Nuovi equilibri.
Brando Marraccini, seconda generazione della proprietà di DIVEL Italia nonché attuale direttore, delinea le prospettive del mercato delle lenti oftalmiche e di quelle da sole.
Il COVID-19 ha mutato il mercato creando scenari inaspettati. Secondo il Dott. Brando Marraccini di DIVEL Italia le incertezze sono tante ma da un’analisi della sua società emerge che nella vista si è consolidato un trend positivo anche se rimane l’incognita dell’autunno, quando ci potrebbe essere una seconda ondata.
Diverse le prospettive per il sole, il cui fatturato è generato dall’esportazione, in particolare dall’Europa, dalla Cina e dagli Stati Uniti.
“Fintanto che non riprenderanno i flussi verso questi Paesi, che dipendono dalle relative domande interne, la produzione italiana non ripartirà adeguatamente nei volumi, pur non fermandosi mai nella progettazione” ha infatti affermato il Dott. Marraccini.
Come ha affrontato la sua azienda l’emergenza COVID-19?
Sicuramente la repentina escalation che ha avuto questa crisi sanitaria nel nostro paese ci ha colto di sorpresa, come tutti, anche se la stavamo già affrontando da gennaio dovendo gestire la situazione emergenziale nella nostra fabbrica cinese, e per questo ci eravamo preparati ad una
fluttuazione della domanda.
In Italia, DIVEL ha innanzitutto adottato tutte le misure preventive all’interno della sede centrale e delle varie filiali. Abbiamo chiuso una settimana, all’inizio della crisi, per garantire la sicurezza dei nostri dipendenti. Successivamente, abbiamo aperto con orari ridotti diversificati nelle varie zone per continuare a offrire il servizio ai nostri clienti ottici che sono rimasti aperti per le emergenze durante il periodo di lockdown.
Il reparto dei filtri solari si è invece ritrovato a smaltire gli ordini pregressi, continuando a lavorare anche durante i mesi di lockdown. Si può dire, per fortuna, che non ci siamo mai fermati completamente, se non per una settimana.
Quali sono state le strategie che avete attuato per potere superare le difficoltà del mercato generate dalla pandemia?
Abbiamo preferito non stravolgere le nostre strategie in seguito alla pandemia. Avevamo, e abbiamo, buoni riscontri dalle politiche messe in campo, e per ciò abbiamo preferito continuare sulla stessa strada. Ovviamente, abbiamo riparametrato gli obiettivi su scenari più probabili, tenendo conto della crisi economica innescata da questo improvviso blocco mondiale.
Nonostante ciò, va detto che la crisi ha stravolto il calendario degli eventi programmati, non solo interni, ma anche esterni, quali MIDO ad esempio. La difficoltà più grande è stata quella di presentare i nuovi prodotti, i nuovi progetti di DIVEL Italia e soprattutto il nuovo Catalogo 2020 (che avrebbe dovuto essere lanciato a MIDO).
Abbiamo attraversato una fase in cui è stato difficile comunicare online le nostre novità commerciali poiché il focus dei consumatori era rivolto ad altro. Abbiamo così deciso di mettere in stand by la pubblicizzazione e ci siamo orientati verso una comunicazione più in “tema”, fornendo consigli pratici su come proteggere gli occhi e gli occhiali durante il lockdown, o su come evitare l’affaticamento digitale nelle giornate passate a casa in smart working o davanti la TV.
Internamente ci siamo invece organizzati con riunioni virtuali, abbiamo approfondito la formazione e, non appena è stato possibile, abbiamo mandato i nostri agenti di persona dai clienti a presentare le novità. Dalla nostra abbiamo avuto la predisposizione degli ottici a lavorare con aziende italiane; li abbiamo trovati più ricettivi e disposti ad ascoltarci.
Quale direzione prenderà il mondo delle lenti da vista e da sole nel futuro?
Per DIVEL Italia, le lenti oftalmiche e i filtri solari sono due settori diversi, e per questo con prospettive molto differenti. Il mondo delle lenti da sole segue il mercato dell’eyewear e, quindi, della moda. È difficile prevedere come si muoverà nel futuro perché le sue sorti dipenderanno dalle direzioni che prendono i vari brand internazionali.
Di certo si può dire, stando ai dati macroeconomici riportati anche da Confindustria, che
il settore del fashion, ed in particolare il comparto del luxury, sta risentendo notevolmente di questa crisi, data la chiusura e riduzione degli acquisti nei Paesi che maggiormente importano questa tipologia di beni, Cina e USA, dove il primo ha notevolmente ridotto i propri consumi interni ed il secondo sta ancora affrontando l’apice della crisi sanitaria (ndr. L’intervista è stata effettuata a luglio 2020).
