POP THERAPY: Lo spirito rivoluzionario delle figurine Fiorucci

 

di Riccardo Nicoletti

La mostra celebra il genio di Elio Fiorucci (1935-2015), attraverso l’album di figurine “Fiorucci Stickers”, pubblicato dalle Edizioni Panini nel 1984 con uno straordinario successo, con oltre 25 milioni di bustine vendute, e riassume la storia grafica della famosa Casa milanese.

Fino al 25 agosto 2019 il Museo della Figurina di Modena, una delle realtà istituzionali che fa parte di Fondazione Modena Arti Visive (FMAV), presenta l’esposizione “Pop Therapy. Lo spirito rivoluzionario delle figurine Fiorucci”, curata da Diana Baldon, direttrice di FMAV, e Francesca Fontana, curatrice del Museo della Figurina. La mostra  indaga il ‘fenomeno Fiorucci’ attraverso 200 figurine che compongono l’album “Fiorucci Stickers”. Già dalla confezione si presenta in modo assolutamente innovativo: non una pubblicazione sfogliabile come di consueto, ma un raccoglitore di colore rosa fucsia e giallo fluo, richiudibile mediante un bottone calamitato, al cui interno si trovano 28 schede mobili su cui attaccare le figurine. La flessibilità che lo caratterizza è proprio volta a stimolare l’utente ad esprimere la propria creatività e mettere alla prova la propria fantasia.
All’epoca della pubblicazione, le figurine erano considerate veri e propri oggetti di design, utilizzabili per decorare diari, motorini, ante di armadi, uno dei tanti linguaggi espressivi con cui si esprimeva la cosiddetta ‘Fioruccimania’.  Chi di noi non ha ancora quella figurina sull’anta dell’armadio, attaccata in un giorno di molti anni fa? Una vera e propria opera in stile Fiorucci che ebbe uno straordinario successo, con oltre 25 milioni di bustine vendute, pari a 105 milioni di figurine, ed è stato uno dei rari esempi di recupero del ruolo pubblicitario della figurina.
Il percorso espositivo, organizzato in sezioni, ricalca la divisione tematica dell’album. “Fiorucci Story” propone alcune delle immagini più iconiche del marchio, dai celebri candidi angioletti elaborati dal grafico Italo Lupi nel 1970, alle sfrontate e provocanti campagne pubblicitarie incentrate sulla nudità del corpo femminile concepita da fotografi e grafici come Oliviero Toscani e Augusto Vignali; “Electron” rivela dischi volanti, circuiti, robot, videogames che sembrano fuoriusciti dal canale televisivo MTV; “Pin Up” propone gli stereotipi di donne sensuali e ammiccanti in stile “made in USA”; “Dance” è un compendio della storia del ballo; “Romance” è incentrato sull’amore e la passione, con citazioni di vecchi film e fumetti rivisitati in chiave pop; “Swim”, infine, celebra la vita in spiaggia e i costumi da bagno. La rassegna è arricchita da una selezione di oggetti quali abiti, accessori, scatole in latta e riviste d’epoca concessi in prestito da collezionisti privati.
Completa il percorso l’installazione di Ludovica Gioscia (Roma, 1977), le cui opere risultano fortemente influenzate dalla cultura e dalla società degli anni ’80; gli oggetti e i movimenti del periodo, che hanno avuto un impatto indelebile sulla sua formazione, si ripresentano nelle sue sculture e installazioni.
ll titolo dell’installazione “It’s Everything I’ve Always Wanted, All Plastic” è una citazione di Andy Warhol in riferimento al negozio Fiorucci di New York. L’evento Pop Therapy è realizzato in collaborazione con Ca’ Pesaro Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Venezia – Fondazione Musei Civici di Venezia, e si svolge a Modena, presso il Museo della Figurina a Palazzo Santa Margherita. www.fmav.org