Il luogo dell’arte

“La Fonderia”: un nuovo spazio per l’arte contemporanea a Firenze.

di Riccardo Nicoletti

 

Quando si pensa a Firenze l’accostamento con l’arte viene naturale, eppure in tempi recenti abbiamo assistito alla drastica diminuzione di gallerie d’arte in città, vittime di difficoltà di mercato, affitti costosi, parziale disinteresse del pubblico ed altro. Tra quelli che si distinguono vi parlo, senza celare un acceso entusiasmo, di Niccolò Mannini, giovanissimo imprenditore di ventotto anni che, in totale controtendenza, decide di aprire un bellissimo spazio per l’arte non lontano dal centro della città. Collaboriamo spesso organizzando insieme alcuni eventi, e questa volta ho deciso di intervistarlo per voi.

Cosa ti ha spinto ad aprire La Fonderia?
Grazie ad anni di esperienza in una storica galleria d’arte fiorentina, ho imparato a riconoscere i vari artisti, accorgendomi che l’opera d’arte autentica respira di vita, di emozioni, parla con chi la sa ascoltare, ho imparato a collocare ed esporre le opere d’arte, con cura e attenzione per ogni particolare, creando un insieme armonico che invoglia il visitatore della mostra a soffermarsi, guardare, riflettere. Con una gran dose di coraggio e devo dire di avventatezza mi sono messo in gioco ed ho accettato una sfida ardua, aprire la Galleria d’arte La Fonderia, in via della Fonderia 42R a Firenze, una nuova attività, giovane e dinamica in un paese in cui le nuove generazioni faticano a trovare il loro spazio e devo dire che una piccola realtà fiorentina come questa sta crescendo, grazie anche a tutte le persone che giornalmente mi sostengono e credono in questo progetto.
La mia idea era di riportare al centro dell’attenzione il ruolo del gallerista e della galleria d’arte, come un luogo in cui le opere parlino allo spettatore, trasmettendo forza e comunicando sensazioni ed emozioni uniche a persone di tutte le età, ma anche un luogo di aggregazione, in cui trovare un esperto in grado di indirizzare nelle scelte nel vasto quadro dell’arte contemporanea.

Come hai detto hai deciso di aprire le porte ai giovani, quali artisti tratti e con quali criteri li selezioni?
La passione per questo “mestiere” mi obbliga così ad essere animato da uno spirito di ricerca continua per entrare in contatto con nuovi artisti e opere, per studiarli, capirne la loro essenza e fare una scelta che sia armonica con la selezione delle opere già valutate e presenti in galleria.
Grazie anche a mercanti e collezionisti, che spesso mi propongono opere e artisti da trattare, la galleria sta allargando i suoi orizzonti, con un catalogo di opere, rivolto a collezionisti e appassionati d’arte, ampio, ponderato e in continua evoluzione. Le singole opere devono essere fortemente stimolanti, generare sensazioni ed emozioni uniche per chi le osserva, opere di artisti nazionali ed internazionali, viventi e storicizzati, quali Alfredo Rapetti Mogol, Lido Bettarini, Dino Castelvecchi, Nissan Engel, Claudio Cionini, Antonio Bueno, Giuliano Grittini, Andrea Bassani, Giuseppe Ciccia, Vinicio Berti e molti altri. Spazio anche alle nuove forme d’arte con artisti giovani, ognuno con una tecnica diversa e un’idea di come si sviluppa la contemporaneità, da Matteo Gioia, Giovanni Cecchini, A-Criticart, al messicano Pablo Llana, Rossella Liccione.

La galleria ha da poco compiuto un anno di attività, soddisfatto del lavoro fin qui svolto?
Molto, ho riscontrato che i clienti ed i frequentatori di questo spazio rimangono affascinati dalle mostre e dagli eventi che organizziamo. Riuscire ad appagare le aspettative delle persone non è poco!
Il festeggiamento di un anno ha segnato un cambio di passo e un momento di crescita, aprendo la Galleria a una nuova visione espositiva, inaugurando questo “nuovo inizio” con una collettiva di artisti in permanenza, la quale propone un itinerario creativo internazionale quale cifra interpretativa della contemporaneità attraverso i molteplici linguaggi dell’arte.
Con il valido aiuto di altre attività non affini alla mia, ma gestite e fondate da giovani come me, ho organizzato eventi nell’ambito delle moto d’epoca, delle biciclette d’epoca, della musica, delle presentazioni di libri, del vino e molte altre iniziative che mettono il cliente al centro per rendere la galleria non solo un luogo in cui ammirare opere d’arte, ma un luogo vivo di cultura ed interazione, per una fusione unica di punti di vista.

Quali mostre in programma?
Dopo questa collettiva, che terminerà il 27 aprile, ancora spazio ai giovani, con la mostra personale di Polaroid di Leonardo Santetti “Frammenti nel tempo sospesi”. A seguire, dato che il linguaggio, e più specificatamente la parola, è al centro dell’interazione interpersonale, la galleria sta organizzando, con il supporto di Riccardo Nicoletti, la mostra personale di Alfredo Rapetti Mogol “Mi odi a rio”, che sarà inaugurata il 7 giugno e che raccoglierà gli ultimi dieci anni di carriera del grande artista italiano.

www.galleriafonderia.com