Gli orizzonti di Nadia
La storia della protagonista della nostra cover story, Nadia Zuppardo, sconfina dal mondo dell’ottica da cui parte. La sua sete di conoscenza e la volontà di allargare i propri orizzonti, l’hanno portata a occuparsi anche della gestione delle risorse umane, di naturopatia e di iridologia. Con il tempo Nadia è riuscita ad applicare queste discipline al mondo dell’ottica, segnando così un percorso decisamente inedito per il nostro comparto. Scopriamo come in questa intervista realizzata presso la nostra sede milanese, Casa Platform.
Le interviste agli ottici realizzate fino a ora hanno raccontato storie di professionisti dell’ottica che svolgono la professione all’interno del proprio punto vendita. L’incontro con Nadia Zuppardo è differente perché si discosta dal percorso tradizionale pur rimanendo all’interno del comparto. Ma facciamo un passo indietro. La famiglia Zuppardo è molto nota nel settore dell’ottica, dove opera da tantissimi anni. Il padre ha fondato nel 1965 a Roma la Zuppardo Ottica, realtà che si è da subito distinta per la sua professionalità e competenza. Negli anni è stato poi affiancato dai figli Mauro e Nadia. Mauro, oltre a essere stato il primo direttore della nostra rivista quando è stata creata, attualmente è un professionista molto apprezzato che, in qualità di key opinion leader, ha avviato una collaborazione continua con la classe medico-oculistica. Nadia, invece, è entrata nell’azienda di famiglia nel 1982, affiancando il padre e portando al centro ottico un imprinting imprenditoriale. Il loro lavoro è sempre stato complementare e, come pezzi di un puzzle, hanno unito le loro professionalità facendo crescere il centro ottico in maniera esponenziale e avanguardistica. Dopo la scomparsa prematura del padre, Nadia ha continuato il suo percorso illuminato all’interno del centro ottico, inserendo addirittura categorie merceologiche extra settore. L’incontro con Maria Chiara Visentin di Bludata Informatica segna una svolta decisiva e le permette di trasmettere le sue conoscenze gestionali e organizzative ai suoi colleghi. Inizia così un percorso nuovo che, in qualche modo, riflette la volontà del padre: trasmettere il proprio sapere agli altri. Nadia è riuscita a trasformare anche la stessa Zuppardo Ottica in una squadra indipendente e organizzata, fino ad arrivare a trasformare la formazione nella sua professione. In un mercato così dinamico e molto esigente riuscire a creare un team che supporta l’imprenditore ed è soddisfatto del proprio lavoro è infatti fondamentale per la crescita di un’impresa, soprattutto nel nostro settore in cui c’è il contatto diretto con il pubblico. All’attuale professione di formatore, Nadia Zuppardo ha aggiunto altri due tasselli per completare il percorso di crescita di un centro ottico: la naturopatia e l’iridologia. Il suo iter professionale è la dimostrazione della ricchezza del settore dell’ottica, intesa come punti di osservazione e di possibilità professionali.
LA TUA TESTIMONIANZA È MOLTO INTERESSANTE, PERCHÉ IL TUO PERCORSO RAPPRESENTA CIÒ CHE SI PUÒ FARE IN QUESTO SETTORE OLTRE LA PROFESSIONE CLASSICA. CREDO CHE LA TUA STORIA SIA LA CARTINA TORNASOLE DELLA RICCHEZZA PROFESSIONALE DEL NOSTRO MONDO CON TUTTE LE SUE SFACCETTATURE E POSSIBILITÀ… CI RACCONTERESTI QUAL È STATA L’EVOLUZIONE DEL TUO LAVORO?
