Riuniti i principali gruppi di acquisto di lenti a contatto: pronti al lavoro di squadra nella filiera dell’ottica italiana
Una sfida accettata dai principali gruppi di ottica in Italia per delineare gli strumenti necessari nella tanto attesa fase 2: dalla centralizzazione delle informazioni a nuove esperienze d’acquisto.
In questi giorni immaginare la ripartenza è un esercizio comune a tutte le aziende ma trasformarlo in un vero e proprio lavoro di squadra richiede un coordinamento equilibrato e sinergico. E’ quanto è successo tra i principali gruppi di acquisto dell’ottica in Italia in risposta all’invito di CooperVision Italia di voler condividere strategie e nuovi modelli da adottare a seguito dell’emergenza COVID. Sapiente la regia di Roberto Rasia dal Polo.
“Stiamo finalizzando il piano di ripartenza della categoria – introduce Andrea MILLETTI, Country Manager CooperVision Italia – e per farlo abbiamo bisogno di confrontarci con gli attori chiave della nostra filiera sulle criticità e opportunità dello scenario imminente. E’ importante sfruttare la frequenza di riacquisto delle lenti a contatto, che le rende una buona scintilla per riaccendere la ripartenza, oltre che difendere le performance della categoria in questo momento di diffusa difficoltà”, come confermano anche i direttori generali e amministratori delegati coinvolti tra Cecop, GreenVision, Netcity, Optoin, Oxo e VisionGroup.
ARMONIZZARE L’INFORMAZIONE E RASSICURARE ARMANDOCI DI TANTA PAZIENZA
Gli ottici si ritrovano disorientati e indeboliti, anche a seguito delle informazioni contradditorie che sono recentemente circolate.
“Resilienza, paura e incertezza: queste le cose che tutti noi abbiamo dovuto gestire e che stanno creando difficoltà – continua Paolo FASAN, Presidente OptoIn – Ora è necessario offrire sicurezza”.
“L’idea di fare squadra sulla filiera è la soluzione migliore per gestire la difficoltà che dovremo affrontare – interviene Marco PROCACCIANTE, Amministratore Delegato di Vision Group – In logica di solidale, vanno evitati conflitti all’interno delle professioni, e una risposta chiara deve venire a livello scientifico e associativo, dove Assottica gioca un ruolo ancora piu importante delle singole aziende che ne fanno parte”.
“Serve un intervento superpartes, e come tale etico e autorevole, per rispondere alle richieste di chiarezza del mercato – specifica Berenice NARVAEZ, Country Manager Cecop – solo così si puo offrire sicurezza all’ottico, che deve prendere le sue decisioni e contribuire a rasserenare il consumatore”.
“L’industria è l’entità più vicina al mondo scientifico, e per questo alle aziende chiediamo di assumere il ruolo di facilitatore nei confronti della distribuzione per avere le informazioni tecnico-scientifica necessarie a rassicurare – sostiene Massimo BARBERIS, Direttore Generale OXO – Chiediamo ai produttori di dotarci degli strumenti necessari per poter comunicare efficacemente al consumatore”.
“Se quello delle lenti a contatto è un mercato che continua a rispondere e che ha dato subito ritorno, dovremo armarci di pazienza nei prossimi mesi, pensando anche al mercato degli occhiali – spiega Fortunato DE GAETANO, Presidente GreenVision – aggiungendo anche le nuove modalità e restrizioni che dovremmo imparare a utilizzare dall’interno e dall’esterno. Faciliterà la costruzione di un modello unico di protocollo che sarà importante anche per valorizzare il lavoro di tutti”.
Si prospetta una nuova era che dovrà rassicurare il consumatore senza incutere paura, in funzione anche della durata che si preannuncia medio-lunga verso una nuova normalità.
“Serviranno Best Practice sanitarie – continua BARBERIS – Senza terrorismo, per evitare barriere, soprattutto pensando al fatto che si tratterà di periodi medio-lunghi”.
“Dovremo tutelare gli ambienti, comunicando al consumatore che può venire nei punti vendita con tranquillità – si inserisce Roberto MARLAZZI, Presidente Netcity – Non dimentichiamoci le realtà diverse a seconda del territorio, come nel caso dei piccoli centri c’è proprio la voglia di fare 2 passi per andare magari dall’ottico”.
