Ottica Lippi – Andrea Cappellini – Spirito manageriale

Animato dalla sete della conoscenza, Andrea Cappellini affianca alla professione di ottico-optometrista una serie di attività in settori affini.

Ottica-Lippi-Andrea-Cappellini-Spirito-managerialeSi definisce ‘figlio d’arte’ ma in realtà Andrea Cappellini, ottico-optometrista di Firenze, ha un excursus didattico e professionale che va oltre il nostro settore.
A livello scolastico oltre al diploma in otticaoptometria, vanta diversi corsi professionali, a cui ha abbinato una Laurea in Sociologia.
Paradossalmente è riuscito ad applicare le conoscenze universitarie all’interno dei suoi due negozi – il primo fondato dalla madre nel 1969 a Firenze, il secondo nel 2008 a Sesto Fiorentino insieme ad alcuni membri della famiglia materna.
La sua vera passione è però l’aspetto manageriale della gestione del punto vendita anche se, con un pizzico di umiltà, ci ha confessato che non si considera un super manager ma è semplicemente un commerciante!
L’interesse verso questa peculiarità l’ha portato a fondare nel 1998 insieme ad alcuni soci la INV, una piccola catena di ottica, che ha poi abbandonato nel 2004 per potere dedicare più tempo alla Medlight, istituto di dermatologia e medicina estetica di cui è Presidente e socio.

Le sue giornate sono scandite da ritmi strettissimi in cui alterna l’attività di ottico nei suoi punti vendita a quella puramente manageriale per la Medlight, dove abbiamo scattato le foto che trovate in queste pagine. I pochi momenti liberi li dedica ai suoi due figli e sua moglie. La famiglia è infatti molto importante perché nei due negozi lavora a fianco di sua madre Franca, alle sue due cugine e ad altri parenti. Idealmente la famiglia Lippi-Cappellini ha voluto perpetuare il sogno del nonno materno Giuseppe, il primo ad affacciarsi al mondo dell’ottica in qualità di tecnico alle officine Galileo di Firenze. Fu proprio in questo luogo che iniziò la loro storia, sia a livello umano che professionale, come ci ha raccontato Andrea in questa intervista.

L’ottica è `entrata’ nella sua famiglia prima della Seconda Guerra Mondiale… Ci racconterebbe la storia dei Lippi-Cappellini?
Sono figlio d’arte. Il nostro negozio storico – Ottica Lippi – è stato aperto nel 1969 da mia madre, Franca Lippi, su consiglio di mio nonno Giuseppe, rappresentante di commercio di ottica e fotografia. Prima della II Guerra Mondiale lavorò come tecnico presso le officine Galileo di Firenze poi, insieme ad altri soci, aprì una fabbrica che produceva lenti ottiche di precisione, le stesse che poi venivano usate per le armi. In teoria,dato che era tra i fornitori ufficiali dell’esercito,non avrebbe dovuto essere arruolato quando scoppiò il conflitto ma, per un caso di omonimia, fu costretto a partire. I bombardamenti distrussero lo stabilimento e quando tornò intraprese un’altra carriera:l’agente di commercio. Nel frattempo, proprio durante gli anni in cui lavorò alla Galileo, conobbe mia nonna che era addetta al controllo di qualità. Per l’esattezza era il lontano 1940.

Cosa le hanno raccontato i suoi nonni del loro primo incontro?
In realtà non molto solo che mio nonno la notò mentre lavorava alla catena di montaggio. Mia nonna quando si sposarono aveva solo 17 anni, mentre mio nonno 33. Dal loro matrimonio nacquero tre figlie.

Quindi suo nonno fu tra i pionieri del settore… Cosa ricorda della sua figura professionale?
È morto quando avevo 24 anni. Ricordo che a uno dei primi Mido a cui partecipai con lui si trasformò in una specie di delirio: tutti lo fermavano, era impossibile camminare ed era in pensione da 10 anni! Sicuramente fu un grande personaggio.

E sua nonna continuò a lavorare nel settore?
No, si occupò delle tre figlie e di alcune cugine che le erano state affidate. Gestendo la famiglia a 360° permise a mio nonno di continuare l’attività di rappresentante.

Quando sua mamma entrò nel mondo dell’ottica?
A 19 anni ed è stata tra i primi optometristi italiani. Prima di aprire il negozio fece uno stage alla Barberini, il cui fondatore era un carissimo amico di mio nonno.

Lavora ancora? Di cosa si occupa?
Sì, è l’anima coordinatrice della nostra attività. Gestisce anche le vendite, la contattologia e le visite. Ha clienti che da anni si affidano a lei.

Sua madre desiderava che facesse l’ottico?
Non mi ha mai spinto verso questa direzione ma, quando decisi che il mio futuro sarebbe stato nell’ottica, fu felicissima.

Quando ha capito che l’ottica sarebbe stata la sua strada?
Fino ai 20 anni pensavo che non avrei mai seguito il mestiere di famiglia. A quei tempi frequentavo il primo anno di Economia e Commercio poi, per caso, mi capitò di visitare la Scuola di Ottica di Vinci e rimasi affascinato dall’atmosfera che si respirava in quelle aule, dal rapporto diretto e schietto con il corpo docente, così diverso da quello asettico che vivevo quotidianamente all’università. Decisi quindi di iniziare il corso di ottica e pochi mesi dopo, entusiasta della scelta e del fascino della professione che fino a quel momento non avevo mai colto, lasciai l’università.

