati ed è all’interno di uno di essi che prende forma il primo flagship store di JMGO, progettato da AIM Architecture. L’esterno dello store racconta il contrasto tra tradizione e tecnologia: l’involucro architettonico caratterizzato da elementi decorativi in pietra e metallo racchiudono la vetrina, che maschera l’interno del negozio, svelandone una porzione al piano terra attraverso un’apertura circolare e contornando l’insegna della marca al piano superiore. JMGO è un’azienda tecnologica specializzata in sofisticati proiettori: il loro prodotto parla di esperienze, curiosità e libertà. Un proiettore può essere puntato ovunque in una casa, sulle pareti, sul soffitto o sul pavimento, mettendo in scena infinite scenografie e può al contempo scomparire riportando l’utente alla realtà. Qualsiasi elemento diventa una tela, trasformando la casa in uno spazio senza confini. Cosa può succedere quando un’immagine non è più limitata dalle dimensioni e lo schermo non è più delimitato da una cornice? Lo spazio diventa un palcoscenico per nuove e illimitate esperienze, un luogo dove coltivare la libertà e stimolare la curiosità nel perimetro domestico. Il prodotto è il punto centrale e l’ispirazione per l’intero store, che inizia attraverso una lente: la porta di ingresso infatti rappresenta un’apertura, un punto focale volutamente ridotto per essere invitante senza far entrare troppa luce all’interno e compromettere la qualità delle superfici per le proiezioni. Lo store si sviluppa su due livelli: il piano terra è il vero e proprio negozio, con gusci d’argento che mostrano possibili contesti in cui inserire i prodotti. Sei capsule celano una diversa “scena domestica”: camera da letto, sala da pranzo, soggiorno, ufficio, zona fitness, sala giochi. Arredi, prodotti e oggetti raccontano possibili utilizzi del proiettore che completa ogni volta, in modo differente, un ambiente della casa. Il soffitto è rivestito da una superficie a specchio che esalta l’altezza del volume interno e moltiplica le capsule, permettendo all’utente di intravederne il contenuto. Al centro un tavolo su cui poggia il prodotto, unico momento in cui se ne può percepire la fisicità. Il concetto del negozio come tela ha portato i progettisti a concepire l’area del secondo piano come uno studio fotografico a cui si accede attraverso una scala bianca dall’aspetto metafisico. Gli angoli arrotondati sfumano i confini tra pareti e soffitti, rendendo gli ospiti protagonisti della scena. Il soffitto è una grande griglia con binari che consentono di configurare i pannelli espositivi secondo le esigenze espositive. Uno spazio magico che si trasforma continuamente permettendo ai visitatori di immergersi di volta in volta in mondi meravigliosi.

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