“Il concetto di sicurezza passa dall’igiene che è sempre esistito e non dobbiamo darlo per scontato, ma dovremo enfatizzarlo – continua NARVAEZ”.
UNA NUOVA ESPERIENZA DI ACQUISTO
Inevitabile la trasformazione che coinvolgerà i centri ottici e che modificherà le dinamiche di gestione del punto vendita: un cambiamento fatto di appuntamenti, di spazi da creare, ma anche di code e di attese.
“Stiamo assistendo a un grosso cambio di paradigma: cambieranno i modi di agire dei nostri consumatori – enfatizza BARBERIS – e dovrà essere modificata anche la metodologia di approccio delle persone ai nostri centri ottici, in cui la comunicazione giocherà un ruolo centrale. Dovremo mettere in atto un modello di gestione più innovativo. La vendita come servizio non come prodotto dove all’interno del punto vendita trova una serie di attività accessorie che vanno dalla prima applicazione alla visita periodica, alla consegna a casa, cioè maggior legame e fidelizzazione. Un ripensamento del modello di business per andare incontro alle sfide del web, alzando l’asticella verso una sempre maggiore professionalità, verso un’esperienza di acquisto diversa, innovativa e più moderna”.
“In un processo di evoluzione della sua gestione, l’ottico cambierà il suo approccio: dalla centralità del prodotto si passerà alla centralità di un progetto che ha all’interno un prodotto. – continua MARLAZZI – Questa epidemia può accelerare certi processi, ma di fatto si tratta dell’evoluzione (la tecnologia, l’attività delle catene del settore, i siti online, le fusioni dei grossi big del mercato) già da tempo in atto nel mondo ottico”.
“Cambieranno le modalità per ricevere un cliente – conclude FASAN – e dobbiamo farla diventare un’opportunità e un motore per ripartire”.
LA NUOVA “PRIMA VOLTA”: UN’OPPORTUNITA’ DA SFRUTTARE FINO IN FONDO
Questa trasformazione potrebbe segnare una svolta nei comportamenti e nell’approccio con il cliente, a favore di entrambi. Basti pensare al tempo che dovrà essere dedicato al singolo cliente e che, se gestito bene, potrà far apprezzare il livello di professionalità dell’ottico che potrà esprimersi anche meglio.
“Questa pandemia sarà l’acceleratore per dare un valore fisico ed economico al servizio. Vedo un futuro non troppo lontano – continua MARLAZZI – dove il servizio sarà sempre più importante a scapito del prodotto. L’online non può dare servizio, ma il servizio non può essere gratuito altrimenti non può essere un valore”.
“Il problema è culturale: il consumatore si sta abituando a logiche di consumo più moderne di quelle che sono le logiche di offerta- si inserisce PROCACCIANTE – Dobbiamo fare sforzo ed immaginare un mondo in cui il servizio instore cambia pelle e diventa più moderno. Dobbiamo andare in quella direzione, senza sottovalutare quello che è successo: c’è stato un salto generazionale, adesso spetta agli ottici allinearsi”.
C’è stato un incremento dell’e-commerce e le persone hanno più confidenza ad acquistare online. – conclude BARBERIS – si tratta di un’esperienza positiva, ma non dobbiamo perdere la componente professionale. E’ proprio questo lo sforzo: coniugare questo nuovo mondo con quello dell’esperienza d’acquisto”.
E ADESSO AVANTI TUTTA: C’E’ LUCE IN FONDO AL TUNNEL
Grande soddisfazione da parte di CooperVision, fiduciosa di poter raccogliere le sfide lanciate dei suoi partner e consapevole di dover ora contribuire alla ripresa dell’attività del settore.
“Sono contento abbia prevalso uno spirito di filiera davvero notevole, – conclude MILLETTI – con una visione comune che non do mai per scontata. Confermo il nostro pieno impegno ed il massimo supporto, anche sui tavoli istituzionali sui quali vedo animarsi discussioni e confronti costruttivi sui giusti temi. Prepariamoci ora per questa nuova ripartenza: dopo oggi sono ancora più convinto che sarà un grande occasione per esserne protagonisti. Insieme”.