Ottica Vettore – Fabrizio Vettore. L’evoluzione di un imprenditore

La nostra intervista a Fabrizio Vettore, titolare di Ottica Vettore a Varese, parte da molto lontano, esattamente dal 1929: “Cresco in compagnia di mio nonno Ettore e delle sue storie sulla guerra, sul suo diploma di ottico datato 3 giugno 1929, della sua fabbrica di lenti Visorekt e poi Occhialeria Milanese (ceduta circa 25 anni fa), della visione dell’optometria come scienza pionieristica per i tempi, delle prime associazioni italiane ed europee. Da ragazzino, mi prefiguravo già la carriera futura, affascinato dai racconti e dalla passione che animava i nostri vecchi.”
E prosegue tra il suo impegno nelle associazioni e in particolare per Special Olympics, l’evoluzione del ruolo di imprenditore e la passione per il basket…

ottica-vettore-fabrizio-vettore-levoluzione-di-un-imprenditore_PlatformOpticSuo nonno Ettore è stata una figura importante nella sua infanzia e anche uno dei primi ottici. Ci descriverebbe il vostro rapporto?
È morto a 98 anni dopo una vita lunga e veramente interessante. Mi ricordo le serate passate a sentire la sua storia “a puntate” perché una sera non era sufficiente: due guerre passate e forse sfiorate (una era troppo giovane per andare, l’altra troppo anziano) e i suoi albori nel mondo dell’ottica e dell’optometria con il fratello Luciano. Ascoltare la sua visione dell’optometria e la nascita delle prime associazioni italiane ed europee mi lasciava a bocca aperta.

Qual è stata la sua avventura nel nostro settore?
Il diploma di ottico di mio nonno è datato 3 giugno 1929! In realtà non lo utilizzò subito, ma solo alcuni anni dopo quando rilevò il marchio di lenti oftalmiche Visorekt e alcune strumentazioni per produrle a Milano. Nacque così l’Occhialeria Milanese. L’azienda conobbe alterne fortune negli anni prima della Seconda Guerra mondiale, e con l’inizio della stessa fu costretta a sfollare nella provincia di Varese, esattamente a Buguggiate.

Qual era la sua visione dell’optometria?
Era quella del pioniere: grazie alla sua professione ed in qualità di membro della SOE (Società di Optometria Europea) era proiettavo al di là dei confini italiani.

Quali sono i tratti salienti della storia del vostro punto vendita?
Nel 1962, con la collaborazione dei figli Maria Teresa, Emilia e Claudio (mio padre), mio nonno ha aperto Ottica Vettore. Emilia negli anni ‘70 ha deciso di aprire un punto vendita a Cassano Magnago e parallelamente ha continuato l’attività di docenza presso alcune scuole. Maria Teresa invece dopo alcuni anni ha lasciato l’attività. Nel 2001 il negozio è stato trasferito in una struttura moderna e accattivante, mio papà si occupato della parte amministrativa e io ho preso il timone.

Quanto ha influito la sua famiglia sulla sua decisione di diventare ottico?
Molto, mi sono sempre sentito parte di una famiglia di ottici non di “élite” ma di “prima fascia”, cioè di coloro che portano avanti con passione un’idea: l’optometria.

Qual è stato il suo percorso di studi?
La mia storia professionale inizia con il termine del corso di ottica, frequentato dopo aver conseguito la maturità. Una storia fatta di impegno presso le associazioni professionali e commerciali, fatta di formazione e anche di piccole docenze.