Innanzitutto, grazie per questa opportunità e bellissima accoglienza che mi avete dato nella vostra meravigliosa Casa Platform. Sono davvero entusiasta di poter raccontare la nostra storia perché la famiglia Zuppardo è attiva da tanti anni nel settore. Zuppardo Ottica è nata infatti nel lontano 1965, quando ero molto piccolina. Il mio percorso parte dal diploma alla Scuola di Ottica di Vinci e, negli anni, mi sono concentrata sulla contattologia, che ho approfondito con corsi di specializzazione anche in Inghilterra. Sono entrata in azienda nel 1982 e ho iniziato al fianco di mio padre; all’epoca anche mio fratello Mauro collaborava all’interno del centro ottico. Avevo vent’anni e una grande voglia di imparare! Da mio padre ho ricevuto una grande eredità: avere sempre la curiosità di conoscere e di entrare nel vivo delle cose per aiutare gli altri. La mia quotidianità in negozio ha toccato tutti gli aspetti, inclusa la parte professionale, con lo scopo di capire come funzionasse e si gestisse un’azienda. Col tempo, ho trovato la mia strada, e mi sono resa conto che aveva un imprinting imprenditoriale; in particolare, mi sono appassionata di organizzazione e gestione delle risorse umane. Questo aspetto si è trasformato nella mia attuale professione.
PARLAVI DELL’EREDITÀ PROFESSIONALE E UMANA CHE TI HA LASCIATO TUO PADRE: APPROFONDIRESTI QUESTO ASPETTO? POI, PARLEREMO ANCHE DELLA TUA ATTUALE PROFESSIONE…
Negli anni trascorsi al fianco di mio padre ho cercato di assorbire il più possibile tutto quello che aveva possibilità di darmi e, devo riconoscere, che è stato un grandissimo imprenditore grazie proprio alla sua capacità di donare tutta la sua competenza, tutta la sua conoscenza e la sua esperienza, non solo a noi figli ma anche a tutte le persone dello staff. Infatti, pur amando tantissimo le persone, rimaneva ore nella sala rifrazione e nel laboratorio riuscendo a trasmettere a tutti i collaboratori la sua esperienza e il suo know-how. Questa capacità è molto bella, tant’è che oggi tutti i nostri ex collaboratori seguono la stessa metodologia di lavoro e, personalmente, vederli al timone di realtà di successo, mi rende orgogliosa.
ANCHE I TUOI FRATELLI SONO STATI ‘TRAVOLTI’ DALLA PASSIONE PER LA PROFESSIONE? ACCENNAVI DI MAURO…
Quando si ha una famiglia con un’attività di questo tipo è un po’ difficile restarne estranei. Tutti siamo diventati ottici: Mauro attualmente è un professionista molto noto e apprezzato che collabora con la classe medica e Alessandro, pur essendo musicista, ha anch’egli preso il diploma di ottico.
SEI SEMPRE RIMASTA NEL VOSTRO CENTRO OTTICO?
In realtà, quando sono nate le mie due figlie ho preso un periodo di pausa. Nel 1997 però sono ritornata a fianco a mio padre e, proprio in quel momento, ho iniziato a gestire tutta la parte organizzativa e imprenditoriale, mentre mio padre si occupava di quella tecnica-professionale. Come ho accennato, mi sono occupata più della parte commerciale rispetto a quella tecnica e professionale e ho cercato, nel corso del tempo, di trovare la strada che potesse essere più in risonanza con la mia natura; mi piacevano e mi piacciono le persone e, quindi, ho iniziato a lavorare su di me in primis per creare un’organizzazione ad hoc all’interno della Zuppardo Ottica. Fortunatamente i rapporti tra me e mio padre sono sempre stati meravigliosi e quindi lui non si è mai sentito privato della sua professionalità ma, al contrario, supportato e affiancato; insieme abbiamo creato una bella squadra portando avanti una realtà con due punti vendita e 14 dipendenti. Purtroppo, nel 2006 mio padre ci ha lasciati in maniera prematura e, quindi, ho continuato a portare avanti nel migliore dei modi quello che era il suo sogno, che poi è diventato anche il mio! Dopo aver visto mio padre dedicare una vita a questa attività, il mio obiettivo in quel momento era il funzionamento dell’azienda senza la mia presenza; volevo creare una squadra che condividesse i miei stessi valori ma, allo stesso tempo, che mi aiutasse a raggiungere questo obiettivo. Ho frequentato alcuni corsi di specializzazione dedicati alla gestione delle risorse umane nella parte organizzativa e ho cominciato a creare un team di lavoro. Ho investito molto su me stessa perché, comunque, la crescita personale è fondamentale, ma ho lavorato molto nella ricerca delle risorse giuste.
