Quanto siamo sensibili alla luce? Scopriamolo con il test di Transitions realizzato in occasione della Giornata Internazionale della Luce.

Si celebra il 16 maggio la Giornata Internazionale della Luce – indetta e promossa dall’Unesco – un’iniziativa globale per valorizzare l’apprezzamento della luce e il ruolo fondamentale che svolge nella scienza, nella cultura e nell’arte, nell’istruzione e nello sviluppo sostenibile, e in altri campi, come la medicina, le comunicazioni e l’energia.

Tra gli obiettivi dichiarati “Migliorare la comprensione pubblica di come le tecnologie basate sulla luce tocchino la vita quotidiana di tutti noi, e sono al centro del futuro sviluppo della società globale”.

Transitions è leader nelle lenti fotocromatiche meglio definite “intelligenti alla luce” che quindi cambiano di colore in base all’intensità dei raggi del sole. Quale spunto migliore per questa giornata speciale?

Dai dati dell’OMS la disabilità visiva colpisce circa 253 milioni di persone nel mondo, ed è evitabile o trattabile in oltre l’80% dei casi.

In Italia si stima che siano quasi 1,5 milioni di ipovedenti e 220.000 ciechi. La Giornata Internazionale rappresenta un’occasione importante per puntare i riflettori su un tema molto caro a Transitions: la sensibilità alla luce del portatore.

In questa sua campagna di sensibilizzazione il brand ha al suo fianco i professionisti della visione, da sempre in prima linea quando si parla di protezione degli occhi dei portatori. 

Il nostro ambiente luminoso è drasticamente cambiato rispetto alle generazioni precedenti, siamo sempre più esposti a luci artificiali e sempre meno alla luce naturale.

Oggi – sia in Europa che negli Usa – si trascorre il 90% del tempo in ambienti chiusi1, aumentando contestualmente anche l’esposizione alle luci LED e al loro più elevato livello di luce blu e brillantezza.

L’eccessiva esposizione provoca l’interruzione del ciclo circadiano naturale – che regola sonno e veglia – e come conseguenza puó generare una maggior sensibilità alla luce dei nostri occhi.

“Secondo recenti ricerche, 9 persone su 10 dichiarano di provare una qualche forma di sensibilità alla luce2 e stanchezza visiva (prurito, lacrimazione, ipersensibilità alla luce, visione offuscata, stanchezza oculare, cefalea, pesantezza alle palpebre, arrossamento).

Situazioni di discomfort, a volte molto profondo, davvero diffuse, ma ancora sottovalutate”, dichiara Alessandra Barzaghi, Transitions Director per l’Italia.

La sensibilità alla luce è una problematica che colpisce trasversalmente la popolazione, dai più giovani fino ai presbiti moderni e iperconessi che necessitano di un adattamento fluido ad una visione da vicino e da lontano a cui si aggiunge anche la necessità di un comfort visivo in ogni condizione di luce.

Controllare la luce, quindi, è un bisogno universale e anche una necessità per proteggere il capitale visivo nel tempo.

A tal proposito, infatti, è intervenuta la professoressa Francine Behar-Cohen, oftalmologa dell’Università Paris Descartes, in occasione di The Pulse – il primo global event di Transitions – affermando che “queste fonti di luce provocano uno stress ossidativo e, con un’esposizione ripetuta nel tempo, si ha un accumulo dei danni.

Oggi come oggi abbiamo sempre la luce del sole, ma abbiamo anche quella proveniente da altre fonti”, come appunto luci artificiali e dispositivi mobili.

La luce è ovunque intorno a noi ed è essenziale per la nostra salute e il nostro benessere.

Ciò che è cambiato sono la qualità e la quantità di luce che riceviamo in modo permanente in interni e all’esterno, anche di notte” ha continuato a spiegare la professoressa.

L’esposizione prolungata può essere dannosa, causando problemi temporanei o permanenti agli occhi. Per questo, proteggere gli occhi in ogni momento è fondamentale.

