Segni e sintomi in optometria: uso dei questionari psicometrici.
A cura di SOPTI – Società Optometrica Italiana
di Laura Boccardo
I questionari psicometrici misurano elementi di natura psicologica e rappresentano uno strumento utile per valutare la sintomatologia soggettiva. In generale, un questionario psicometrico è costituito da domande specifiche (items), suddivise in categorie, che riguardano aspetti della vita quotidiana.
Per ogni domanda sono presenti diverse opzioni di scelta, ognuna rappresentata da una diversa casella, e il soggetto deve rispondere barrando quella che ritiene più appropriata. Ognuna di queste indica un diverso livello di difficoltà nell’esecuzione dell’attività svolta dal soggetto: da nessun impedimento fino a massimo disagio. La risposta al questionario è soggettiva e deriva da un’auto valutazione, è indipendente rispetto all’osservatore, anche se può essere influenzata dal contesto. D’altro canto, essendo la sua natura strettamente soggettiva, essa può variare molto tra pazienti che presentano gli stessi segni clinici, ma che hanno un modo diverso di rapportarsi al problema. Questo fa sì che nella pratica non sempre si osservi un’adeguata corrispondenza fra segni clinici e sintomi riportati (Galli 2018).
In campo oftalmologico e optometrico i questionari psicometrici trovano numerose applicazioni nella valutazione di patologie invalidanti, come glaucoma e maculopatie, nell’ipovisione, per valutare l’impatto di diversi difetti refrattivi o della presbiopia sulla qualità della vita e della visione, per quantificare l’affaticamento indotto da anomalie della visione binoculare o il fastidio da occhio secco o da lenti a contatto (Khadka, McAlinden & Pesudovs 2013)…
Allegato: DOSSIER_PLT_OPTIC_luglio_2019.pdf