QUALE VALORE DAI QUINDI ALLE RISORSE UMANE?
Credo rappresentino il capitale vero dell’azienda: si può avere un bel negozio, l’attrezzatura all’avanguardia… ma le persone fanno la differenza e, quindi, ho creato questo gruppo di lavoro meraviglioso che stimo assolutamente ancora oggi!
QUAL È STATO IL MOTIVO CHE TI HA SPINTO A INTRAPRENDERE QUESTO PERCORSO?
Avevo notato che la professione spegneva un po’ la mia parte emotiva e invece sentivo il bisogno di condividere il mio lavoro con gli altri. La creazione del gruppo di Zuppardo Ottica ci ha dato la possibilità di realizzare progetti meravigliosi. Dopo aver creato un modello organizzativo di successo permettendo all’azienda di progredire anche senza la mia presenza, ero pronta a condividere le mie competenze con i miei colleghi.
C’È STATO UN EVENTO CHE HA PERMESSO QUESTO PASSAGGIO PROFESSIONALE?
In realtà, è stata una persona che stimo molto: Maria Chiara Visentin, titolare e fondatrice assieme al marito di Bludata Informatica. Si tratta di una azienda leader nel settore che è riuscita a introdurre la cultura d’impresa nella gestione attraverso i suoi sistemi software che rappresentano un vero e proprio supporto sia nella gestione ordinaria sia nel marketing. Ci sono anche altre realtà nel settore che si occupano di questi aspetti ma ritengo che Bludata Informatica sia veramente un ‘leader’ perché molto performante e affidabile. Mi sono appassionata del loro programma gestionale ed ero – a detta appunto di Maria Chiara Visentin – ‘una delle aziende che lo utilizzava in maniera quasi completa’: seguivo moltissime procedure e tutti i miei collaboratori le adottavano. Questo approccio mi ha permesso di fare il salto, passando dalla gestione di un’azienda a carattere familiare a diventare imprenditrice di una realtà strutturata. Ad esempio, siamo stati tra i primi negozi a trasformaci in un vero concept store.
CI SPIEGHERESTI MEGLIO COME HAI FATTO?
Mi piaceva visitare anche le fiere di altri settori per ampliare le vedute e introdurre all’interno della mia realtà novità stimolanti con lo scopo di aggiungere valore e, soprattutto, di essere differenti dagli altri. Ad esempio, siamo stati i primi a Roma a inserire le borse O bag, che hanno riscosso un successo enorme. È stato divertente: il marchio non aveva un punto vendita a Roma e le persone ci telefonavano per chiedercele! Abbiamo riempito le vetrine con queste borse e, anche se, all’inizio, la gente era un po’ confusa in merito alla nostra categoria merceologica, questa scelta ha dato un grande valore al nostro centro ottico permettendo di farci riconoscere come professionisti a tutto tondo, in grado di portare ‘bellezza’ alla propria clientela.
COM’È PROSEGUITO IL TUO PERCORSO?
L’incontro con Bludata Informatica, come dicevo, ha segnato il cambiamento e ho iniziato a tenere per loro in tutta Italia corsi in aula per aiutare tutti gli ottici a utilizzare al meglio il programma gestionale. Lo scopo era riuscire a “liberare” la nostra risorsa più importante, cioè, il tempo, attraverso procedure che potessero rendere il lavoro più fluido. È stata un’esperienza bellissima che mi ha anche permesso di arricchire ancora di più la mia voglia di conoscenza; come avrai intuito dalle mie parole, imparare e fare nuove esperienze è il mio grande nutrimento. Dopo aver intrapreso questo percorso, ho seguito e realizzato un’altra mia passione, che ha sempre a che fare con le persone e con il loro benessere, cioè, sono diventata naturopata, quindi una professionista nell’approccio naturale alla prevenzione. Perché? Semplice, perché vorrei poter evitare più possibile di entrare in un ospedale e vorrei che più persone possibili potessero farlo… Circa sette anni fa, abbiamo venduto l’attività e mi sono dedicata a questa professione.
