Ottica Marini – Mario e Maurizio Marini – Intuito vincente
La capacità di captare l’evoluzione del mercato in relazione alla propria professionalità e alle esigenze del territorio, ha fatto sì che la famiglia Marini creasse a Sarnico Ottica Marini e il Cocca Hotel.
La nostra storia inizia dalla passione di nostro padre Pietro per la fotografi a e dalla sua prima macchina fotograficaa “cassetta” utilizzata durante la guerra in Russia”.
Ecco le prime parole del racconto di Mario e Maurizio Marini. Racconto in cui l’emozione per la fotografia contagia e coinvolge tutta la famiglia per molti anni e sfocia sulle sponde del Lago di Iseo nell’Ottica Marini.
Il trio vincente è fin dall’inizio formato da papà Pietro, Mario che si diploma in Ottica, e Maurizio, il più piccolo, che decide di aiutare in negozio e, contemporaneamente, studiare ottica a Milano.
La scelta implica però la separazione dagli altri fratelli, che continuano a seguire la strada della fotografia, ed è dettata dall’amore verso il padre che non vuole in alcun modo creare attriti con il resto della famiglia.
Alla fine del 2008 la famiglia Marini, dopo un’accurata analisi del mercato e del territorio, diversifica la propria attività e apre il Cocca Hotel, una struttura turistico-alberghiera a Sarnico.
Innovativa e votata ad un turismo di benessere, ideale anche per ospitare convegni e convention, assorbe per molti anni Mario e Maurizio dall’attività principale e naturale di ottici optometristi, che però non abbandonano. Attualmente questa struttura sta rilevando tutte le sue potenzialità e i due fratelli possono tornare finalmente alle origini.
Tutto ciò è stato possibile grazie ad una squadra vincente di collaboratori, come ci hanno dichiarato all’unisono i Marini: “crediamo nel loro entusiasmo, nel rapporto fiduciario basato sulla reciproca capacità di interscambio tra l’esperienza del vissuto e la voglia dei giovani di sperimentare.” Mario e Maurizio sono entusiasti dei risultati raggiunti e sono “fermamente convinti che il settore ottico-optometrico nasconda ancora grandi potenzialità”.
La vostra storia nel mondo dell’ottica parte da lontano, sia a livello temporale che territoriale…Quali emozioni vi ha trasmesso di quel difficile periodo?
Maurizio. nostro padre è stato fotografo durante la Seconda Guerra Mondiale in Russia.
Ricordare papà è sempre un’emozione forte…
La guerra gli era rimasta dentro il corpo, nella mente e nell’anima.
Ricordo il suo sorriso, la voglia di vivere, la grande fede, l’amore per la famiglia, l’onestà, il culto dell’amicizia, dell’accoglienza, del dovere, la “soddisfazione del fare”, il grande spirito di sacrificio e ultimo, ma non per importanza, la capacità di ringraziare.
Mario. Tutte queste caratteristiche erano parte integrante del suo essere e del suo carattere.
La durezza della vita e la disgrazia della guerra li hanno amplificati ulteriormente.
Quanto ha influito la fotografia nella vostra attività?
Maurizio. La fotografia ha coinvolto l’intera famiglia e continua tutt’ora con nostro fratello maggiore.
Per noi due, oltre ad essere una passione, rappresentava la professione primaria associata all’ottica fino al 1978, anno in cui si consolidò la decisione di abbandonarla a favore dell’ottica e dell’optometria con più motivazioni.
Quali?
Mario. Principalmente perché la duplice attività non dava secondo noi il “giusto valore” alle due professioni.
Mi spiego meglio.
Papà era legato alla fotografia e collaborava in negozio, ma per lui desideravamo una vita migliore, lontano dalle preoccupazioni lavorative; aveva già fatto tanto ed era arrivato il momento di seguire le sue passioni e di godersi senza impegni la vita.
Inoltre, tre negozi di fotografia nella città di Sarnico erano troppi e lasciare ai fratelli maggiori la fotografia avrebbe migliorato i rapporti famigliari, così importanti per papà.
Quindi siete `tornati sui banchi’?
Mario. Entrambi abbiamo frequentato la scuola di ottica e optometria di Federottica a Milano in anni diversi.
La scuola di ottica al Galileo Galilei è un ricordo appagante: la signorilità degli insegnanti, il grande sacrificio per arrivarci e gli orari di studio concentrati in soli tre giorni, facevano di noi diplomati dei “superstiti”.
Una vera scuola professionale, capace di creare ottici pronti e preparati alla professione.
Non finirò mai di ringraziare gli insegnanti.
