Impariamo dagli atleti a fissare gli obiettivi.

Occorre agire per mettere a fuoco gli obiettivi adeguati nei modi e nei tempi e poi allenarsi, sperimentare le azioni e le strategie che permettono di compiere passi reali verso il loro raggiungimento.

Con il presente articolo vorrei suggerire a quei professionisti che desiderano migliorare la propria vita professionale alcuni principi di base che utilizzo nella mia attività di Coaching: consapevolezza, definizione degli obiettivi, responsabilità e decisione, piani d’azione, allenamento e sperimentazione.

Consapevolezza vuol dire guardare se stessi e il mondo circostante con occhi “più aperti” da nuove, diverse e molteplici prospettive. Ognuno di noi ha livelli di consapevolezza differenti che dipendono dalle capacità personali che sono state più o meno sviluppate nel corso della vita.

Ad esempio, ho conosciuto persone geniali che sono inefficaci nell’organizzazione pratica della propria vita; manager di successo soli nelle loro aziende; imprenditori che fanno fatica a comunicare e quindi condividere la propria strategia ai collaboratori. Ritengo che gli ambiti in cui tutti noi siamo più deboli sono spesso quelli su cui abbiamo sviluppato poca consapevolezza.

Consapevolezza e coscienza sono il prodotto di una attenzione mirata, della concentrazione e della chiarezza e comprendono anche la coscienza del sé, in particolare la capacità di riconoscere quando e come le emozioni o i desideri alterano le nostre percezioni. La consapevolezza permette il controllo personale espresso anche nello stabilire nuove azioni per raggiungere obiettivi da mettere in pratica. Definire gli obiettivi implica essenzialmente una buona comprensione di ciò che si desidera ottenere.

Ogni cambiamento richiede un’attenta definizione degli obiettivi da realizzare. Anche perché gli obiettivi autentici sono spesso mascherati da obiettivi secondari o spesso da “false” mete. La mia azione di coaching in questo contesto consiste essenzialmente nell’aiutare le persone a regolare e indirizzare le proprie risorse per raggiungere “meglio” i propri obiettivi.

Normalmente l’individuo stabilisce un obiettivo, sviluppa un piano d’azione, inizia l’azione, monitora le proprie prestazioni, valuta le proprie prestazioni rispetto a uno standard definito. La responsabilità diventa fondamentale nell’ assumersi di fare qualcosa di concreto al fine di ottenere ciò che si desidera.

La responsabilità fornisce la forza trainante che ci spinge a cercare percezioni alternative per arrivare a scegliere una soluzione e mettere in atto un’azione coerente. Quando ti prendi o accetti delle responsabilità per le tue azioni, il tuo impegno aumenta e con esso le tue performance.

Identificato un obiettivo, è necessario decidere di mettere in pista impegno e volontà, di fare i conti con la propria disponibilità a lasciare indietro qualche schema che non funziona e cercare nuove soluzioni. Se non decidiamo realmente di voler agire, nessun tentativo di crescita o cambiamento prenderà forma. Per arrivare all’azione la motivazione e la cognizione agiscono in un continuum: la motivazione trova forza nel soddisfare bisogni e valori per trasformarli in intenzioni, mentre la cognizione trae dal contesto le informazioni necessarie per poter generare gli scopi ed elaborare le strategie di avvicinamento all’obiettivo.

Occorre quindi agire, per mettere a fuoco le azioni adeguate nei modi e nei tempi e poi allenarsi. Quando è realmente presa la decisione di impiegare energie per un cambiamento o per il raggiungimento di un obiettivo, si passa alla fase del passaggio all’azione. Si tratta di agire, passando attraverso una fase di individuazione di soluzioni possibili, poi attraverso la messa a punto di una sorta di “action plan” che permetta di applicare le strategie decise. Agire non significa fare una cosa qualsiasi. è necessario agire nel modo giusto per arrivare agli obiettivi fissati e creare valore.

Per arrivare agli obiettivi è necessario agire attraverso la spinta della motivazione e di quella indispensabile energia positiva che possa prevalere sulla paura generatrice di energia negativa. Essa tende a farci desistere, a farci rimandare, a farci convincere che non ci interessava più di tanto raggiungere quell’obiettivo.

