Il bambino che c’è in noi

il-bambino-che-ce-in-noi_platform_opticMatteo Benassi è un simpatico, giovane e promettente artista. Fin da piccolo ha avuto la passione per la pittura e per l’arte in genere, sentimento che è sbocciato dapprima come amore per i graffiti e che poi si è evoluto col tempo. Crescendo i gusti di Matteo si sono modificati, le sue conoscenze del mondo dell’arte si sono ampliate, il suo processo creativo si è sviluppato, fino a diventare ciò che è oggi: grafica pura.
I suoi lavori sono irriverenti ed ironici e toccano argomenti come la sessualità (ma sempre vista in chiave ironica), l’ampio universo dei cartoons, il mondo dell’arte e dei fumetti.
La scelta di mixare iconografie più o meno antiche e più o meno seriose, con temi divertenti e colorati, è puramente estetica.
I suoi quadri hanno lo scopo di far sorridere, devono divertire e sorprendere chi li guarda, a qualunque età. Le opere di Matteo sono dotate di una candida sovversione, sono simpatiche provocazioni che vogliono sbalordire per la sottile spregiudicatezza della quale sono dotate.
I suoi sono interventi sopra un già fatto, quasi dei Ready- Made Dadaisti contemporanei. Matteo utilizza stampe, cartoline o tele già disegnate da qualcun altro e le completa con i personaggi che affollano l’immaginario dei film e dei cartoni animati anni ‘80-‘90. L’ispirazione arriva da tutto ciò che vediamo, ascoltiamo e tocchiamo ogni giorno. L’artista disegna direttamente sui supporti e ne cambia completamente il significato.
Ecco che il celebre Brando – storico omino della pubblicità Permaflex – sbuca fuori da una Natività intento a schiacciare un pisolino; oppure una dama ed il suo cavaliere di una tela dal gusto cinquecentesco, prendono le sembianze di Miss Piggy e Kermit dei Muppets; e ancora una famiglia ritratta in una fotografia anni ‘30 viene improvvisamente disturbata dalla presenza di Stay Puft Marshmallow Man, noto pupazzone bianco reso celebre dal film Ghostbusters – Acchiappafantasmi.
Ma l’artista non si accontenta più dei soliti supporti. Da qualche tempo, infatti, ha cominciato a dipingere su magliette, giacche in pelle, borse e perfino piatti in ceramica.
Matteo vuole contaminare il nostro abbigliamento, i nostri complementi d’arredo, gli interni delle abitazioni ed il mondo intero con la sua arte: a noi quindi non resta che lasciarci conquistare e ritornare un pò bambini.