Il designer della leggerezza

Durante l’ultima edizione di MIDO abbiamo incontrato Roland Keplinger, Head of Design & Creativity di Silhouette.

La progettualità di Roland Keplinger attinge da mondi differenti quali l’architettura, la fotografia, il design delle auto, l’arte… Dopo avere studiato industrial design e lavorato dieci anni in un’agenzia di design, rivolgendosi in particolare all’elettronica di consumo, viene in contatto con il mondo degli occhiali, cimentandosi nel design degli occhiali di sicurezza. Poi, l’arrivo in Silhouette, circa 14 anni fa. Da lì non ha più lasciato l’eyewear.

DA DOVE VIENE L’ISPIRAZIONE QUANDO PROGETTI UNA MONTATURA?
Credo che in generale sia importante spalancare gli occhi verso ciò che ci circonda ed essere curiosi, personalmente amo l’arte, l’architettura e il design in generale: indago molto in questi campi ed è proprio qui che trovo magari i dettagli da cui traggo ispirazione e che trasporto nel mio lavoro. Ma non solo. L’ispirazione può essere una pietra su cui cade il mio sguardo quando sto correndo… E poi, per essere onesto, molto spesso le idee migliori vengono quando sono in costume da bagno, o anche quando mi sveglio alle 3:00 del mattino e improvvisamente penso a qualche dettaglio da aggiungere! Quindi, credo che la maggior parte dei designer quando sono in ufficio, raccolgono tutto ciò che hanno visto nei diversi momenti della loro giornata, tutte le idee. Credo che questo modus operandi sia molto comune anche tra i miei colleghi. Anzi, ne sono certo!

QUALE TIPO DI MATERIALI UTILIZZERETE NEL PROSSIMO FUTURO O PENSI CHE CONTINUERETE CON QUELLI ATTUALI?
Sicuramente perseguiremo con il materiale che abbiamo inventato, l’SPX, e per il quale siamo conosciuti; continueremo anche con l’utilizzo del titanio. Ma lavoriamo costantemente con la R&S per ottimizzare le nostre soluzioni; per esempio, possiamo utilizzare ogni singolo dettaglio con i materiali che utilizzano per poterli usare nel miglior modo possibile e, dall’altro lato naturalmente, cerchiamo insieme a loro nuovi materiali. Sinceramente abbiamo testato molti materiali, ma a oggi non abbiamo ancora ottenuto risultati soddisfacenti, in linea con i nostri standard qualitativi. Ovviamente ci stiamo concentrando sulla tematica della sostenibilità, intesa non solo come materiale, deve esserci anche un processo produttivo che sia in linea. Questo tema è molto importante per noi ed è molto sentito all’interno della nostra realtà; infatti, da anni prestiamo molta attenzione a questo aspetto e lo faremo sempre di più anche nel futuro.

LA COPERTINA DEL NUMERO DELLA NOSTRA RIVISTA CHE ABBIAMO PORTATO QUI A MIDO, P.O. TABLOID XL, È REALIZZATA CON L’UTILIZZO DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE. PENSI CHE QUESTO NUOVO STRUMENTO POSSA ESSERE UTILE PER VOI DESIGNER?
Ovviamente è una tematica che bisogna guardare con gli occhi molto aperti e scoprire le sue evoluzioni. Ma per me è più che altro una fonte di ispirazione; è sicuramente uno strumento utile per noi designer in termini di estetica ma dobbiamo ricordarci che disegniamo occhiali e quindi dobbiamo tenere conto del comfort, del fitting, della leggerezza…

TITAN MINIMAL ART QUEST’ANNO COMPIE 25 ANNI: COME FESTEGGERETE QUESTO IMPORTANTE TRAGUARDO?
Nella nostra campagna celebriamo questo aspetto visionario che ci ha permesso di ‘raggiungere le stelle’ e che non è mai mutato da quando è nato. Lo abbiamo festeggiato nel nostro stand a MIDO, naturalmente, sviluppando la tematica dello spazio: devi sapere che Titan Minimal Art è stato scelto un anno dopo la sua invenzione per essere indossato dagli astronauti nello spazio e da allora grazie alle sue caratteristiche è stato protagonista di ben 70 missioni spaziali. E, a oggi, è ancora utilizzato! L’assenza di viti elimina il rischio che le parti si stacchino e causino danni o lesioni. Anche la vestibilità antiscivolo e il comfort unico di Titan Minimal Art sono molto utili nei viaggi Zero Gravity, poiché gli astronauti non possono modificare la calzata degli occhiali durante le lunghe missioni all’aperto.