Cosa succede se si usano lenti a contatto senza assistenza professionale a porto prolungato per 3 settimane
In collaborazione con Società Optometrica Italiana SOPTI
Un caso di grave cheratite bilaterale da pseudomonas con lac acquistate su internet.
Case report
Questo caso mette in luce tutti i rischi potenziali dell’utilizzo inappropriato delle lenti a contatto, senza alcuna consulenza di optometristi ed oftalmologi. Maschio, 50 anni, utilizzatore di lenti a contatto. Si reca al pronto soccorso oftalmico, riferendo che da tre giorni ha appannamento, iperemia, dolore e un rapido abbassamento dell’acuità visiva in entrambi gli occhi, nelle ultime 24 h. Racconta di aver utilizzato lenti a contatto disposable in siliconehydrogel, acquistate su internet, senza prescrizione dell’optometrista. L’acuità visiva al momento della visita era “percezione luce” (PL) in OD, “movimento della mano” in OS. All’esame obiettivo presenta un’ulcera corneale estesa bilaterale con 5 mm di ipopion in OD. Il paziente riporta di aver utilizzato le sue Lac a porto prolungato, per più di 3 settimane.
Avendole utilizzate precedentemente per 2 settimane senza problemi, aveva autonomamente deciso di prolungarne l’utilizzo. Non vi era storia precedente di malattie oculari, o sistemiche. All’esame obiettivo, in OD presenta un’estesa area di interessamento epiteliale (11 mm di diametro), con un infiltrato stromale centrale di 8 mm di diametro, mentre in OS un ampio interessamento epiteliale (5,7 mm di diametro), con infiltrato stromale. La lente a contatto non era più nell’occhio.
Le culture batteriche corneali mostrano crescita di pseudomonas aeruginosa bilaterale.
Dopo 28 giorni di trattamento farmacologico, il paziente presenta un miglioramento marginale dell’acuità visiva (HM) in OD, a causa dell’esteso interessamento stromale.
La visione in OS raggiungeva 6/12, dopo la riduzione dell’infiltrato stromale.
Anche se cheratiti relative all’utilizzo di Lac non sono condizioni rare, i casi bilaterali, invece, sono piuttosto infrequenti. In uno studio retrospettivo che copre tre anni, su venti pazienti che utilizzavano Lac notturne, solo due erano i casi bilaterali1. Similarmente, una serie di casi retrospettivi in Arabia Saudita, con monitoraggio sull’uso prolungato, riportavano due soli casi di cheratite bilaterale in due anni. Entrambi, dopo la terapia, hanno riguadagnato un’acuità visiva di 6/62. Pseudomonas aeruginosa è un batterio aerobico gram-negativo che si trova nell’ambiente, in particolare nel suolo e nell’acqua. È la causa più comune di cheratite batterica negli utilizzatori di Lac, pari a cira il 63% delle cheratiti microbiche3. Lac morbide offrono un terreno di cultura ideale per i microorganismi. I batteri sono in grado di formare un biofilm sulla superficie posteriore della lente tramite adesione al silicone-idrogel e altre molecole5. Inoltre, ci sono sempre più evidenze che microorganismi come pseudomonas aeruginosa e altri, stiano sviluppando resistenza a determinati componenti antimicrobici all’interno delle soluzioni di manutenzione6. Alcuni autori, riportano che Lac giornaliere siano più sicure di quelle conservate in soluzione durante la notte7,8. Tuttavia, va precisato che questo è solo il caso di lenti indossate solo di giorno e non durante la notte e certamente non per 3 settimane consecutive, come nel caso di questo paziente.
Nel caso specifico, le lenti morbide in silicone idrogel son state utilizzate per 3 settimane consecutive senza controllo, mettendo così in evidenza l’importanza del ruolo dell’optometrista nell’educazione del paziente.
Ci sono tre ragioni principali per cui gli optometristi svolgono un ruolo prezioso nella fornitura sicura di Lac. La prima è che l’optometrista assicura una corretta applicazione e adattamento della lente a contatto. Nel 63% degli individui che acquistano lenti a contatto self-service, l’adattamento della Lac era inacettabile10. Il secondo importante motivo: l’optometrista istruisce all’applicazione, alla manutenzione ed alla corretta igiene delle Lac.
In una revisione di Young et al, viene evidenziato che in tutti i casi di citata cheratite microbica non venivano rispettate le più semplici misure igieniche nella manutenzione delle lenti, come non lavare le lenti con acqua di rubinetto, abitudine estremamente pericolosa11. Terzo punto: gli optometristi sono un riferimento nel caso in cui il paziente sviluppi qualsiasi problematica oculare, evitando ritardi nella diagnosi e nella cura. Con l’acquisto incontrollato di lenti, come su internet, i pazienti saltano l’intervento dell’optometrista e potenzialmente si espongono a maggiori rischi associati all’uso improprio, rischiando inabilità visive permanenti. Questo tipo di acquisto di lenti su internet, rappresenta solo il 6% dei pazienti con complicanze da utilizzo di Lac, tuttavia questa modalità di acquisto può sottoporre i pazienti a complicanze dovute ad un uso prolungato, aumentando il rischio di cheratite microbica11.
È un argomento importante, che spinge verso una maggior regolamentazione delle fonti di acquisto di lenti a contatto, per prevenire casi simili. Le evidenze mostrano che, la regolamentazione nel caso di Lac, ha prodotto una netta riduzione dei casi di cheratite microbica negli Stati Uniti e nel Regno Unito.
Il ruolo dell’optometrista nella prescrizione e fornitura delle lenti a contatto non deve essere sottovalutato.
La visita del portatore con l’optometrista, permette di istruire il paziente e rispondere a qualsiasi quesito riguardante l’utilizzo delle stesse. Casi come questo possono essere evitati, mediante l’istruzione e la stretta supervisione dei portatori di lenti a contatto, regolamentando ulteriormente la fornitura di Lac.