Ricordati che la paura non solo scoraggia e porta alla rinuncia, ma fa qualcosa di più: crea confusione nella scelte dei propri obiettivi. La paura dell’insuccesso spinge a cimentarsi solo in situazioni in cui si è sicuri di riuscire e in questo contesto per non sbagliare vengono preferiti compiti semplici senza assumere alcun rischio. Personalmente, mi piace pensare ad un obiettivo come la direzione verso cui concentrare il massimo sforzo, un desiderio scritto con l’inchiostro dell’ambizione e costruito sulle fondamenta dell’azione e mi piace definire in aula un obiettivo come un qualcosa che ha un senso grazie a un perché ed è realizzato attraverso un come.

Gli obiettivi dell’atleta

Non si nasce atleti di  successo, ma lo si può diventare. Un atleta può nascere con certe doti fisiche, la velocità, la coordinazione ma diventa vincente attraverso la volontà, l’abnegazione, la determinazione nel volere raggiungere gli obiettivi fissati.Infatti, l’atleta fortemente motivato sa cosa deve fare per vincere, ha chiaro l’obiettivo per raggiungere il risultato (perché), mentre il giocatore con scarsa motivazione è distratto, poco concentrato, “gioca per giocare”.Una forte motivazione spinge l’atleta a pensare positivo, a visualizzare azioni vincenti, ad avere la massima fiducia in se stesso all’avvicinarsi alla partita.

I giocatori con scarsa motivazione non sono in grado di visualizzare e se ci riescono, pensano a immagini negative supportate da dubbi e incertezze. Avere chiari obiettivi, tradurli in progetti concreti e applicarli con costanza e disciplina facendo tesoro dei feed-back ottenuti è il modo per avere esperienze vincenti.

Stabilire obiettivi è fondamentale per un atleta perché porta la concentrazione del giocatore a focalizzarsi su qualcosa di specifico, aumenta la motivazione, rappresenta un riferimento, orienta verso la prestazione piuttosto che verso il risultato. Ogni giocatore ha bisogno di obiettivi ricchi di significato per aumentare la sua motivazione e quindi la sua passione.In ogni squadra il Coach imposterà sempre un obiettivo generale come vincere il campionato o come salvarsi e un obiettivo individuale per ogni giocatore.

Gli obiettivi a lungo termine per un atleta aiutano a mantenere la motivazione, ma sono quelli piccoli, quotidiani, facilmente raggiungibili che portano al miglioramento costante e danno la fiducia, la sicurezza, la forza per procedere in avanti verso le mete. Finché non raggiungerà questo obiettivo, sarà duro con se stesso, continuerà ad analizzare le gare per vedere gli errori commessi e ad allenarsi con costanza e metodologia. L’atleta sa molto bene che il successo non è cadere mai, ma rialzarsi ogni volta che si cade.

E deve avere la capacità di essere flessibile e non mettere in dubbio l’obiettivo scelto, ma deve casomai mettere in dubbio la strategia ricordandosi sempre che la sconfitta è semplicemente l’esperienza di un momento. Anche se il giocatore perde o gioca male, la considerazione di se stesso come persona, il valore delle sue qualità, l’importanza delle sue capacità devono rimanere ben chiare nella sua mente. Un atleta conosce qual è l’unico modo per raggiungere i propri traguardi: quello di allenarsi (agire), e di farlo duramente.

Non in modo approssimativo ma specifico. Non casualmente, ma con costanza e con una determinata programmazione. La programmazione per un atleta/allenatore è fondamentale per preparare gli impegni sportivi e di conseguenza per raggiungere i risultati che desidera.

Ricordati che il giocatore forte è il soggetto che si allena per essere il migliore, non per essere uno dei tanti. Ricordati che il giocatore forte arriva sempre ai suoi obiettivi. Per raggiungere i propri obiettivi, tutti concentrano i loro pensieri soprattutto sul risultato, pochissimi invece conoscono, analizzano e mettono diligentemente in pratica il processo necessario.

Ti ricordo che definire nei dettagli il tuo obiettivo è il primo passo fondamentale, perché senza un obiettivo chiaro non esiste un metodo chiaro e questo significa focalizzarsi su queste tre semplici domande: Che cosa desideri esattamente rispetto al tuo obiettivo? Perché lo desideri? Quando intendi raggiungere l’obiettivo che hai scelto? Nel prossimo articolo vedremo insieme come si imposta un piano d’azione e quali sono le caratteristiche fondamentali che deve avere un obiettivo per essere efficace e analizzeremo le sette principali caratteristiche della tecnica operativa del Goal Setting.

Roberto Pregliasco