L’indipendenza di Silvia

Serbatoio di intelligenza ed empatia, Silvia Pizzinga, titolare del Centro Ottico Lissone a Lissone (MB), da 35 anni ha messo la professionalità al centro del suo lavoro.

In un mondo che deve fare ancora molta strada verso un pieno riconoscimento del contributo delle donne all’interno dei contesti lavorativi, la storia di Silvia rappresenta un’eccellenza. Fin dai primi anni della sua carriera, si è contraddistinta per la sua autonomia professionale tanto che, come ci ha raccontato, ha svolto l’attività di dipendente gestendo in toto i centri ottici affidatele. Poi nel 2006 c’è stato il grande passo e ha creato il suo store, Centro Ottico Lissone, nella ricca Brianza. Qui una clientela fidelizzata si affida alla professionalità di Silvia che con passione e caparbietà, si occupa della gestione di ogni piccola parte del suo negozio.

PARTIAMO DAL RACCONTO DELLA TUA VITA. NON SEI ‘FIGLIA D’ARTE’, NEL SENSO CHE NON VIENI DA UNA FAMIGLIA DI OTTICI… SI TRATTA DI UN ELEMENTO PARTICOLARE PERCHÉ SPESSO, INVECE, CI CAPITA DI INCONTRARE PROFESSIONISTI CHE SONO CRESCIUTI NELL’OTTICA. CI RACCONTERESTI COME HAI DECISO DI APPROCCIARTI A QUESTO MONDO E SE L’HAI FATTO CON CONSAPEVOLEZZA O, COME SPESSO ACCADE, PER VIE ASSOLUTAMENTE CASUALI?
L’ho conosciuto tramite ‘voci di corridoio’ e, sinceramente, ne sono ben contenta perché è un lavoro che mi piace e che faccio con tanta passione. Ormai sono nel mondo dell’ottica da ben 35 anni e sono veramente felice di questa mia scelta.

HAI INIZIATO DA GIOVANISSIMA, QUINDI…
Esatto.

LE TUE ORIGINI SONO CALABRESI. AVEVI GIÀ AVVIATO LA TUA ATTIVITÀ LÌ?
In realtà no. Immediatamente dopo aver finito il corso in ottica di tre anni a Messina, ho iniziato subito a lavorare a Reggio Calabria. Questa esperienza è durata un paio d’anni e poi ho trovato lavoro al nord, in Lombardia, quindi mi sono trasferita e sono ritornata nella mia zona di origine, dove sono nata. Ho iniziato a lavorare presso alcuni store di ottica sempre gestiti solo da me e poi, ho fatto il grande passo e ho rilevato il negozio in cui tutt’oggi lavoro da 25 anni. Era il 2006 per l’esattezza.

IN GENERALE, FARE L’IMPRENDITORE È COMPLESSO ED È ANCORA PIÙ DIFFICILE FARLO DA DONNA PERCHÉ DOBBIAMO SEMPRE DIMOSTRARE LA NOSTRA PROFESSIONALITÀ. IN PIÙ, È UN LAVORO TOTALIZZANTE, CHE ASSORBE MOLTO IN TERMINI DI TEMPO: NON SI POSSONO AVERE DISTRAZIONI E BISOGNA ESSERE SEMPRE PRESENTE IN NEGOZIO. COSA TI HA FATTO SCATTARE LA VOGLIA DI MISURARTI COME IMPRENDITORE?
Ho sempre gestito da sola i punti vendita, quindi il passaggio tra l’essere dipendente e l’essere imprenditore non è stato molto impattante. Ho rilevato lo store dal mio ex datore di lavoro e, in automatico, ho continuato a fare quello che ho sempre fatto in piena autonomia. È sicuramente più bello, perché è emozionante avere ‘qualcosa di tuo’. Prima era più facile perché avevo comunque delle persone di riferimento ma, mi ripeto, avevo una gestione a 360°.

SEI UN OTTICO INDIPENDENTE, CIOÈ, SVOLGI LA TUA ATTIVITÀ SENZA FAR PARTE DI NESSUNA TIPOLOGIA ASSOCIATIVA O DI ALTRO TIPO. QUALI SONO I PLUS DI ESSERE OTTICO INDIPENDENTE OGGI IN UN MERCATO CHE È SEMPRE PIÙ COMPETITIVO?
Non ho mai avuto la spinta di andare a far parte di gruppi e ho sempre voluto gestire le cose da sola. Ho scelto le aziende con cui lavorare, i miei prodotti… L’idea di essere impostata o indotta da altre persone non faceva per me. Mi ritengo una persona molto professionale – e con ciò non voglio assolutamente dire che gli ottici che fanno parte di gruppi o di catene non lo siano – però preferisco stare nel mio piccolo ma nella piena libertà.

