Colto elogio alla femminilità

di Paola Ferrario

Anna Affede è riuscita a far confluire nelle sue creazioni il suo background nel mondo dell’arte.

Anna Affede si affaccia nel 2011 nel mondo dell’occhialeria, nella neonata ClassGlasses, per seguire la licenza mondiale di Marni eyewear. Dal 2014 inizia a lavorare come designer e project manager al progetto Eclipse eyewear, curando interamente lo sviluppo del prodotto, il branding e coordinando la produzione.
È del 2015 il progetto N°21, gli occhiali da sole che accompagnano la sfilata SS16 di Alessandro Dell’Acqua, così come la collaborazione con Factory per il design e la realizzazione degli occhiali da sfilata Drome, iniziata nel 2015 rinnovata per tutte le successive stagioni.
Dal 2016 è anche designer e brand manager dell’eyewear di Iceberg, licenza mondiale della ClassGlasses. I suoi occhiali sono un colto elogio alla femminilità, frutto di una cultura di stampo classico.

HA INIZIATO LA SUA CARRIERA NEL RESTAURO DI DIPINTI MURALI E SU TELA: CI RACCONTEREBBE I PRIMI ANNI DELLA SUA VITA PROFESSIONALE?
Dopo gli studi classici, mi sono laureata in restauro all’Accademia di Belle Arti di Macerata, dove, oltre all’aspetto teorico, ho avuto modo di fare molta pratica anche attraverso diverse esperienze fuori sede in cantieri importanti come a Roma, Venezia… È stato grazie alla tesi in museologia però che ho potuto iniziare la mia carriera professionale alla GAM – Galleria d’Arte Moderna, che ha sede a Milano alla Villa Reale di via Palestro; lì per anni mi sono dedicata ad attività culturali più svariate: dagli impieghi come ricercatrice all’editoria, fino all’organizzazione e la promozione di eventi culturali di varia entità, specialmente legati alla musica classica.

COM’È APPRODATA AL MONDO DELL’OCCHIALERIA?
Si è trattato di una scelta legata agli affetti: l’esigenza di stare insieme a mio marito e condividere e costruire dei progetti nostri. All’epoca una delle aziende di proprietà della famiglia di mio marito Andrea acquisì la licenza mondiale per l’eyewear di Marni, parliamo del 2010, e ho accettato l’incarico di Brand e Product manager; si trattava di fare da intermediario e coordinatore fra l’ufficio stile Marni, la nostra azienda e i fornitori: è stato un lavoro duro, visto che ero a totale digiuno in materia, ma anche un’opportunità rara, un’esperienza incredibile: da lì è iniziata la mia passione per l’occhiale.
Un incarico d’ufficio, quindi, inizialmente (mi ricordo di avere passato anche tante giornate in magazzino) che nel tempo, grazie all’esperienza e anche a tanta curiosità, si è trasformato, e mi ha permesso dopo poco tempo di iniziare a disegnare occhiali.

QUALI SONO LE COLLEZIONI PER LE QUALI SI OCCUPA ANCHE DEL DESIGN?
Oltre a Eclipse, dopo Marni ho preso in carico il progetto Iceberg. Ultimamente mi occupo anche di collaborazioni con case di moda che vogliono realizzare occhiali per le passerelle, come N 21 e Drome.

HA AVUTO UN APPROCCIO CREATIVO DIFFERENTE PER LE PASSERELLE?
Sì certo è chiaro, perché gli obiettivi sono diversi: quando si pensa un occhiale da sfilata prevale l’istanza estetica, ci si concentra sull’impatto visivo e sulla coerenza col mood degli outfit, l’occhiale è una parte del total look che, come accessorio, completa ed amplifica il messaggio della sfilata e del brand più in generale.
Quando invece si approccia un prodotto che prevede una produzione e commercializzazione subentrano stringenti vincoli tecnici e altre riflessioni imprescindibili: si deve tener sempre presente l’aspetto funzionale dell’occhiale, che fra l’altro, non va mai dimenticato, è anche un dispositivo medico, e poi comunque il ciclo di un progetto finalizzato alla vendita deve inevitabilmente rispondere anche a dinamiche finanziarie e commerciali.

QUANTO E COME IL SUO BACKGROUND NEL MONDO DELL’ARTE E DEI MUSEI HA INFLUITO SULLE SUE CREAZIONI?
È una parte importantissima: la disciplina, l’amore per il dettaglio e la confidenza con il colore, la matericità e le architetture, sono l’eredità della tradizione artistica e della manualità artigianale italiana. L’altro aspetto imprescindibile che emerge dalle mie creazioni però è la pragmaticità derivata dall’esperienza acquisita sul campo in azienda, dove ho potuto godere di un punto di vista privilegiato, uno sguardo a 360 gradi sui progetti, partendo dalla creazione passando alla vendita, la logistica, fino al post vendita. Di qui ho appreso l’importanza di fare un buon progetto oltre che un bel prodotto.

QUALI SONO I LEITMOTIV DEL PROGETTO ECLIPSE?
Eclipse è una collezione femminile, l’ho pensata come un omaggio alle donne e per questo ho tentato di creare occhiali accattivanti e golosi pensando ai bijoux: ricercati nei colori, sofisticati nei volumi e complessi nelle costruzioni, che prevedono quasi sempre combinazioni di acetato e metallo, elemento che rende le montature più ricche. D’altronde il nero e l’oro sono i colori del brand, quelli che conferiscono un aspetto lussuoso e sofisticato al logo che si ritrovano sempre in tutti i modelli della collezione e nel concept in generale, mitigati spesso dal tocco romantico del rosa antico. Mentre per la parte visual e il packaging mi sono ispirata alla profumeria per dare un sapore ancora più intrigante e femminile al brand.

SE DOVESSE USARE TRE AGGETTIVI PER DESCRIVERE LA SUA CREATIVITÀ, QUALI USEREBBE?
Contemporanea, eclettica e audace.