Sfiggy uno di noi

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di CRISTINA BIGLIATTI

Alessio Bolognesi è un promettente artista ferrarese che da anni concentra la sua ricerca stilistica su un soggetto alquanto insolito: un pupazzo di nome Sfiggy. Alter ego dell’artista, Sfiggy è un anti-eroe, un esserino bianco dalle mille vite, distrutto e poi ricucito. L’artista stesso dichiara “Sfiggy è me ed è tutti noi.
È la nostra parte che vuole restare bambina per continuare a stupirsi della vita, affrontandola però con la consapevolezza e le responsabilità di un adulto”. Negli ultimi tempi il lavoro di Alessio si sta evolvendo e noi l’abbiamo incontrato per scoprire di più sulla sua parabola stilistica.

Ho notato che Sfiggy si sta facendo via via più marginale nel tuo lavoro. È destinato a scomparire?
Non scompare e non scomparirà mai perché è parte di me e mi rappresenta. Sfiggy appare anche nell’ultima serie, ma ha perso però capacità di azione. Mi riferisco alla serie di “Like a puppet”. Quella serie è nata in un momento particolare in cui mi trovavo incapace di reagire, come un pupazzo inanimato.

Hai cominciato dipingendo su muri, carta, tela, legno… ora stai lavorando su di un nuovo supporto. Ci puoi dire qualcosa a riguardo?
Si, sto lavorando sulle carte antiche che sono diventate il mio media preferito. Su di esse mescolo diverse tecniche a seconda dell’effetto che voglio ottenere, ma la base è sempre la stessa: un fondo di acrilico bianco e poi via con il pennino.

Passiamo dalla pratica alla teoria: quali sono le tematiche dei tuoi ultimi lavori?
Prima ho lavorato sull’instabilità dell’essere umano nella società moderna nella serie “Fuori Orientamento”. Qui il mio piccolo alter-ego rappresentava noi stessi che cerchiamo di barcamenarci e tenerci in precario equilibrio (fisico, sociale e mentale). Poi è arrivata “Di treni, scambi e passaggi a livello”, serie incentrata sul tema della trasformazione. Da sempre il treno è icona di cambiamenti, di occasioni prese ed occasioni perse. In questo senso il treno rappresenta un viaggio interiore.

Ti stai concentrando quindi su temi più introspettivi, ma dov’è finito lo Sfiggy simpatico e spensierato?
Di recente sono tornato anche su qualcosa di più ironico e leggero. Da idee che erano già sul mio sketchbook è nata “La natura si ribella” in cui animali, armati fino ai denti, vorrebbero fare riflettere sul fatto che prima o poi la natura si riprenderà ciò che le stiamo rubando. Gli animali hanno un punto in comunque che a volte è difficile notare: hanno tutto gli occhi tondi e neri tipici di…indovina chi? 🙂

Qualche anticipazione per il futuro?
Non mi pongo “obiettivi” nel senso stretto del termine. Io devo provare piacere in quello che faccio, disegnare e dipingere fa parte di me ma non voglio farlo in maniera forzata. Ecco perché non ti so dire cosa farò domani, ma solo cosa sto facendo oggi.