Netcity – Laurent Schmitt. Difendiamo il sell-out dell’ottico

netcity-laurent-schmitt-difendiamo-il-sell-out-dellottico_Platform_OpticLaurent Schmitt, neo amministratore delegato di Netcity, racconta a Platform Optic le strategie e gli strumenti adottati dal gruppo per aiutare l’ottico indipendente a creare traffico sul suo punto vendita.

“Il nostro scopo non è fare business per il nostro gruppo, ma creare business per l’ottico”: è una dichiarazione di intenti chiara ed esplicita quella di Laurent Schmitt, da gennaio amministratore delegato del gruppo Netcity, fondato nel 2000 e composto ad oggi da 670 punti vendita per circa 520 ragioni sociali su tutto il territorio nazionale. Ecco cosa ha raccontato a PLATFORM Optic in una chiacchierata a tutto campo sul mercato e sulle strategie del gruppo.

Come valuta la situazione attuale del mercato dell’ottica in Italia?
Diamo qualche numero. In Europa le catene di ottica hanno solo il 20% dei punti vendita totali, ma rappresentano il 45% dei volumi di prodotti ottici venduti. In Italia le catene hanno l’8% dei punti vendita e rappresentano il 20% dei volumi. Analizzando i dati ufficiali Anfao, in particolare quelli che riguardano le lenti oftalmiche, si nota che negli ultimi tre anni il ritmo di crescita del volume acquistato dalle catene è stato molto più veloce di quello dell’ottico indipendente.
Nel 2014, in particolare, le catene sono cresciute del 14% in volume, mentre l’ottico indipendente è cresciuto solo del 2%. Questo divario di 12 punti è allarmante, se lo valutiamo in prospettiva.
Il timore è che entro pochi anni il mercato italiano possa diventare come quello europeo, mettendo a rischio la sopravvivenza di tantissimi ottici indipendenti.
Le catene oggi sono in grado di generare molto più traffico ed è su questo che noi vogliamo agire, aiutando l’ottico a creare o ricreare traffico sul suo punto vendita.

Com’è andato il 2014 per Netcity?
Il 2014 è stato un anno di importanti cambiamenti: il consiglio d’amministrazione, con il suo Presidente Roberto Marlazzi, ha deciso il mio ingresso e quello di Paolo Fonelli, non solo come nuovi manager, ma nel capitale dell’azienda. Dal punto di vista dei risultati è stato un anno in linea con l’andamento di mercato, ma abbiamo confermato il successo della linea di lenti a contatto private label Blunet, che fino ad oggi ci ha permesso di differenziarci dagli altri gruppi.

Qual è la vostra politica in termini di private label?
Blunet è un’eccezione alla nostra politica, che non prevede grandi investimenti nei prodotti a marchio. Le lenti a contatto e le soluzioni rappresentano un segmento su cui l’ottico ha bisogno di maggiore sicurezza rispetto a quello che vende, e dove soffre la una sfrenata concorrenza che viene soprattutto dal canale Internet. Su lenti e montature questa concorrenza si sente meno e quindi non proponiamo private label ai nostri affiliati.
Riteniamo più interessante trovare e proporre soluzioni di business che permettano all’ottico di difendersi e creare traffico sul suo punto vendita: è questa la nostra mission.

Ci fa qualche esempio?
Un esempio è la soluzione “all inclusive” (montatura più lente) che stiamo testando in questo periodo e che è frutto della partnership con Acuitis, realtà che gestisce oltre quaranta punti vendita tra Francia, Lussemburgo e Svizzera. Si tratta di un corner composto da 48 occhiali (12 modelli in 4 colori ciascuno), che l’ottico può esporre in modo permanente nel punto vendita. Dopo aver venduto l’occhiale, l’ottico passa l’ordine direttamente al fabbricante di lenti oftalmiche, in questo caso il gruppo Essilor, che avendo le montature in stock monta le lenti e rimanda all’ottico l’occhiale finito, pronto per il cliente. I vantaggi sono evidenti: lo stock dell’ottico è ridottissimo (quindi c’è un risparmio sui costi di gestione), la qualità del prodotto è garantita e i margini sono estremamente interessanti.
Anche il prezzo per il consumatore è molto competitivo, se confrontato con quelli che propone la distribuzione organizzata. Un’altra promozione che stiamo lanciando riguarda il brand Police di De Rigo: si tratta di offrire al pubblico, al prezzo di 299 euro, un occhiale Police con lenti antiriflesso e un secondo paio con lenti vista-sole. Il prezzo pieno dei due occhiali completi di lenti sarebbe intorno ai 400 euro. Questa offerta garantisce all’ottico il suo margine e gli consente di avere appeal verso il consumatore. Con lo stesso spirito stiamo negoziando altre offerte con altri fornitori, ai quali non vogliamo sostituirci, ma con i quali vogliamo collaborare, perché far crescere il sellout dell’ottico è un obiettivo comune. Gli affiliati restano comunque sempre liberi di scegliere se usufruire o meno delle nostre proposte.

Qual è il vostro obiettivo principale per il 2015?
Per quest’anno l’obiettivo più importante è posizionare il maggior numero possibile di corner Acuitis presso i nostri affiliati. Prima di tutto perché è simbolico del nostro modo di lavorare e della nostra mission. In secondo luogo perché è una soluzione molto redditizia per i nostri ottici.