Nasce il progetto “A me gli occhi” per comprendere comprensione della neurodiversità e l’autismo.
Da oggi, 2 aprile, Giornata Mondiale per la consapevolezza sull’autismo, è attiva la piattaforma multimediale e gratuita dedicata alla comprensione della neurodiversità e al mondo dell’autismo (www.amegliocchi.it).
La piattaforma nasce da un incontro fortunato, quello tra Emiliana e Barbara De Rigo – che con la loro famiglia hanno dato vita alla Fondazione De Rigo H.E.ART, impegnata in progetti a supporto della formazione e crescita dei giovani – e Gianluca Nicoletti, giornalista e padre di Tommy, un ragazzo con autismo nonché presidente della Fondazione Cervelli Ribelli Onlus, realtà nata per la diffusione di cultura e buone prassi sulla neurodiversità.
In seguito a questo incontro, la Fondazione De Rigo H.E.ART ha deciso non solo di volere ma anche di supportare il progetto, che è stato denominato “A me gli occhi”.
Gianluca Nicoletti lo racconta così: “Il nostro obiettivo è attirare lo sguardo verso il mondo della neurodiversità, affinare la consapevolezza e la conoscenza dell’autismo e contribuire il più possibile al miglioramento della vita quotidiana di persone nello spettro autistico. Sono molto grato aFondazione De Rigo H.E.ART che ha scelto di essere al nostro fianco nella creazione di un servizio così essenziale e importante per i ragazzi con autismo, le loro famiglie e la società. Da subito ho colto la vicinanza e l’attenzione che la famiglia De Rigo ha manifestato per il tema della neurodiversità. In particolare, mi ha colpito ed emozionato il racconto della signora Emiliana De Rigo che, durante l’intervista, mi ha riferito la sua esperienza come insegnante, prima di diventare imprenditrice. Nella sua carriera è entrata in contatto con l’autismo quando ancora non c’erano diagnosi, conoscenze e insegnanti di sostegno. L’aspetto per me più interessante è come, senza alcuno strumento formativo né supporto operativo, lei esercitasse in maniera istintiva e spontanea ciò che oggi è al centro delle nostre battaglie, ovvero l’inclusione dei ragazzi con autismo nella scuola e poi nella società”.
E prosegue Nicoletti: “A me gli occhi va ben oltre al valore culturale dell’iniziativa. È prima di tutto una piattaforma realizzata per offrire un aiuto concreto e tangibile alle famiglie che gestiscono quotidianamente un figlio con autismo. Nasce, grazie all’aiuto realizzativo di Kulta-ScuolaChannel con l’intento di realizzare uno strumento agile e di immediata consultazione per rispondere alle tante domande che spesso non trovano facile risposta, soprattutto quando una famiglia si rivolge all’esterno nella ricerca di punti fermi nella quotidiana gestione di un problema presente in ogni ora del giorno e in ogni giorno dell’anno, per tutta la vita”.
“I ragazzi sono il nostro futuro e bisogna sempre guardare a loro. Alcuni sono più fortunati e hanno a disposizione salute e possibilità per poter scegliere la propria strada. Ma ce ne sono altri che non hanno queste opportunità. A me piace aiutare loro – afferma Emiliana De Rigo, Vice Presidente del Gruppo – Quando sono stata insegnante io, non si conosceva nulla dell’autismo e non c’era nemmeno diagnosi. Così, ho provato a fare del mio meglio consapevole del fatto che fosse importante creare un clima di inclusione in classe. I bambini si aiutano a vicenda e sanno stare bene insieme. Per quanto la scuola possa fare, anche oggi, il vero problema è che una volta terminato il percorso scolastico questi ragazzi rimangono a carico delle famiglie”.
A me gli occhi
Secondo il Centers of Disease Control and Prevention (CDC) l’autismo interessa circa 78 milioni di persone nel mondo. In Italia si stima che 1 bambino su 77 in età 7-9 anni presenti un disturbo dello spettro autistico con una prevalenza maggiore nei maschi (4,4 volte più delle femmine).
“A me gli occhi” si inserisce in tale contesto per divulgare informazioni e offrire un concreto sostegno. L’innovativa piattaforma è di facile accesso e fruibilità, permette di rintracciare, in modo semplice e comprensibile, le informazioni necessarie prima della diagnosi per capire cos’è l’autismo: come riconoscere se il proprio figlio è nello spettro autistico, a chi rivolgersi per ottenere aiuto e quali sono i diritti di base. Il progetto va oltre e si concentra anche su quello che accade dopo la diagnosi fornendo strumenti per comprendere le regole base per gestire e sviluppare una relazione con i ragazzi con autismo.
“Come Fondazione siamo impegnati ad aiutare i giovani. La nostra missione è aiutare chi aiuta. Essere, quindi, di supporto a chi è sul campo, in prima linea – sottolinea Barbara De Rigo, Presidentessa della Fondazione De Rigo H.E.ART – per questo selezioniamo con attenzione realtà, sia sul nostro territorio che a livello nazionale e internazionale, profondamente calate nei problemi sociali. Nella collaborazione con Fondazione Cervelli Ribelli, volevamo poter essere più che mai utili alle famiglie e agli operatori e, dunque, ai ragazzi con autismo. Qualcosa che fosse alla portata di tutti, soprattutto dei più bisognosi”.
Una comunicazione smart, infografiche, un linguaggio chiaro e accattivante e momenti di vita vera.
Nella piattaforma è possibile trovare tanti materiali differenti che possono rappresentare un aiuto pratico per chi si trova a relazionarsi con ragazzi e ragazze con autismo.
Le 23 schede informative digitali sono state realizzate in formato infografica per essere immediate e incisive. È possibile così conoscere i dati del fenomeno, raccogliere informazioni utili ai genitori e prendere nota di libri e film che trattano il tema. Per scendere ancor più nel concreto, è stata creata la sessione “una giornata tipo con Matteo”, bimbo con autismo immaginario che incarna tutti i ragazzi interessati dalla neurodiversità. Le infografiche aiutano a comprendere immediatamente i bisogni e i comportamenti dei ragazzi con autismo in diverse fasi della loro giornata: dalla colazione alla presenza in classe, dallo sport ai momenti ludici con i compagni, fino alle esperienze in famiglia.
Video pillole: la formazione, i consigli degli esperti e i materiali a disposizione di tutti
Nella sezione video sono disponibili dei veri e propri incontri formativi con professionisti che si occupano del fenomeno a più livelli e che forniscono aiuto concreto in ogni ambito. Dalla scuola all’assistenza e ai trattamenti, dai diritti alla famiglia passando per le problematiche relative al momento prima della diagnosi e a quello successivo. Diversi i professionisti intervistati da Gianluca Nicoletti che rappresentano le diverse discipline e rispondono ai quesiti più comuni sul tema. Tra questi figurano la prof.ssa Anna Chiara D’Orazio, docente presso le scuole secondarie di secondo grado, la dott.ssa Laura Maria Fatta, psicologa e psicoterapeuta, il dott. Vincenzo Falabella, Presidente Nazionale F.I.S.H. (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), la dott.ssa Maura Manca, psicologa clinica e psicoterapeuta e il prof. Luigi Mazzone, professore ordinario di Neuropsichiatria Infantile. Con il supporto scientifico dell’ANFFAS (Associazione Nazionale Famiglie di Disabili Intellettivi) per la parte relativa ai diritti.
I materiali del progetto sono disponibili gratuitamente e sono stati concepiti con un’attenzione particolare alle famiglie di persone con neurodiversità, caregiver, educatori e tutti coloro i quali vogliono acquisire conoscenza sull’argomento.