Il tempo è trascorso inesorabile, ma il ricordo è ancora forte, così come la riconoscenza per l’esempio di vita ricevuto.
Cosa successe negli anni in cui avete deciso di trasformare il vostro punto vendita in un negozio di ottica?
Maurizio. Mario si è diplomato in ottica per primo e al rientro da militare ha trovato una situazione difficile: la Foto Marini Film era reduce dal secondo scioglimento e ripartiva priva del leader.
Il suo compito era difficile: su di lui si concentrava la speranza per il futuro.
Ripartimmo insieme a papà.
Io ero al secondo anno delle superiori e venni “arruolato” per necessità e per passione, in concorrenza con i fratelli maggiori che avevano portato con loro la maggioranza dei clienti.
La forza di papà ebbe il sopravvento, Mario introdusse l’ottica ed io abbandonai la scuola di elettrotecnica per iscrivermi alla scuola di ottica: domenica, lunedì e martedì ero a scuola e poi, i giorni rimanenti, in negozio come coadiuvante in qualità di fotografo e futuro ottico.
L’entusiasmo per la nuova professione ispirò grandi investimenti: comprammo uno stock di lenti Rodenstock, ci dotammo di una rivoluzionaria mola automatica Weco, una sala esami completa di riunito e strumenti oftalmici per poter effettuare esami della vista.
“Occhio non vede Marini provvede” era il nostro motto e, personalmente, trovavo esaltante la possibilità di studiare e applicare in negozio ogni nuova conoscenza.
Come è strutturato il vostro punto vendita?
Mario. Ottica Marini è strutturata in base al concetto di funzionalità.
È dotata di un’area vendita espositiva sobria, in linea con il gusto del personale attivo nel centro ottico, una sala esami ben attrezzata e un laboratorio per il montaggio degli occhiali.
L’incontro con il cliente viene interpretato quale servizio ricco di informazione tecnologica e consigli professionali, in linea con le aspettative del cliente.
Quanti addetti avete?
Maurizio. Ci avvalliamo della collaborazione di tre ottici optometristi, oltre a noi titolari, e due commesse.
In base a quali criteri selezionate i marchi di occhiali presenti nel vostro punto vendita?
Mario.La scelta degli occhiali e dei marchi presenti nei nostri punti vendita è cambiata con gli anni ed oggi è sempre più dettata dalla moda e dall’offerta delle aziende.
Personalmente non guardo i campionari, ma chi si occupa della selezione, purtroppo ci indica un’appiattimento dell’offerta.
Sono molto legato alla funzione del prodotto ed amo molto gli occhiali glasant.
In particolare, creo un occhiale in titanio made in Ottica Marini.
Frequentate le fiere?
Maurizio. L’attività alberghiera è molto impegnativa e ci coinvolge direttamente, abbiamo sempre vissuto i saloni come un momento ludico d’incontro con le aziende fornitrici, incontri informali con i rappresentanti, considerati da sempre amici, incontro con colleghi e compagni di scuola.
Inoltre, rappresentavano per noi un’ottima possibilità per visionare nuovi strumenti di lavoro e prodotti innovativi.
Ma mi hanno detto che la situazione è cambiata.
Cosa pensate della `nuova strada’ che ha intrapreso il mondo dell’occhiale di andare ad esporre fuori dalle fiere di settore e di essere presenti al Fuorisalone, Pitti, White…?
Maurizio. Non frequentando le fiere da anni azzardo nel pensare che il Fuorisalone sia un tentativo per recuperare la socialità dell’evento.
Quali sono al momento i brand più innovativi dal punto di vista tecnologico?
Mario.Tecnologicamente l’occhialeria ha fatto grandi passi avanti, mentre le montature da vista e da sole no.
Ovviamente, è una mia opinione e me ne assumo la piena responsabilità! Un tempo il marchio era sinonimo di qualità, negli ultimi anni la semplice griffe ha trasformato occhiali di pessima fattura in oggetti del desiderio.
Diversamente, le aziende produttrici di lenti propongono materiali d’altissima qualità e ad alto contenuto tecnologico, ma la mancanza d’informazione pubblicitaria verso il pubblico non rende onore a questi prodotti.
Maurizio nella presentazione della sua attività che ci ha inviato c’è una frase che mi ha incuriosito: `Siamo fermamente convinti che il settore ottico optometrico nasconda ancora grandi “potenzialità”‘.
Ce la spiegherebbe?
Il settore ottico ha grandi potenzialità, non mi stancherò mai d’affermarlo, purtroppo l’intero comparto è gravato da malattie sempre più croniche.
