Che il leader decida!

di Roberto Rasia Dal Polo

“Una catena è forte quanto il suo anello più debole”.

Un intelligente motto orientale recita: “Una catena è forte quanto il suo anello più debole”. Occorre spiegare questa perla di saggezza a tutti coloro che pensano che la propria fortuna risieda nel proprio talento. Intendiamoci, avere un talento è una risorsa straordinaria, ci mancherebbe altro. Ma identificare – come fanno alcune aziende e alcune attività commerciali – la propria forza con il proprio talento può risultare, oltre che limitativo, decisamente pericoloso. Nella metafora, particolarmente azzeccata, di una catena, ogni organizzazione più o meno complessa è fatta di tanti anelli. Pensate al vostro negozio o alla vostra attività: il layout, la competenza, i prodotti, la gentilezza, la capacità relazionale dei vostri addetti e il sistema di pagamento sono tutti anelli che compongono la vostra catena. Domanda per ognuno di voi: se e quando si rompe la catena, in che punto esattamente si rompe? La risposta più corretta è che una catena si rompe lì dove può rompersi ovvero dove c’è l’anello più debole. Non si rompe certo dove c’è un talento, cioè un anello fortissimo. Ecco che, allora, risulta molto utile fare un assessment delle proprie risorse, ma anche una valutazione oggettiva della propria struttura e organizzazione.
Uno degli anelli deboli più frequenti che nella mia carriera ho potuto toccare con mano è la mancanza di decisione.
Si tratta di una skill ben definita, che da sempre si riconduce al leader. Eppure, recentemente, parallelamente alla trasformazione che ha coinvolto la leadership, anche la capacità di decidere latita in molte attività commerciali.
E i risultati sono lampanti!
Decidere significa avere l’abilità di selezionare velocemente le possibili soluzioni a un problema e identificare con chiarezza la miglior via d’uscita fra quelle esistenti. È un’abilità sottile, che molto spesso mi viene chiesto se si può imparare. Ritengo che sia un po’ come la motivazione, di cui abbiamo parlato recentemente dalle pagine di Platform Optic.
In realtà, bisogna averla nel proprio DNA, per poi poterla coltivare, affinare, smussare. Sì, perché anche l’eccesso di decisionismo può diventare un anello debole e spesso è dovuto a una fretta che il leader sente di dover interpretare. Una delle cose peggiori, infatti, che si può dire di un leader è che non sa decidere.
Tale mancanza toglie autorevolezza al leader e rischia di diventare un freno per il business. Pensiamo – per eccesso opposto – a quelle situazioni in cui non decidere significa morire. Mi vengono in mente due esempi: un pronto soccorso e l’attività militare in guerra. Sono entrambe realtà in cui una corretta decisione ha ricadute verticali su decine, centinaia o migliaia di persone. È ipotizzabile secondo voi che in tali situazioni un leader dica: “Aspettate un attimo, pensiamoci, perché non saprei cosa decidere”? Assolutamente no!
Ma da cosa deriva esattamente quella capacità di prendere la decisione giusta? Ho analizzato da vicino numerosi leader e in tutti i casi quell’attitudine è insita nel carattere di ognuno di loro.
Si ripercuote, anzi, anche nella vita privata, a dimostrazione che è una competenza che difficilmente si assume da zero, ma che con gli anni e i modelli che uno si pone innanzi si affina e matura nell’attività quotidiana.
Chi di voi è un leader è chiamato a decidere! Su questo non vi sono dubbi e la cosa più importante è che questo non rappresenti l’anello più debole della vostra catena, ma che sia uno dei più forti.
È implicito che nella capacità di decidere il leader si prende delle responsabilità, dunque rischi. Ma essere leader significa rischiare, questo lo sappiamo.
Sapete qual è una delle usanze della Casa Bianca in termini di decisioni? Decisioni che talvolta riguardano guerre, risposte ad attentati, budget stellari. Il Presidente – che negli States ha uno standing decisamente elevato – entra per ultimo nella stanza ovale in cui sono riuniti i responsabili massimi di ogni settore strategico (pensate all’Esercito, alla Marina, all’Aviazione, ai Servizi Segreti, al Segretario di Stato, agli Esteri, etc), chiede l’opinione di tutti i presenti a ruota, chiede loro quale decisione assumerebbero e poi, dopo un lungo sospiro, li guarda e dice: “Bene, ecco cosa faremo”. La valenza è fortemente drammaturgica oltre che strategica ed è una modalità molto intelligente di prendere decisioni. Perché non la copiate anche voi nel vostro negozio o azienda?
Radunate i vostri uomini, date loro spazio, fate spiegare alla cieca e a rotazione cosa farebbero al vostro posto e poi prendete la decisione giusta. Sono due i vantaggi:
da una parte affermerete la vostra leadership. Inoltre, prenderete una decisione oculata solo dopo aver sentito l’opinione – spesso utile – delle vostre migliori risorse. Le catene hanno anelli deboli e anelli forti. Fra questi ultimi deve forzatamente esserci la capacità di prendere decisioni.
Comunichiamo Amici, non è mai abbastanza!