FARE IMPRENDITORIA, OGGI OLTRETUTTO IN UNA REALTÀ APERTA AL PUBBLICO, CHE TI METTE A CONFRONTO SIA CON LA CONCORRENZA SIA CON IL MERCATO, È DIVERSO RISPETTO AD ALCUNI ANNI FA. OGGI I CONSUMATORI HANNO LE IDEE ABBASTANZA CHIARE, A VOLTE SEMBRANO CHIARISSIME, CON LA CONTROPARTITA DEL FATTO CHE TALVOLTA L’INFORMAZIONE ATTRAVERSO I SOCIAL O ATTRAVERSO LA RETE, DIA LORO UN BAGAGLIO DI INFORMAZIONI SBAGLIATE… QUESTO INDUBBIAMENTE RICHIEDE UNA PERFORMANCE IMPORTANTE DA PARTE DEGLI IMPRENDITORI COME TE. ALLA LUCE DI CIÒ, COM’È CAMBIATO IL MERCATO E COME AFFRONTI QUESTA NUOVA REALTÀ? CIOÈ, CHE COSA RENDE LA TUA ATTIVITÀ, CHE SO ESSERE VERAMENTE MOLTO BEN PERCEPITA, DIFFERENTE IN UN MERCATO COSÌ PRESTAZIONALE?
Ho avuto la fortuna di far crescere questa attività basandomi solo sulla mia persona. Ho lavorato sempre tanto col passaparola, ho alcuni clienti fidelizzati da moltissimi anni, che hanno piena fiducia in me e di questo li devo ringraziare veramente tanto. Non uso i social, sono una persona un po’ asociale, ma accolgo le persone sempre con tanto amore perché mi piace fare questo lavoro e trasmettere la mia passione, naturalmente facendo riferimento alle loro esigenze e cercando di risolvere nel miglior modo possibile le problematiche. Non è facile perché comunque la concorrenza è veramente tanta, però la fiducia creata col tempo mi porta tanti risultati.

QUINDI, LA TUA PROFESSIONALITÀ È L’ELEMENTO MAGGIORMENTE FIDELIZZANTE. A TUO PARERE, È SUFFICIENTE ANCHE NEI CONFRONTI DI POLITICHE COMMERCIALI A VOLTE MOLTO AGGRESSIVE, BASATE SUL PREZZO O ALTRE ATTIVITÀ DI MARKETING TANTO SPINTE?
Sicuramente la concorrenza del prezzo piuttosto che le visualizzazioni sui social hanno un impatto per i colleghi diverso. Diciamo che sono contenta del mio operato, della mia crescita e della mia professionalità, che metto al primo posto. Il mio è un lavoro molto tecnico, non è un lavoro da banco e quindi, secondo me, la professionalità prima o poi ripaga.

LA PROFESSIONALITÀ COME FULCRO È UN MESSAGGIO IMPORTANTE ANCHE QUANDO LA RAPPORTIAMO ALLE GENERAZIONI DI GIOVANI CHE SI AFFACCIANO AL MONDO DELL’OTTICA E CHE, A UN CERTO PUNTO, DOVRANNO DECIDERE SE ENTRARE A FAR PARTE DI UN PUNTO VENDITA (CON LE SICUREZZE DEL LAVORO DA DIPENDENTE), OPPURE SE DIVENTARE IMPRENDITORI CON TUTTO IL CARICO CHE NE CONSEGUE…
Mi auguro che i giovani di oggi non si fermino davanti ai social, ma riescano a capire quanto sia importante il rapporto tra chi è dietro il banco e chi al di là del banco.

QUINDI, TI SENTIRESTI DI CONSIGLIARE ANCORA QUESTA PROFESSIONE?
Sicuramente sì perché è bellissima! Non dico che siamo dei medici, però ci occupiamo della salute visiva del portatore.

NELLA TUA ESPERIENZA QUANTO È IMPORTANTE LA FORMAZIONE CONTINUA? OVVIAMENTE, C’È LA FORMAZIONE DI INIZIO CHE TI DÀ LA SCUOLA, PERÒ POI NELLA QUOTIDIANITÀ L ‘ESPERIENZA DIVENTA LA GRANDE PROTAGONISTA DI STORIE PROFESSIONALI COME LA TUA, PERMETTENDOTI DI AMPLIARE LA TUA VISIONE MISURANDO LA CAPACITÀ DI TROVARE SOLUZIONI. IN QUESTO QUADRO, ESISTE ANCHE UN MONDO DI PRODOTTI DOVE LA TECNOLOGIA HA VISSUTO UN’ACCELERAZIONE INCREDIBILE NEGLI ULTIMI DIECI, QUINDICI ANNI CHE VI OBBLIGA A ESSERE AGGIORNATI SU QUESTE EVOLUZIONI. COME AFFRONTI QUESTA SITUAZIONE? COME FAI A TENERTI SEMPRE AL PASSO COI TEMPI? LE AZIENDE DIVENTANO UN PARTNER IN QUESTO PERCORSO EVOLUTIVO?
Sicuramente il contatto con le aziende è fondamentale: avere sempre conoscenza dei prodotti di nuova tecnologia, seguire tutte le presentazioni, ma anche tutti i congressi, fa parte del nostro lavoro. I nuovi prodotti sono tanti, anche perché non abbiamo soltanto il mondo delle lenti, ma anche quello delle lenti a contatto. Mi occupo anche del laboratorio, pure in questo caso dobbiamo sempre essere aggiornati. È veramente un mondo che richiede una preparazione trasversale completa.

COSA C’È NEL FUTURO DI CENTRO OTTICO LISSONE? CI SARÀ UN CENTRO OTTICO LISSONE 2 OPPURE NON È UN TUO TARGET?
In passato c’è stato e, chissà, potrebbe esserci in un futuro… Non fa parte però del presente sicuramente.

Ph. Guido Stazzoni

Paola Ferrario