Fabio Stramare – Uno stato di grazia
Le metamorfosi di un designer che ha saputo captare con i suoi occhiali l’evoluzione del tempo.
Ha scritto pagine importanti per il mondo dell’occhiale e continua a scriverle. Fabio Stramare va sicuramente collocato tra i grandi visionari dell’occhiale e negli anni non ha smesso di rinnovare i suoi occhiali fino ad approdare al marchio Dandy’s che, secondo quanto ha raccontato in questa intervista, è stato creato per far sentire i portatori in uno ‘stato di grazia’.
Ci racconteresti il tuo percorso nel mondo del design?
Dopo aver frequentato le scuole ‘meccaniche’, sono entrato alla Fao Flex dove ho imparato a fare occhiali alla vecchia maniera, quando ancora si realizzavano i prototipi completamente a mano. Ho seguito tutta l’evoluzione: dalle macchine manuali a quelle automatiche fino alle attuali a controllo numerico.
Il lavoro in azienda è diventato meno pesante e più preciso, la qualità è migliorata molto, si è perso però quel senso del fatto a mano dei primi anni.
Sono sempre stato ‘bravino’ con la matita, e visionario quel che basta nella vita. Ad un certo punto mi è venuto naturale disegnare occhiali conoscendone perfettamente la materia ed i processi”.
Qual è il tuo parere sull’attuale mondo del design? Dove sta andando?
Troppo, troppo. Oggi tutti si definiscono designer. A scuola mi hanno insegnato che il designer è colui che con le proprie conoscenze riesce a trasformare, a industrializzare gli schizzi e le idee dei creativi. E credo che siamo in pochi a fare questo.
Per quanto riguarda il design in senso lato troviamo occhiali di tutti i tipi: belli, bellissimi, trasgressivi, alcuni riducono chi li porta ad una specie di ‘casta’ che si veste e porta occhiali solo di un certo tipo. Credo che la risposta più giusta alla domanda sia: non so. Non c’è una linea precisa, ma un cerchio che si allarga costantemente.
Qual è invece la tua visione?
Vedo nell’occhiale un bell’accessorio che ci aiuta a vedere meglio. Quindi per me l’importanza del comfort è fondamentale. Le mie forme sono semplici, ma con lavorazioni molto importanti che danno carattere.
Qual è la filosofia del marchio Dandy’s?
La vita è bella e, come dice una cara amica, ‘senza paura’. Questa è la filosofia del marchio: voglio proporre occhiali per persone belle, soprattutto dentro. Persone che quando acquistano un Dandy’s lo comprano per il loro piacere, non per farsi notare dagli altri. Inoltre, propongo pochi pezzi ma ben lavorati e rifiniti. La dicitura ‘Uno stato di grazia’ apposta sotto il marchio, indica che, quando costruiamo questi occhiali lo facciamo con serenità, con gioia e, con il piacere di fare le cose bene. Ed è questo che vorrei che chi compra i miei occhiali sentisse ‘uno stato di grazia’.
Quali materiali utilizzate?
Principalmente acetato di cellulosa, materiale che considero perfetto per i mille colori con cui può essere declinato, e per le trasparenze che possono dare certe tonalità se abbinate a determinate lavorazioni. Tante volte mi sembra che l’acetato mi ricompensi con sfumature insperate!
Nella collezione di quest’anno ho inserito per la prima volta il metallo, ma in maniera molto materica e spessa.
Quale tipo di distribuzione avete scelto?
Abbiamo scelto di non vendere tramite e-commerce per rispetto ai nostro ottici. Solo loro sanno illustrare le caratteristiche e la singolarità di questa collezione, che in molti casi è composta da pezzi unici. Quindi la nostra distribuzione è diretta a quelli ottici illuminati che prima vogliono capire la filosofia del marchio, per poi riproporla al cliente.