IRSOO – Una sfida vinta

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Circa un anno fa Alessandro Fossetti, direttore del noto Istituto di Vinci, aveva anticipato a PLATFORM Optic l’apertura del Centro Ricerca all’interno della sua scuola e l’adeguamento dell’attività formativa agli standard internazionali. In questa intervista ci illustra il percorso compiuto.

LO SCORSO ANNO CI AVEVA ANNUNCIATO L’APERTURA DEL CENTRO DI RICERCA. COM’È ANDATA?
Se si riferisce all’inaugurazione, benissimo! Erano presenti due assessori regionali, un onorevole e un ministro, oltre naturalmente a varie autorità e personalità del territorio. Quindi, direi che è andata molto bene! Del resto, il nuovo centro è nato anche sulla spinta di un bando della Regione Toscana, in un progetto di sostegno alle strutture di ricerca e al sistema regionale di trasferimento tecnologico alle imprese.
Le sinergie con l’Università di Firenze e con il CNR – Istituto Nazionale di Ottica, che avrà presso di noi un laboratorio di ricerca dedicato, stanno muovendo i primi passi e presto cominceranno a dare i loro frutti.
Se invece intende come è partita l’attività, le posso dire che anche per questo aspetto sono molto soddisfatto per il momento. Abbiamo già due ricercatori che lavorano a due progetti legati alla misura delle aberrazioni, uno specifico per le lenti a contatto, l’altro per l’occhio. Altri progetti proseguono alcune attività sperimentali già iniziate negli anni precedenti, come quello sulla misura della refrazione periferica, o quello sullo studio dell’occhio secco. Questi due ultimi argomenti saranno tra l’altro al centro del nostro prossimo congresso, che si terrà il 23 e il 24 ottobre a Vinci.

SI, ABBIAMO VISTO LA NOTIZIA DEL CONGRESSO. CI VUOLE ANTICIPARE QUALCOSA SULLA SUA ORGANIZZAZIONE?
Questa edizione sarà a numero chiuso perché, purtroppo, non potremo accogliere più di 100 partecipanti.
I temi saranno quelli al centro delle attività di ricerca in tutto il mondo, quindi molto attuali. Cercheremo di portare l’attenzione dei partecipanti sugli aspetti clinici connessi a tali ricerche e su come il professionista possa sfruttare al meglio per la propria attività i loro risultati.
Parleremo del controllo della progressione della miopia, di come le evidenze della ricerca scientifica ci possono guidare nel trattamento dei giovani miopi affinché il loro difetto possa non progredire, di quali argomenti portare a sostegno di soluzioni correttive avanzate, sia nei colloqui con i genitori dei bambini miopi sia nel confronto con gli oculisti, con i quali è opportuno sempre collaborare. Un secondo tema sarà quello dell’occhio secco e delle lenti a contatto.

IL TEMA DELL’OCCHIO SECCO È STATO MOLTO PRESENTE NEI CONVEGNI DEGLI ULTIMI ANNI. CREDE CHE RIUSCIRETE A TRATTARLO SOTTO UNA NUOVA LUCE?
È vero, se ne parla da tempo ormai, potrebbe sembrare un argomento superato se pensiamo che i primi studi sull’occhio secco come causa di drop out risalgono ormai a più di vent’anni fa. Eppure il tema continua ad essere al centro delle attenzioni dei ricercatori in tutto il mondo: nuove idee e nuove scoperte sostengono la ricerca in questo settore e ridanno spinta alla speranza di migliorare i protocolli di trattamento e di renderli sempre più efficaci. I soggetti affetti da occhio secco aumentano con l’invecchiamento della popolazione, non solo tra i portatori di lenti a contatto, e sono sempre poco soddisfatti dei rimedi che vari professionisti hanno loro consigliato; ottici e optometristi dovranno confrontarsi sempre più frequentemente con questo problema.
Cercheremo di illustrare ai partecipanti le certezze e i chiaroscuri delle procedure di esame e di trattamento dell’occhio secco e come i disturbi possano essere gestiti al meglio dal professionista, ottico o optometrista che sia, per portare sollievo a coloro che soffrono di quel problema.

SEMBRA CHE SIATE MOLTO CONCENTRATI SULLA RICERCA… IN QUESTO CONTESTO COME SI INSERISCE LA VOSTRA ATTIVITÀ TRADIZIONALE, OSSIA LA FORMAZIONE? C’È STATO UN CALO DI ATTENZIONE IN QUESTO SENSO?
Al contrario, rivolgiamo molte attenzioni ai nostri allievi, e in una certa misura li “coccoliamo”, cercando di dar loro il meglio dal punto di vista formativo e scientifico. Proprio l’attività di ricerca, iniziata già dal 2011, sta aprendo nuovi orizzonti e dando nuovo vigore alla formazione continua. Abbiamo realizzato corsi di aggiornamento innovativi, alcuni su temi mai trattati così specificatamente nel nostro paese; abbiamo introdotto nuove materie nei corsi di optometria, penso all’optometria pediatrica, all’optometria geriatrica, alla metodologia sperimentale e alla statistica, e un po’ tutti gli studenti partecipano alle attività sperimentali.
Sia gli studenti dei vari corsi che gli stessi insegnanti stanno traendo benefici da tali attività. Come ho già avuto modo di dire anche al vostro giornale, gli studenti di Vinci si trovano in un ambiente stimolante, senza eguali in Italia, partecipano fin dal primo anno alle attività di indagine optometrica e dal secondo iniziano ad utilizzare le attrezzature del Centro di Ricerca. In più, sono seguiti da docenti professionisti che si aggiornano continuamente sullo stato dell’arte della ricerca scientifica e clinica; in questo modo possono davvero confrontarsi con il mondo scientifico, con l’attività sperimentale, con l’innovazione tecnologica e con la ricerca clinica.

QUINDI LA FORMAZIONE È RIMASTA AL CENTRO DELLE VOSTRE ATTENZIONI. QUALE MESSAGGIO VUOLE INVIARE AI VOSTRI POTENZIALI CLIENTI?
Mi piace precisare che al centro delle nostre attenzioni ci sono soprattutto gli studenti. Le scelte che facciamo sono rivolte sempre a migliorare il servizio che diamo loro, sia in termini di quantità che di qualità.
Negli ultimi anni abbiamo aumentato il numero di ore per studente dedicate alla pratica, sia di laboratorio oftalmico che di ambulatorio optometrico, facciamo regolarmente integrazioni e aggiunte orarie senza aggravio di costi per gli studenti, diamo la possibilità di fare attività clinica in Istituto e fuori, gestita dagli insegnanti, sempre senza costi aggiuntivi.
E poi continuiamo ad innovare anche le modalità di realizzazione dell’attività didattica: più lavori di gruppo, più utilizzo di strumenti innovativi per l’insegnamento e l’apprendimento, introduzione dell’uso di piattaforme web per la conduzione della formazione, più moduli interattivi e più partecipazione degli studenti al processo formativo. Noi continueremo ad aggiornare ed innovare le nostre attività di formazione.
Io credo che l’IRSOO sia considerato un riferimento, almeno per quanto riguarda la qualità della formazione.
Noi non ci accontentiamo, sappiamo che non possiamo darci per “arrivati”, che la competizione è forte, che dobbiamo fare innovazione. E noi la facciamo, senza posa.