Fintanto che l’export non ripartirà in piene forze, il settore della moda soffrirà e con esso anche l’eyewear. Per quanto riguarda il mondo della vista il futuro sarà sicuramente concentrato sulla ricerca di servizi sempre più rapidi ed efficienti, oltre che sull’affidabilità del proprio partner commerciale, il quale sia in grado di sostenere l’ottico con prodotti qualitativamente e tecnologicamente avanzati, nonché con un supporto commerciale adeguato.
L’emergenza COVID ha messo l’accento sull’importanza del servizio, della solidità patrimoniale e sull’affidabilità dei propri interlocutori. Pensiamo che questa crisi possa essere l’occasione per ristabilire alcuni degli equilibri persi negli anni passati e riportare l’attenzione su questi valori, e non solo sul prezzo. Il nostro obiettivo è quello di investire su questo. Ci sono molti bei progetti in cantiere a riguardo.
Per quanto riguarda il mercato italiano delle lenti da vista, invece, molto dipenderà dalla situazione economica che ci troveremo ad affrontare in autunno, dove verosimilmente gli effetti nefasti della pandemia sull’economia si faranno sentire in maniera più pesante.
Probabilmente, anche se non ce lo auguriamo di certo, assisteremo ad una contrazione dei consumi che spingerà la domanda verso prodotti a maggior valore aggiunto e, soprattutto, in grado di risolvere efficacemente i problemi visivi dell’utilizzatore finale, poiché il focus sarà la
necessità e non tanto l’acquisto in sé per sé.
La pandemia ha mutato le richieste?
Come dicevo pocanzi, sicuramente ha avuto i suoi effetti. Basti pensare al fatto che gli ottici, durante il lockdown, sono stati inseriti tra le categorie indispensabili e gran parte di loro sono rimasti aperti per le emergenze e le emergenze derivavano soprattutto dalla rottura degli occhiali.
Questa evenienza ha cambiato il modo di vedere l’occhiale non solo più come un accessorio ma come un bene di prima necessità. Le richieste si sono quindi concentrate su prodotti qualitativamente superiori e avanzati. Inoltre, le numerose restrizioni sociali che siamo obbligati a rispettare, ha spinto gli acquisti tramite piattaforme digitali, favorendo l’espansione di questo canale.
Il discorso cambia per il settore dei filtri solari, poiché viene meno il criterio di necessità. Tuttavia, la moda, specialmente in Italia ed in Francia (i nostri mercati principali), è un fiume in piena che difficilmente si può arginare.
Per questo stiamo ricevendo molte richieste dai maggiori attori del mercato, per lo studio delle collezioni del prossimo anno, quando verosimilmente i consumi ripartiranno, e, come siamo abituati a vedere, le richieste dei designer di moda sono le più varie.
Qual è l’attuale richiesta del mondo fashion?
Le richieste sono molto varie, poiché i brand sono molto diversi tra loro. In generale, possiamo dire che in questo momento particolare c’è una ricerca sempre più alta di prodotti eco-sostenibili.
Il focus sembrava essersi perso, in questo periodo di emergenza, mentre adesso l’attenzione sembra essere ripresa. Abbiamo da poco presentato la collezione Green Line (altra anteprima MIDO 2020, che è stata ripensata), una lente eco composta dal 40% di resine bio che si lega benissimo con la ricerca di montature eco-sostenibili attuata nel mondo dell’eyewear.
Oltre a questo, la sperimentazione di forme e trattamenti sempre più elaborati è il leitmotiv di questo settore, e noi come DIVEL, ci impegniamo al massimo per la realizzazione di ogni idea, delle quali, però, non possiamo parlare (ahimè, ci piacerebbe molto)
Nel sole vi siete distinti con prodotti antesignani: quali sono le tendenze per il futuro prossimo?
Oltre ai prodotti eco, sembra che continui il trend dei filtri specchiati, con una richiesta di trattamenti più soft e ricercati, come le nostre Stripes o Right Line. In primo piano c’è sicuramente un ritorno alle mascherine, sia per esigenze di moda con modelli avvolgenti e coprenti, fattore principale, sia per esigenze protettive.
Abbiamo così da poco (ri)lanciato la Glamour mask, dalle linee dolci e sinuose, adatte per le montature femminili e la Penthouse mask, dalle linee geometriche e marcate, per montature più mascoline.