Icona intangibile

A Shanghai, nel distretto di Huang Pu, lo studio Dongqi Architects ha realizzato dall’ 8 novembre 2017 al 28 gennaio 2018 all’interno del modern eye un bookshop pop-up in cui definito e indefinito tangibile ed intangibile si intrecciano nella definizione di uno spazio iconico.

In occasione della settimana dell’arte di Shanghai, Hauser & Wirth Publishers ha presentato un bookshop pop-up situato all’interno di Modern Eye, la principale libreria gestita da Modern Media Group nel distretto di Huang Pu nel centro di Shanghai.
Lo spazio ha accolto 25 titoli iconici che rappresentano la backlist della Hauser & Wirth Publishers, che nella sua interezza comprende oltre cento pubblicazioni create dal 1992, tra cui monografie, libri di artisti e cataloghi di mostre.
Lo spazio, progettato dallo studio Dongqi Architects è stato delimitato da una struttura con tetto spiovente ispirata al Granary Shed, la tipologia tradizionale di granaio inglese, che qui è stata reinterpretata e denominata “Yi Cang”, traducibile approssimativamente come “il negozio di Arte”.
La struttura determina così una “casa nella casa”, andando a delimitare percettivamente un ambiente separato dal resto del negozio sottolineando l’eccezionalità dell’allestimento.
L’archetipo del granaio riprende la forma spiovente del tetto a falde, definendo lo spazio attraverso l’uso di elementi verticali che si intersecano perpendicolarmente nel colmo.
La struttura è costituita da due metà: una prima in cui i montanti sono posati di taglio e rivestiti in rovere e nella seconda in cui sono posati di piatto e realizzati in acciaio inossidabile con finitura a specchio. L’acciaio inossidabile rivestito a specchio viene utilizzato anche per i moduli orizzontali da 3 mm di spessore distanti 400 mm, che fungono da piani da appoggio nello spazio interposto tra le colonne.
La struttura si eleva per un’altezza di 35 metri andando a definire un profilo altamente iconico, così come iconiche sono le 25 pubblicazioni selezionate per essere esposte.
Hanno completato la scenografia una serie di gradini in rovere dalla pedata molto profonda che permettevano di entrare all’interno della struttura attraverso una lenta proménade che aiutasse ad assaporare ancora di più i prodotti esposti.
Due grandi fioriere delimitate da lamiere in acciaio si intersecavano ad angolo retto contenendo piante verdi e fiorite in un insieme dato dall’utilizzo della ghiaia, elementi naturali che, grazie all’utilizzo di superfici specchianti sembrano ritornare in tutto il perimetro.
Le lastre in acciaio inossidabile specchiato riflettono anche l’ambiente circostante e si fondono nello spazio trasmettendo una visione caleidoscopica anche dei volumi esposti.
Il pop-up è divenuto così al tempo stesso uno spazio definito e indefinito, tangibile ed intangibile, reale e virtuale, che ha attirato il visitatore accompagnandolo attraverso un’esperienza unica.