Orgogliosamente italiano.

La tradizione italiana e l’artigianalità sono alla base dello stile di Mauro Lanaro.

A Cortina D’Ampezzo, nel cuore delle Dolomiti, vive e lavora un designer che da circa tre decenni esprime la sua creatività con progetti nell’occhiale da sempre caratterizzati da un Leit Motiv: realizzare occhiali a mano esclusivamente sul territorio italiano.

Da qualche anno ha capitalizzato la sua esperienza per creare un marchio tutto suo: Pride. Ad affiancarlo in questo percorso le sue figlie, ambedue designer di occhiali.

Il suo stile ha come faro guida anche la ricerca della migliore qualità dei materiali e le nuove tecnologie come l’incisione laser, che si fondono con la moda e il comfort.

Qual è stato il suo percorso culturale per diventare designer?

Venezuelano di nascita, ho ottenuto nel 1983 la laurea in architettura presso l’Università Cà Foscari di Venezia. Il mio primo approccio al design dell’occhiale Italiano risale a qualche anno dopo, per l’esattezza nel 1990, quando sono entrato nella Moda.

Durante la mia carriera ho disegnato e fatto realizzare in Italia gli occhiali per Roberta di Camerino, Elie Saab, Ines Valentinisch per trent’anni. Poi, nel 2015 c’è stato il grande salto: il progetto Pride Eyewear, società in cui ricopro anche la carica di CEO.

Perché ha deciso di disegnare occhiali e creare il proprio marchio?

Come le dicevo, disegno occhiali da trent’anni e in questo periodo si è sviluppata una vera e propria passione, che ho incanalato e sviluppato nel mio brand.

Perché il nome Pride?

Pride nasce dal mio orgoglio di aver creato e fatto esclusivamente in Italia occhiali e di aver tramandato alle mie giovani e preparate figlie (entrambe designer
di occhiali) quello che è il business della nostra famiglia da decenni.

Come definirebbe il suo stile?

Pride è una linea giovane e innovativa che si fonde con lo stile e la qualità dell’artigianato e della tradizione italiana. Forte personalità, forme, colori, leggerezza e flessibilità sono i nostri punti di forza.

Il suo stile unico e iconico è stato riconosciuto internazionalmente con premi che ci rendono molto fieri, tra cui: Il Silmo d‘OR – Prémiere Classe 2016 nella categoria del Miglior Occhiale da Sole a Parigi; il Visionary Silver Award 2016 come Miglior Design di Occhiale da Sole a Hong Kong e il German Design Award nel 2018 come Miglior Occhiale da Sole.

In che modo la Pandemia ha influito sulla creatività?

Penso che questa pandemia con la chiusura delle maggiori e importantissime fiere Internazionali non sia stata positiva per nessuno.

Come vede l’occhiale nel 2030?

Per il 2030 prevedo e mi auguro che occhiali come i nostri fatti a mano e realizzati in Italia trovino un pubblico consapevole e preparato per essere individui unici, capaci di apprezzare un lavoro artigianale, di grande valore, sia nel saper utilizzare materiali che tecniche innovative.