Ricordo con devozione e nostalgia l’incontro con il grande Giuseppe Ricco alla scuola d’ottica: avevo 16 anni e Ricco parlava a noi studenti con fervore e amore, descriveva con convinzione l’ottico optometrista come l’unico vero protagonista della visione, come anima di una professione che da lì a poco avrebbe dovuto essere riconosciuta per legge…
Sono prossimo ai 58 anni ed ancora il settore vive nella più assoluta confusione, la contrapposizione optometristi/oculisti non soddisfa alcuna categoria penalizzando la salute visiva.
Un esempio concreto è il proliferare di occhiali premontati e di occhiali da sole di scarsa qualità.
Ricordo una puntata del programma “Mi manda Rai 3” sui premontati dove erano presenti un oftalmologo e un ottico che rimase indifferente all’affermazione del medico oculista quando esclamò “al massimo questi occhiali da lettura provocano mal di testa”.
Tutto ciò è assurdo perché in un mondo in cerca del benessere a 360°, la funzione visiva viene sconsideratamente maltrattata.
Gli occhiali premontati venduti da ogni canale, autorizzato o illegale, finiscono sugli occhi di persone di ogni ceto sociale e culturale perché gli oculisti, pur offrendo una visita specialistica, affidano la visione a montature errate.
Anche l’utilizzo dei premontati attraverso un auto-esame, negando qualsivoglia contatto con lo specialista,è assolutamente sconsiderato.
Chiaramente non è un problema economico ma culturale: tutto il mondo dell’occhialeria non ha mai creato la giusta cultura sull’occhiale.
È assurdo che in qualsiasi contesto e ceto sociale, ci siano persone con occhiali sporchi, vecchi, deteriorati, obsoleti, naselli gonfi, verdognoli, pieni di sudore e milioni di batteri, montature in metallo ossidate che provocano arrossamenti ed allergie alla pelle, lenti graffiate con trattamenti usurati…
ma con vestiti impeccabili, orologi di marca, scarpe perfette, gioielli e accessori alla moda! Ecco perché, credo che questo settore abbia grandi possibilità: nessuno ha solo un paio di scarpe, impossibile trovare armadi con un solo vestito, e quindi, nel futuro possiamo e dobbiamo far sì che tutti indossino perlomeno una montatura in ordine e che si crei cultura intorno all’occhiale.
Nessuno di noi potrà mai affermare di stare bene in presenza di dolore, ma quando il malessere deriva da organi privi d’innervazione al dolore, come gli occhi, la vita diventa “fastidiosa”.
Un sistema visivo inefficiente è causa di molti disturbi e una buona visione migliora la vita, oltre alla vista.
Molte persone non sanno di vedere male e convivono con deficit visivi, il malessere provocato si trasforma in dolore e, negando la causa, ricercano il sollievo negli antidolorifici. In quel caso basterebbe un buon esame della vista e una correzione appropriata per risolvere definitivamente il problema.
Parallelamente all’attività di ottica avete aperto una struttura turisticoalberghiera sulle sponde del Lago d’Iseo a Sarnico.
Cosa vi ha spinto in questa direzione?
Mario. L’Hotel è un “incidente di percorso”, una casualità motivata, un senso unico imboccato, privo di uscite laterali, che percorriamo dall’inizio con impegno, dedizione e passione…
Quali sono le caratteristiche del Cocca Hotel?
Mario. Cocca Hotel è una struttura turistico-ricettiva dedicata al benessere, in grado di accogliere favorevolmente una clientela internazionale per lavoro o vacanza.
Immersa nel suggestivo scenario del Lago d’Iseo, è un’oasi di pace per chi, in ogni stagione dell’anno, ama rigenerarsi piacevolmente, coccolato da mille attenzioni.
Insieme all’area benessere, la Royal Thai Spa, le sale congressi e i due ristoranti, è il luogo ideale per rendere speciale ogni occasione ed evento o semplicemente per un soggiorno di completo relax.
Come conciliate le due attività?
Maurizio.Alla base di qualsivoglia attività o servizio, dedizione ed accoglienza rappresentano le fondamenta dello sviluppo imprenditoriale; trasferire dall’ottica all’alberghiero le buone abitudini, studiando e consolidando le dovute cognizioni, ha reso possibile un sogno coltivato da tempo.
Non finiremo mai di ringraziare le persone a noi vicine che con la loro collaborazione hanno permesso a noi Marini di progettare, sviluppare e realizzare attività imprenditoriali affermate nel territorio della Franciacorta e del Sebino.