Le tre dimensioni di Fabio

In questo numero diamo la parola a Fabio Galvani, titolare di quattro punti vendita di ottica in provincia di Modena, sotto l’insegna Galvani Ottica.

Fabio Galvani è un imprenditore appassionato ed eclettico che, oltre all’attività principale nell’ottica – tre negozi a Modena e uno a Castelfranco Emilia – si dedica a varie altre iniziative, tutte fondate su una grande passione e un profondo impegno verso gli altri. Oltre al suo ruolo di imprenditore nel settore dell’ottica, nel 2017 Fabio ha fondato la Onlus Ness1 Escluso, un progetto solidale che offre ai ragazzi con disabilità cognitive la possibilità di fare sport in modo gratuito e assistito da professionisti. Fabio è convinto che lo sport sia uno strumento straordinario di inclusione, utile per “fare squadra” e acquisire abilità relazionali oltre che sportive, applicabili nella vita quotidiana. Grazie a questa visione, oggi la Onlus conta oltre 300 ragazzi e quasi 40 collaboratori. Un altro valore fondamentale per Fabio sono le nuove generazioni e la volontà di far crescere il proprio settore attraverso la formazione di una nuova classe di professionisti. Da questa esigenza è nata, nel febbraio scorso, OTTICA – La Scuola di Modena, una realtà formativa innovativa che punta a creare professionisti “contemporanei”, capaci di unire competenze ottico-optometriche a conoscenze di marketing, commerciali e gestionali, e di collaborare efficacemente con altre figure professionali come oculisti e ortottisti per garantire la salute visiva dei clienti. Abbiamo incontrato Fabio Galvani nella nostra sede milanese, Casa Platform, un luogo di continuo confronto tra la redazione e le personalità del settore dell’ottica. Anche noi crediamo che, in un mondo dove ci si relaziona sempre più on-demand, incontrarsi e dialogare di persona sia fondamentale per la crescita reciproca.

FABIO, CI SIAMO CONOSCIUTI RECENTEMENTE E HO PERCEPITO IN TE UNA GRANDE PASSIONE, E, SOPRATTUTTO, UNA VISIONE IMPORTANTE. PER SEGUIRE UN ORDINE CRONOLOGICO, PARTIAMO DAL TUO PUNTO DI PARTENZA, PERCHÉ RITENGO CHE STORIE PROFESSIONALI COME LA TUA SIANO UNA TESTIMONIANZA IMPORTANTE PER I LETTORI. COME SEI DIVENTATO OTTICO?
Se ce l’ho fatta io, possono farcela tutti! Lo dico sempre. Perché? Non sono figlio di ottici; la mia storia inizia negli uffici di una fabbrica di occhiali a Modena, dove mia madre lavorava come impiegata. Trascorrevo i pomeriggi di studio in ufficio con lei, ma spesso mi trovavo in mezzo agli operai, appassionandomi a quel lavoro che univa artigianato e industria. I rapporti con gli imprenditori della fabbrica rimasero vivi anche dopo che mia madre smise di lavorarci, tanto che, quando i vecchi titolari decisero di ritirarsi, mi proposero di subentrare, consapevoli della mia passione per montature e lenti oftalmiche. Avevo già intrapreso un altro percorso, ma decisi di cogliere questa opportunità. In breve tempo, anche i miei genitori vennero a supportarmi nell’avvio di questa nuova avventura. Ho sempre saputo che la famiglia conta tanto; i miei genitori hanno sempre creduto in me, mi hanno sostenuto ma anche lasciato fare le mie scelte in autonomia. Questo è stato il punto più importante della mia carriera, perché non sentirsi soli, grazie alla vicinanza di persone che ti sostengono, ti permette di ragionare con più tranquillità e fare le scelte migliori. Questa è stata la mia partenza.

QUANDO NASCE IL PRIMO CENTRO OTTICO?
L’azienda nasce nel 2001, il primo punto vendita nel 2003. Quest’anno siamo entrati nel ventunesimo anno di attività. La mia vita professionale è segnata da eventi e coincidenze significative: il mio primo store è nato dove mio nonno aveva una latteria. Ho ereditato da lui la vocazione all’innovazione; lui era una personalità lungimirante e fu uno dei precursori delle consegne a domicilio. A questo primo punto vendita seguì, tra il 2005 e il 2006, il secondo – la nostra sede attuale – e poi nacquero gli altri centri ottici. Siamo arrivati a gestire nove store, ma ci siamo resi conto che era troppo oneroso e complesso gestirli in un’area così ristretta. Abbiamo quindi scelto di concentrarci su meno punti vendita per lavorare meglio. Ci sono momenti in cui bisogna avere il coraggio di ‘tagliare i rami secchi’ per poter fare un nuovo salto in avanti.

