Slice of life.

Per questo numero di P.O. ho scelto di raccontare attraverso alcuni suoi scatti Olivia Bolles (nata il 5 aprile 1994), meglio conosciuta come Olivia Bee, giovane fotografa americana, astro indiscusso della fotografia contemporanea. Già un riferimento per tantissimi giovani nuovi fotografi che la seguono e si ispirano a lei. Bee è figlia di una madre parrucchiera e di un operaio dell’industria high-tech. È nata e cresciuta a Portland, in Oregon, dove ha frequentato la Da Vinci Arts Middle School. All’età di 18 anni si è trasferita a Brooklyn, New York. L’interesse di Bee per la fotografia è iniziato all’età di 11 anni, quando ha frequentato per la prima volta un corso di fotografia. Nel 2013 ha riassunto i suoi primi lavori come “animali di peluche e una foto di mia madre in cucina”. In seguito, Bee ha iniziato a scattare foto autonomamente e a caricarle sul sito di hosting di immagini Flickr, dove l’azienda di calzature Converse ha visto il suo lavoro e le ha chiesto di fotografare per la loro azienda. Il suo lavoro è stato utilizzato per una campagna pubblicitaria per Converse quando lei aveva solo 14 anni. I suoi lavori sono stati utilizzati anche per campagne pubblicitarie di Adidas, Fiat, Hermès, Levi Strauss & Co., Nike e Subaru e super pubblicati dal New York Times e da Le Monde. Olivia ha deciso di dedicarsi alla fotografia come carriera a tempo pieno dopo aver fatto domanda, senza successo, per poter studiare alla prestigiosa Cooper Union School di New York. Kurt Soller influente editorialista di TMagazine e del New York Times Style Magazine e potente blogger ha descritto il suo lavoro come “fotografie sognanti, ispirate agli anni Settanta, di giovani forse sprecati e sempre più famosi che vogliono solo divertirsi, iniettate e lavate con colore, spesso rosa)”, mentre Kathy Sweeney di The Guardian ha osservato che “Bee trova un colore onirico e innocente nella sperimentazione delicatamente dissoluta dei suoi amici”. In un’intervista a Paper Magazine, Bee ha descritto il suo lavoro come “emozioni reali e ossessive inserite in un contesto pop”. I soggetti delle sue fotografie sono spesso posti al centro dell’inquadratura. Nel 2011 ha citato Ryan McGinley, Annie Leibovitz e Nan Goldin come influenze e ha attribuito la sua ispirazione al fratello minore, alla madre e al talento musicale e artistico del padre. Il famoso libro di Olivia Bee “Kids in Love” è stato pubblicato da Aperture nel 2016. Il libro è diviso in due sezioni, una con scatti prevalentemente in scena e l’altra incentrata su materiale che rappresenta veri “spaccati di vite” (slice of life) vissute.

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