Rischio Fake News anche per i Brand!

IL FENOMENO DEI FAKE, DELLE FAKE NEWS E DEL DEEP-FAKE È SOPRATTUTTO LEGATO ALLA SCARSA ALFABETIZZAZIONE TECNOLOGICA DEGLI ADDETTI IMPIEGATI.

La menzogna è candidata a essere uno dei temi più interessanti e preoccupanti per il 2023 sugli scenari del prossimo futuro. La menzogna è l’evoluzione del lungo periodo di fake news che abbiamo vissuto prima nei social e poi quando sono arrivati i big fake, diventati delle vere e proprie manipolazioni digitali di personaggi noti. E tuttora, data la scarsa alfabetizzazione riguardo alle tecnologie, le persone faticano a distinguere la verità dalla menzogna. La prima parte dello scenario sulle sensibilità emergenti della popolazione, realizzato ogni anno da Tea Trends, è stata presentata allo scorso evento Futuroom con l’obiettivo di analizzare i comportamenti di consumo e aiutare le imprese a prepararsi ai cambiamenti del mercato. Lo scenario si basa su 10 temi chiave, individuati attraverso un sistema non convenzionale e predittivo di meta ricerche, basate su ciò che viene detto durante l’anno, a livello globale, su tv, giornali, social media, convegni, ricerche e analisi specialistiche. A inizio maggio, sono stati svelati i primi tre temi del 2023 che risultano essere: l’ordine, il sacrificio e la menzogna.

RITORNO AGLI ACQUISTI OFFLINE?
In pochi mesi, causa anche la guerra in atto, siamo passati da una situazione di preoccupante incertezza a una di profondo caos. Nello scenario, è stato rilevato che la produzione di idee (la pura creativà) negli ultimi mesi è diminuita, perché i film, l’arte e i prodotti strettamente legati alla creatività hanno rallentato. Tutto è stato sospeso e i risultati si vedono. In questa situazione in cui mancano i punti fermi, la domanda di ordine può essere un’opportunità per l’impresa (brand) di porsi come elemento di riferimento, dando regole chiare, semplici, che sappiano rispondere al bisogno di ordine e fiducia delle persone. Nel settore dei beni di lusso, per esempio, la rapida domanda di ordine potrebbe rappresentare un naturale ritorno all’offline. Una sorta di riflusso, dopo la grande spinta verso gli acquisti online, che però rappresentano la diffusione massiva dei prodotti, l’immediatezza della vendita e l’abbondanza delle offerte. Il lusso invece non risponde a queste caratteristiche, perché si sposa con temi come difficoltà di reperibilità, edizioni limitate, desiderabilità, ricerca, unicità. Non mi sorprenderei se da questo punto di vista la tendenza per l’acquisto dei beni di lusso fosse davvero un ritorno all’offline, sia perché l’esperienza d’acquisto deve essere caratterizzata da stimolazioni multisensoriali che l’online non può garantire, sia perché soltanto l’offline permette di raccontare storie di prodotto e storie di valore.

RESPONSABILITÀ E BENE COMUNE
Il secondo tema è il sacrificio. In tante situazioni, torna questa parola, in particolare con riferimento al bene comune: un concetto nato durante la pandemia in riferimento al personale medico che si è sacrificato. Bisogna però stare attenti. Il sacrificio ha un significato preciso: non significa annientarsi ma elevarsi, porsi al di sopra degli altri. Bisogna quindi stare allerta perché non è detto che il significato che si vuole trasmettere sia sempre quello che si immagina. Il sacrificio è legato al senso di responsabilità. Essere responsabili vuol dire sacrificarsi e per le aziende nel 2023 questa riflessione può essere declinata non nel senso della diversità bensì dell’unicità: creare percorsi organizzativi unici per persone. Quindi dare attenzione alle persone e riconoscerne l’impegno e i sacrifici che fanno per l’azienda.

PIANI AZIENDALI ANTI-MENZOGNA
Sulla menzogna, infine, che viene definita come un processo di deformazione della realtà finalizzato alla seduzione, è il caso di porre una attenzione particolare. È una pratica che sta diventando dilagante, collegata a tutta una serie di temi e parole chiave ricorrenti. Parole come sicurezza, cybersecurity, oppure la nuova parola gaslight, la luce del gas, che è suadente e calda ma che produce un fumo denso, nero e molto tossico. La manipolazione, il cui primo mondo di coltura è quello del web, soprattutto il deep web, si articola poi tra social, giornali, notizie dei TG, interviste radio e TV, inchieste, smentite e pentimenti. L’Osservatorio sulla disinformazione online pubblicato dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni riporta che le fake news hanno interessato il 12% dei contenuti informativi online prodotti nel 2021 e hanno riguardato soprattutto argomenti di cronaca e politica e notizie di carattere scientifico. Il volume di disinformazione online sta raggiungendo il livello massimo in corrispondenza della campagna per le elezioni politiche e sarà così anche per le notizie riguardanti la successiva formazione del nuovo governo. Si torna così al tema della promessa: quando dici chi sei, fai una dichiarazione di intenti forte. E l’interlocutore è pronto a disconoscerti e punirti se poi non sei in grado di mantenerla. Questo vale non solo per i prodotti o per i personaggi politici ma anche per il mondo del lavoro. I più giovani non accettano più nessuna forma di menzogna, lo slogan dell’azienda a cui non segue la sostanza viene bannato e bruciato senza pietà e in modo globale. Per esempio nel campo della sostenibilità. Oggi è molto importante l’employee journey, cioè che quanto viene promesso, venga poi mantenuto. Il rovescio della menzogna è l’autenticità, perché l’incoerenza può essere vista come una piccola forma di menzogna. La sfida per le imprese è su come si fronteggia questa dimensione secolare e filosofica: è un tema di credibilità aziendale. La gente si è stufata delle false promesse e le aziende devono fare piani strategici anti-menzogna. Oppure patiranno un devastante effetto boomerang.