Come sono stati i suoi primi anni da ottico?
Molto stimolanti, subito pieni di responsabilità. Ho partecipato a tutti i corsi che potevo frequentare e fatto parte di tutte le associazioni di cui potevo fare parte. Avevo voglia di imparare sentendomi di dover sempre migliorare…

Da anni è tra i volontari di Special Olympics: cosa l’ha spinta verso questa associazione?
Dopo un corso di rieducazione con Bob Sannet, il responsabile visivo di Special Olympics Opening Eyes, ho partecipato all’edizione di Groeninger (Olanda) dei giochi, e da lì è partita l’avventura. Nel 2001 ho creato con altri otto ottici optometristi Solcioe, la Onlus che si occupa di organizzare il servizio visivo nelle manifestazioni di Special Olympics, in qualità di vicepresidente. Da quel momento partecipo ogni anno dedicando tempo a questi angeli speciali.

Cosa significa per lei poter essere parte attiva di questa iniziativa?
Tantissimo, perché credo mi diano molto: il tempo che dedico loro è poco rispetto a quanto mi danno insieme alle loro famiglie. Sono esperienze che ti segnano profondamente.

È attivo in altre associazioni?
Sono socio e membro di Federottica Varese, Presidente della cooperativa COV e consigliere in CDA di Optocoop Italia.

Il suo negozio fa parte del gruppo Oxo perché avete deciso di affiliarvi?
Per due motivi: il primo è avere la possibilità di confrontarsi con i colleghi su temi professionali e commerciali; il secondo per i vantaggi organizzativi e commerciali che mi offrono.

Qual è il rapporto con i colleghi della sua zona? Avete mai collaborato su qualche iniziativa?
Ottimi. La forza del gruppo di Varese è che si è anche amici e si cerca di condividere le esperienze per crescere.
Nel 2009 ho aperto uno spazio in un centro riabilitativo in collaborazione con il collega Pietro Villabuona. L’impegno però era troppo gravoso e dopo due anni ho dovuto interromperlo per concentrarmi sul mio punto vendita.

Ha mai tenuto lezioni o seminari?
Sì, nel 2007 ho tenuto un corso di lenti a contatto per tutti i soci del gruppo Oxo. Dal 2009 ho cominciato ad interessarmi della teoria di Haase e al metodo di compensazione delle disparità di fissazione che mi ha riservato alcune piacevoli sorprese, come l’invito a relazionare presso il congresso dell’Albo degli Optometristi a Bologna nel 2013.

Qual è il rapporto con i suoi collaboratori?
Ero poco empatico, poi la OSM (Open Source Management) mi ha insegnato a dare valore alle persone. Mi hanno analizzato, analizzato i miei collaboratori e dato le dritte per migliorare la nostra quotidianità. Il risultato è stato un miglioramento dei rapporti tra di noi e con la clientela. Ora sono un “imprenditore migliore” e ho cambiato radicalmente la visone in azienda, dando maggiore attenzione alle persone. Ho portato delle modifiche al mio staff attraverso l’inserimento di un ottico e un optometrista che hanno generato energia e linfa nuova.

Quali tipi di montature e occhiali da sole vendete?
Siamo orientati da anni a consigliare occhiali tecnici che diano una visione confortevole unita a un look accattivante.

Dove seleziona gli occhiali che poi inserisce nel suo PV?
Da qualche anno con la mia responsabile montature cerchiamo di trovare spunto nelle fiere per rendere l’offerta personalizzata e non di massa.

Il suo hobby è il basket che inizia a praticare a dieci anni… Perché ha scelto questo sport?
Mio papà mi disse: “c’è una palestra qua vicino, prova ad andare” e… non sono più uscito!

Ci racconterebbe la sua “carriera” sportiva?
In realtà non ho avuto grandi risultati ma ineguagliabili e duraturi legami di amicizia.

Cosa le piace del basket?
È uno sport di squadra che cementa l’amicizia, insegna la disciplina, la gestione del gruppo, si impara a risolvere le tensioni e le incomprensioni.

Ha altre passioni?
Sì, mi sono innamorato delle due ruote da giovane e, a cavallo della mia moto, ho percorso l’Europa, da Istanbul a Dublino, con l’adesivo sul bauletto che recitava “Europe, my country”. Poi sono arrivati i figli… ed è iniziata una nuova avventura!