Come nascono le tendenze?

Chi decide che cosa sceglieremo nel 2023?

 

Vi siete mai chiesti come nascono le tendenze?

Sono sicura che se doveste rispondere a questa domanda, direste che a dettarle è la moda, che parte tutto dagli stilisti che decidono all’unisono cosa sceglieremo nel 2023. Ebbene non è proprio così. Ci sono delle compagnie di trend forecasting & analytics che si occupano di prevenire le tendenze. Una delle più autorevoli, con sede a Londra, è la WGSN composta da 250 persone espertissime in settori che vanno dal giornalismo alla fotografia, dal settore tessile alla psicologia, che fanno ricerche girando tutto il mondo.

Come fanno a stabilire cosa ci piacerà nel 2023?

Osservano, registrano e fotografano eventi e pensieri, intuizioni e idee. Scandagliano le varie zone del mondo, cercando di carpire le esigenze delle persone, i loro pensieri e soprattutto le loro aspirazioni. Analizzano tutto questo nei vari tessuti sociali e nelle varie culture, raccogliendo dati, impressioni e testimonianze.

Poi il team composto da professionisti di ogni genere, sociologi, antropologi, economisti, psicologi presenta la sua ricerca, che messa a confronto con le altre, creerà la tendenza futura. Prevedere le tendenze però non è un processo matematico o scientifico. Non si tratta solo di un’elaborazione dei dati raccolti.

Quello che fa la differenza è l’ingrediente segreto in questa ricetta, quasi fosse una formula magica. L’ingrediente segreto è il pensiero umano: si mescola storia, arte, scienza, condite dal pensiero umano e il gioco è fatto, nasce una tendenza.

La tendenza si distingue in macro e micro

Una macro tendenza analizza un periodo abbastanza lungo, circa cinque anni e si articola su uno scenario culturale e sociale. La micro invece interessa l’ottica, l’abbigliamento in senso stretto, l’arredamento nei quali si analizzano le forme, i colori e i materiali che verranno utilizzati.

Per fare un esempio una macro tendenza è la scelta Green, mentre una micro è l’utilizzo di materiali naturali, di provenienza certificata, dal basso costo sociale e dall’alto pregio manifatturiero. I colori scelti per la micro tendenza seguiranno il file rouge della macro, pur diversificandosi ogni anno come da proposta di Pantone.

Ricordiamoci il Living Coral del 2019 che infonde conforto e ottimismo in un mondo in continuo movimento, il Classic Blue del 2020 per cercare una base stabile e affidabile da cui partire mentre ci apprestiamo a varcare la soglia di una nuova era, fino all’Ultimate Gray e Yellow Illuminating che ci porteranno a una riflessione consapevole del cambiamento in atto (Ultimate Gray) con la promessa che tutto risplenderà in un prossimo futuro (Yellow Illuminating).

Le previsioni saranno in voga dopo due anni dalla raccolta dei loro dati.

Come facciamo a intercettare una tendenza alla nascita per poter proporla e cavalcarla per primi?

Per poter fare questo bisogna innanzitutto conoscere perfettamente come si sviluppa una tendenza. Per poter spiegare questo fenomeno ci rifacciamo allo studio di Everett M. Rogers “Diffusions of Innovations” nel quale l’autore spiega come si diffondono l’innovazione e la tecnologia. Come si diffondono le idee e quindi le tendenze.

Dallo studio di Rogers la popolazione si può suddividere in cinque segmenti lungo una curva a campana: innovatori, utenti precoci, maggioranza precoce, maggioranza tardiva, ritardatari. Secondo la legge il primo 2,5% della popolazione è costituita dagli innovatori: sono una piccolissima parte della popolazione che sfida tutti gli altri a pensare e a sperimentare in modo diverso dal solito. Si affidano al proprio istinto e osano nelle scelte di stile, accettando il rischio di cadere in un flop. Parola d’ordine: novità.

Molto simili agli innovatori sono gli utenti precoci che sono disposti a cercare anche oltreoceano le tendenze per poter essere i primi a indossarle. Sono disposti anche a pagare un sovrapprezzo o a sopportare un certo grado di disagio pur di sfoggiare una novità che sentono essere giusta. Queste sono persone che hanno una forte personalità, ma soprattutto una forte consapevolezza di sé e vogliono arrivare per prime.

Quando arriviamo nel settore della maggioranza precoce, possiamo ancora considerare la tendenza in ascesa. Questo è il momento in cui l’offerta è al massimo, non più esclusiva di pochi ma ancora abbastanza nuova da includere gli utenti nella categoria modaiola.

Quando passiamo però alla destra del nostro grafico, quando la curva inizia a scendere e incontriamo la maggioranza tardiva e i ritardatari, possiamo già considerare la tendenza finita. Siamo in quel trend in cui i colori di tendenza sono nelle bancarelle e distribuiti a destra e manca, senza esclusività di ogni tipo. I clienti di questa tipologia, tardiva e ritardataria, non cercano

la condivisione dei valori dei brand, la tecnologia o la manifattura, ma cercano il più delle volte solamente il prezzo.

Raramente saranno clienti fedeli al brand e porteranno il colore di moda e capi e accessori solo quando l’idea che ha fatto nascere la tendenza sarà ormai svanita, a volte addirittura inconsapevoli di indossare un capo nato da un’innovazione stilistica di una maison di moda.

Perché è importante conoscere l’andamento

e lo sviluppo delle tendenze?

è importante conoscere come si sviluppa una tendenza per poter posizionarci con una forte identità di brand e nella proposta delle linee che trattiamo. Se vogliamo essere all’avanguardia, dobbiamo intercettare la tendenza sul nascere (magari anche prima!) e offrire i nostri prodotti ai clienti precoci, che influenzeranno il resto della clientela, gli amici e i conoscenti.

Saranno i clienti fidelizzati che ci seguiranno nel tempo e seguiranno le tendenze future. Se invece vogliamo posizionarci nella parabola discendente del grafico e offrire i nostri prodotti o le tendenze a un pubblico ritardatario, dobbiamo valutare che l’offerta è diversa, ma sempre legata al trend della tendenza.

Per questo bisogna sempre conoscere le tendenze e sapere che stadio dell’evoluzione stai cavalcando. Se sei sulla parte discendente del grafico, segui la moda, ma sei in ritardo e sul finire della tendenza: da qui i pro e i contro che devi necessariamente valutare per selezionare e acquistare le linee che tratti in negozio.

Pensiamo a che lavoro c’è dietro alla previsione e sviluppo di una tendenza, ogni volta che ne intercettiamo una!

Il mio consiglio?

Cerchiamo di posizionarci sempre alla sinistra del grafico, nella parte ascendente. Quando inizia la discesa, cerchiamo una nuova tendenza e godiamoci la nuova esperienza, con attenzione, curiosità e coraggio.

Arianna Foscarini