Come sono proseguiti i suoi studi?
Dopo ottica venne optometria e vari corsi di aggiornamento e di perfezionamento. In particolare, mi sono appassionato di ipovisione,branca che ho sviluppato ed abbracciato fino ad instaurare una collaborazione con l’Unione Italiana Ciechi Toscana.

Nello specifico di cosa si occupa per loro?
Di tutti gli aspetti commerciali e offro consulenza per la vendita di strumenti per non vedenti.

È attivo anche a livello sindacale?
Sì, sono membro del consiglio direttivo di Federottica Firenze e Presidente dell’Ente Bilaterale del Commercio di Firenze.

Facciamo un passo indietro e parliamo del suo curriculum studiorum: dopo aver abbandonato la Facoltà di Economia e Commercio è comunque ritornato all’università iscrivendosi a Sociologia. Come mai ha optato per una facoltà così lontana dall’ottica?
Nel 1997 ho deciso che volevo tornare a studiare per passione. In particolare, ero affascinato dalle dinamiche sociologiche a livello lavorativo. L’ho fatto semplicemente per sete di conoscenza.

Utilizza la sociologia in ambito lavorativo?
Mi serve come cultura generale e nella gestione quotidiana della mia attività. Mi ha comunque fornito una visione del mondo diversa.

Qual è la storia del suo negozio?
Negli anni il negozio è cresciuto: abbiamo annesso locali contigui a quelli storici e aumentato il numero di dipendenti e collaboratori. Nel 2008 abbiamo aperto un secondo punto vendita nel comune di Sesto Fiorentino. A partire dal 2000 sono entrati nuovi soci: Eugenio Bianchi, marito di mia cugina Cristina, anch’essa socia, e Silvia Ferri, un’altra mia cugina. Cristina e Silvia sono figlie delle sorelle di mia mamma.

Quindi avete una gestione che si basa sulla famiglia?
Sì, volevamo proseguire l’opera di mio nonno che comunque aveva espresso il desiderio di realizzare questa continuità. Non possiamo che esserne grati.

Ha anche altre aziende?
Nel 1998 ho fondato con alcuni soci la INV, una piccola catena e poi l’ho lasciata nel 2004 per potere dedicare più tempo a Medlight, istituto di dermatologia e medicina estetica. Ho ancora ottimi rapporti con i miei ex soci e sarò sempre loro riconoscente per avermi fatto uscire dalla società senza troppe opposizioni.

Come è nata questa avventura di Medlight?
L’amore per l’avventura imprenditoriale, tramandatomi da mia mamma, ha fatto sì che mi occupassi anche di altro, oltre di ottica. Nel 1999 insieme ad alcuni amici – due medici e due informatori medico scientifici – abbiamo aperto un ambulatorio di dermatologia e medicina estetica all’interno degli studi professionali di Ottica Lippi. La Medlight ora ha spazi propri – circa 1000 mq suddivisi tra ambulatori, sala operatoria e sala formazione da 100 posti adatta anche alla chirurgia in diretta. Si occupa di medicina estetica e rigenerativa, di chirurgia plastica e dermatologica, di dermatologia clinica. Si tratta di un settore in rapida crescita. Nel centro lavorano circa 40 medici e 10 persone tra personale amministrativo e tecnico. Medlight è un ambiente in cui ho cercato di portare le mie competenze, ma da cui ho anche appreso tanto; mi ha fornito spunti ed esperienze utili nella gestione dei nostri centri ottici.

Qual è il suo ruolo all’interno di questa società?
Sono Presidente del CDA. Si tratta soprattutto di un’attività di coordinamento: da 5 soci siamo arrivati a 10.

Come concilia tutte queste attività?
È difficile ma devo dire che i miei familiari nonché soci mi consentono qualche `fuga’ durante la giornata.

La sua passione è la gestione manageriale: come l’ha sviluppata a livello didattico?
Ho frequentato corsi di formazione specifici in Bocconi e alcuni stages grazie all’Università di Urbino. Sono curioso e tendo a leggere molto. Però, badi bene, non mi considero un super manager, sono sempre un commerciante! Credo che però sia fondamentale essere in possesso di determinate competenze per la gestione del punto vendita.

Cosa le piace del suo core business?
La bellezza del nostro mestiere è che in realtà ne racchiude tantissimi, ed ognuno di noi può sviluppare quello che predilige. C’è l’aspetto della vendita e della relazione col cliente. C’è quello legato alla moda ed alla ricerca di prodotto. Quello più tipicamente “professionale”, ovvero la pratica clinica optometrica e contattologica. Quello tecnico con l’oftalmica, sempre più complessa. Quello artistico-artigianale con il laboratorio ed i suoi segreti. Ed infine, sempre più importante a mio avviso, quello gestionale-manageriale, che prediligo, e che ritengo ormai indispensabile nella formazione di un moderno e vincente ottico-optometrista. Sono lontani i tempi passati, un mondo sempre più complesso e globale richiede competenze specifiche, profonde e ben integrate tra loro, per poter rispondere alle sfide della post modernità.

Ma ha qualche ora libera?!
Poche e le dedico ai miei figli e a mia moglie.