QUAL È QUINDI IL TUO ATTUALE RUOLO NEL SETTORE DELL’OTTICA?
Oggi rientro nel comparto per unire queste due competenze, ossia l’approccio naturale al benessere e il mio know-how di ottica. Quindi, mi occupo di benessere a tutto tondo ossia di creare un gruppo di lavoro che, stando emotivamente bene, riesce ad avere delle performance migliori, quella che gli americani definiscono ‘win win’. In questa situazione vince l’imprenditore perché ha uno staff che lo aiuta a svolgere il proprio lavoro, vincono i dipendenti perché si trovano in un ambiente lavorativo soddisfacente e in sintonia con la propria natura. Si crea quindi un ambiente positivo, che cresce esponenzialmente.
FAI CONSULENZE PRINCIPALMENTE AGLI OTTICI NELLA GESTIONE E COSTRUZIONE DI UNA SQUADRA LAVORATIVA EFFICIENTE E SODDISFATTA E, NELLO STESSO TEMPO, TI OCCUPI DI PORTARE DEGLI ASPETTI DI ‘WELFARE’ ATTINGENDO DALLE TUE CONOSCENZE DI NATUROPATA… A TUO PARERE, NEL MERCATO DELL’OTTICA C’È UN LIVELLO DI MATURITÀ SUFFICIENTE PER ACCOGLIERE QUESTE DISCIPLINE NEGLI STORE?
Ho cercato e cerco di coniugare queste due professioni. Dall’ottico entro come consulente aziendale organizzativa, quindi affianco gli imprenditori a organizzare le proprie aziende, a migliorare i propri risultati e a gestire le risorse umane… Ma, occupandomi delle persone, è naturale che nel momento in cui entro mi approccio a una società in cui riconosco questa sensibilità, questa apertura, so che posso mettere in atto un approccio inclusivo delle mie competenze da naturopata. Credo che in questo momento ci sia un gran bisogno di porre l’attenzione alle risorse umane. Con Maria Chiara, ad esempio, ho iniziato nel 2003 a fare i corsi in aula per il programma gestionale ma ancora non tutti gli ottici lo utilizzano e hanno una gestione artigianale. L’altra attività che svolgo è l’iridologia.
L’OTTICO HA ACCETTATO QUESTA DISCIPLINA?
No, ma non ha importanza perché, per generare abbondanza, bisogna essere aperti ad accogliere tutte le opportunità.
DA 1 A 10 LA TUA SODDISFAZIONE A OGGI A FARE QUESTO LAVORO?
Oggi potrei dire 9 e mezzo: oggi in particolare sono veramente molto soddisfatta.
DI TANTE STORIE CHE ABBIAMO RACCONTATO ATTRAVERSO LE NOSTRE INTERVISTE, L’ASPETTO DELLA FORMAZIONE DEL PERSONALE È SICURAMENTO INEDITO. ADESSO GLI OTTICI SAPRANNO CHE C’È QUESTA POSSIBILITÀ DI MIGLIORARE LA PROPRIA EFFICIENZA GESTIONALE E ANCHE DEL PROPRIO PERSONALE… CREDO CHE IL TUO LAVORO SIA MOLTO CONTEMPORANEO E MOLTO NECESSARIO. L’ULTIMISSIMA DOMANDA RIGUARDA IL FUTURO: ANCHE SE IL TUO PERCORSO RICHIEDE MOLTA ESPERIENZA, LO CONSIGLIERESTI ANCHE AI GIOVANI?
Ti rispondo come naturopata: bisogna ascoltarsi di più per riconoscere la propria strada. Bisogna trovare il coraggio!
Ph. Roberto De Riccardis
Paola Ferrario