VEDI CHE PERÒ LE STORIE FAMILIARI SI INTRECCIANO SEMPRE… TROVO CHE QUESTO SIA UNO DEGLI ASPETTI PIÙ AFFASCINANTI DEL SETTORE, PERCHÉ RENDE VERAMENTE L’IMMAGINE DI UNA PROFESSIONE CHE È VITA. NON SEI FIGLIO DI OTTICI, MA L’IMPRINTING C’È STATO COMUNQUE. PIÙ CHE UN LAVORO, QUELLO DELL’OTTICO È UNA DIMENSIONE DI VITA. SEI D’ACCORDO?
L’aspetto più importante è quello umano, cioè la grande fiducia che ho sempre sentito dalla mia famiglia e che cerco di trasmettere ai miei figli. Ovviamente non si può essere genitori come lo sono stati i nostri, ma cerco di trasmettere ai miei figli e ai miei collaboratori la fiducia che i miei genitori hanno riposto in me. Quando c’è fiducia, si può sbagliare, si può perseverare, ma l’importante è ‘fare’.

COME SEI STRUTTURATO NEI TUOI ATTUALI QUATTRO CENTRI OTTICI?
Ho una ventina di collaboratori, un numero che fluttua un po’ ma che resta stabile intorno a questa cifra. Alcuni negozi hanno più personale, altri meno. Manteniamo una certa artigianalità in azienda, nonostante l’uso di molta tecnologia, ad esempio nella gestione delle telesagomature, dei riassortimenti di montature e della logistica per la contattologia. L’artigianalità è viva nel nostro laboratorio, considerato da alcuni come il costo più grande, ma che diventa un valore aggiunto se valorizzato correttamente.

ABBIAMO RACCONTATO IL FABIO OTTICO, IMPRENDITORE, CHE HA SVILUPPATO UNA REALTÀ IMPORTANTE E INDIPENDENTE. POI C’È IL FABIO CHE HA APPENA DEBUTTATO COME FORMATORE. PERCHÉ HAI PENSATO DI APRIRE UNA NUOVA SCUOLA? PENSI CI FOSSE UNA NECESSITÀ DI COLMARE DEI GAP NELLA FORMAZIONE TRADIZIONALE?
Ho sempre puntato sui giovani, perché ti permettono una dinamicità diversa. Tuttavia, i giovani professionisti che arrivavano da me, nonostante provenissero da eccellenti scuole, spesso trovavano difficoltà ad applicare la loro competenza teorica nella pratica del negozio. Mancava loro la capacità di rapportarsi al cliente e di gestire il negozio. Ho deciso di fondare OTTICA – La Scuola di Modena per formare giovani professionisti più “contemporanei”, vicini alla realtà lavorativa quotidiana del punto vendita.

QUINDI HAI REALIZZATO UNA VERA E PROPRIA SCUOLA?
Sì, una nuova scuola di ottica a tutti gli effetti, parificata, che si affaccia sul nostro territorio nazionale. Attualmente offre corsi per lavoratori di ottica, optometria e corsi monotematici, con docenti di grande esperienza come Silvano Abati che ne è il Direttore Scientifico. Il principio è quello di non partire con un piano didattico prestabilito, ma di creare un percorso dinamico che interpreti le esigenze degli studenti e le competenze richieste dal mercato.

ESISTE PERÒ ANCHE UNA TERZA DIMENSIONE DI FABIO: L’IMPEGNO NEL SOCIALE CON UNA ONLUS LEGATA AL MONDO DELLO SPORT. IN REALTÀ SI STACCA UN PO’ DALLA TUA PROFESSIONE MA LO SPORT FA PARTE DELLA TUA VITA. LO SPORT, AL DI LÀ DELLA PERFORMANCE, È UNA DELLE FORME DI EDUCAZIONE PIÙ IMPORTANTI. COME SI CHIAMA LA ONLUS E DI COSA SI OCCUPA?
La Onlus si chiama ‘Ness1 Escluso’. In passato ho praticato sport di squadra, in particolare il calcio. Il mio primo grande sogno, poi realizzato, è stato essere sponsor di maglia della squadra di pallavolo di Modena. Lo sport mi ha insegnato l’importanza del lavoro di squadra. Da qui è nata la volontà di aiutare atleti con disabilità cognitive e spettri autistici a praticare attività sportive. Attualmente offriamo venti discipline sportive a costo zero per gli atleti, con istruttori ed educatori specializzati. Operiamo su Modena e provincia, ma stiamo lavorando per estendere il progetto a livello nazionale. Sono determinato, e ce la faremo!

 

Ph. Guido Stazzoni

Simona Finessi