Bisogna avere una lente che protegga in modo permanente anche quando non c’è il sole” ha concluso la professoressa Cohen.

Oltre ai raggi UV, a “disturbare” la visione intervengono anche altre forme di luce nociva, la cosiddetta luce blu-viola, quella emessa dai dispositivi LCD e LED, come gli smartphone, tablet, TV e PC e dai sistemi di illuminazione a basso consumo energetico.

Oggi i consumatori sono molto attenti a questo tipo di luce – complice anche la situazione che impone un utilizzo amplificato dei device sia per la vita privata sia per lavoro –: il 78% dei portatori è interessato ad acquistare un prodotto che fornisce una protezione anche dalla luce blu dannosa.

Proprio per questo, “Noi di Transitions non ci siamo accontentati di studiare la luce: l’abbiamo mappata, analizzandone le diverse tipologie e comprendendo la relazione che le persone hanno con la luce, in base al loro stile di vita”, spiega Barzaghi.

Ogni giorno più di 100 ricercatori Transitions sono impegnati nel migliorare una tecnologia che ha già in sé un contenuto rivoluzionario: trilioni di molecole fotosensibili capaci di attivarsi con la luce trasformano una “normale” lente per occhiali in un concentrato di benefici per chi le indossa.

Sono lenti “intelligenti alla luce” che si attivano dinamicamente al passaggio da interni all’esterno: da completamente chiare in casa o in ufficio, diventano scure quando si esce all’aria aperta, si pratica sport, si passeggia.

Semplificando la vita di tutti i giorni, le lenti Transitions sono imbattibili per uno stile di vita attivo, permettono di non dover cambiare occhiale costantemente con il cambiare delle condizioni di luce, offrono una protezione quotidiana, bloccando il 100% dei raggi UV e filtrando la luce blu nociva3, sia di fronte ad un dispositivo digitale sia alla luce del sole.

In particolare, Transitions Signature GEN 8, è il risultato di cinque anni di ricerca e sviluppo per una nuova generazione di lenti intelligenti alla luce che rivoluziona le performance del fotocromatico: fino al 30% più veloci nello scurimento e fino a 3 minuti più veloci nel ritorno allo stato chiaro4, massima chiarezza in interni e protezione ottimale dalla luce nociva sempre attiva.

Per chi vuole scoprire il proprio grado di sensibilità alla luce, Transitions mette a disposizione anche un veloce quiz, direttamente sul sito (https://www.transitions.com/it/test/): un facile questionario sulle proprie abitudini di comportamento legate alla vista (dall’uso del Pc all’abbagliamento della luce nel passaggio da ambiente chiaro ad ambiente scuro), poche domande su fascia di età e uso degli occhiali e in una manciata di secondi si scopre quanto i propri occhi risentono della luce.

Un buon punto di partenza per capire quali soluzioni scegliere per proteggere gli occhi!

FONTI
1 Nicol F ea. Energy and Buildings. 2006; 38: 802-813
2 Studio condotto da IFOP nel 2016-2017 in quattro paesi inclusa la Francia
3 La quantità di luce blu nociva viene calcolata considerando la banda compresa tra 380nm e 460nm utilizzando lenti nei differenti materiali e colori. Le lenti Transitions bloccano il 100% dei raggi UVA e UVB e rispettano tutti gli standard riconosciuti a livello internazionale per il blocco dei raggi UV, così come calcolato utilizzando ANSI Z80.3, ISO 8980-3, EN 1836 and AS/NZS 1067.
4 Rispetto alle lenti Transitions Signature VII. Sulla base di test effettuati su lenti grigie (il colore più diffuso) nei differenti materiali a 23° C. Raggiungendo il 18% di trasmissione per lo scurimento con ritorno al 70% di trasmissione per lo schiarimento. Per lenti in materiale CR607, fino al 23% più rapide e 2 minuti più rapide nel ritorno alla trasparenza e raggiungono uno scurimento Cat3 con una velocità maggiore del 15%.