A casa nostra

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GIULIA GEROSA – POLITECNICO DI MILANO

A Città del Messico lo studio Ezequielfarca si racconta immergendo l’utente in uno spazio domestico che, nel susseguirsi dei diversi spazi, mette in scena i valori e il saper fare dei progettisti diventando un vero e proprio portfolio tridimensionale.

Lo showroom di architettura e design Ezequielfarca, recentemente ristrutturato, racconta attraverso lo spazio l’approccio progettuale dello studio. Il progetto ha lo scopo di presentare la visione dei progettisti in modo dinamico ed immersivo, incentrandosi sull’interazione con l’utente/ospite.
L’edificio si presenta su strada con una facciata vegetale che sovrasta uno zoccolo vetrato che mette in comunicazione diretta interno ed esterno intervallato dall’uso di cemento in cui viene evidenziata la scansione orizzontale delle tavole usate per le casseforme.
Al primo piano tre aperture dalla uguale forma quadrata scandiscono in modo regolare il prospetto.
Lo spazio interno mette in scena diversi ambienti domestici, come in una sorta di abaco tridimensionale di possibilità che l’utente può testare di persona per verificarne la qualità progettuale. Al piano terra lo spazio giorno con pavimenti in listoni di legno e controsoffitti in cartongesso che, attraverso gole di luce, sottolineano la scansione degli spazi.
Il primo ambiente diventa così una sala da pranzo, simbolo della convivialità e dell’accoglienza, dove una tavola apparecchiata è contornata da diversi generi di sedute. Una parete modulare rivestita in pannelli in legno accoglie oggetti per tutta la profondità dello spazio, mentre un elemento trasversale separa lo spazio del soggiorno caratterizzato da un divano sovradimensionato.
Al piano superiore la zona notte è caratterizzata dal movimento dei controsoffitti sottolineati dallo studio delle luci, mentre su di un grande tavolo in legno si trovano gli oggetti progettati dallo studio, disposti anche su una libreria bianca che fa da sfondo a quest’ultimo.
Grande importanza viene data allo studio dei dettagli, con ribassamenti, scurettature e interfaccia tra materiali studiati per raccontare l’attenzione e la dedizione che i progettisti dedicano alla realizzazione dei propri spazi.
Una scala in marmo unisce i tre piani dell’edificio portando, all’ultimo livello, alla parte operativa dell’atelier, composto da un team di oltre 20 progettisti che lavorano in un ambiente dove, ancora una volta, si vuole raccontare attraverso lo spazio uno dei valori fondamentali dello studio mettendo in scena l’idea di progettazione integrata attraverso l’eliminazione dei muri per separare architetti, interior designer, designer industriali e grafici raccontando la multidisciplinarietà che caratterizza oggi il progetto dell’abitare.