Una seconda pelle – Superior Aquilialberg Architects Milano

 
di Giulia Gerosa

A Milano, in via Quintino Sella, lo showroom di Superior racconta, attraverso la declinazione di un elemento che accompagna il visitatore nell’intero spazio, i valori che lo caratterizzano come l’innovazione, il legame con la tradizione, la continua ricerca e l’attenzione per il tema dell’ambiente.

Nella Toscana centrale, tra Pisa e Firenze, lungo il sinuoso percorso dell’Arno, è cresciuta nel corso dei secoli l’arte della concia storica, diventando riferimento indiscusso per la produzione di pelli e cuoio.
È qui che si trova il distretto conciario di Santa Croce sull’Arno, che si estende su un’area di 330 chilometri quadrati, una delle principali realtà nel campo della lavorazione conciaria a livello italiano ed internazionale.
Le prime attività del settore risalgono alla metà dell’800 espandendosi costantemente fino al boom del secondo dopoguerra coinvolgendo anche gli insediamenti urbani del territorio, processo che si inverte negli anni ‘70  con una delocalizzazione degli insediamenti produttivi dai centri abitati alle zone industriali.
La Regione Toscana ha riconosciuto la vocazione specialistica dell’area di Santa Croce sull’Arno, confermando di fatto la presenza di un vero e proprio distretto industriale del cuoio, delle pelli e delle calzature. Nel distretto è concentrato circa il 35% della produzione nazionale di pelli ed il 98% della produzione nazionale di cuoio da suola, uno dei più grandi distretti conciari d’Europa, con oltre 250 concerie che fanno del rispetto del territorio, della tradizione e dell’artigianalità, i valori fondanti dei loro prodotti di qualità.
È all’interno di tale contesto che prende vita
La Conceria Superior SpA, fondata nel 1962, che opera nel settore delle pelli di lusso per l’Alta Moda, oggi amministrata da Stefano Caponi. Nel dicembre 2018 Superior inaugura il suo primo Showroom milanese, che prende vita all’interno di un prestigioso e suggestivo palazzo storico a pochi passi dal Castello Sforzesco.
Il progetto è dello studio Aquilialberg Architects che, attraverso un costante dialogo con Stefano Caponi, ha saputo trasferire i valori dell’azienda in uno spazio elegante e dinamico.
“Le premesse della progettazione sono da ricercare nella tensione stessa che l’azienda sta sempre più orientando verso un approccio eco-sostenibile nonché nel suo DNA storico e nella volontà di generare con il progetto una forte immagine evocativa ed emozionale. Ecco allora che l’azienda si traduce architettonicamente nel nuovo codice che sta caratterizzando il restyling nella sua totalità, coinvolgendo anche l’Atelier di Milano”, spiegano i progettisti, proseguendo: “il concept si sviluppa partendo da un input legato direttamente alla pelle: il suo affascinante effetto morbido e ondulatorio, in balia di tensioni in più direzioni. Il progetto diventa una struttura-installazione in alluminio riciclato al 100% che, con il suo ritmo frammentato ed il suo andamento fluido, abbraccia sia il passato che il presente della Superior con uno slancio proiettato verso il futuro”.
All’ingresso, alla destra del visitatore, una parete scultorea introduce al tema che lo accompagnerà durante tutto il percorso raccontando, attraverso le sue forme ed i suoi materiali, diversi temi cari all’azienda: l’innovazione, il legame con la tradizione, la continua ricerca e l’attenzione per il tema dell’ambiente. Gli elementi verticali in alluminio si sviluppano su tutte le pareti dell’atelier, dando vita ad un movimento ondulatorio, in un gioco continuo di luci ed ombre, una vera e propria quinta scenica che dialoga in più direzioni interagendo con le pelli esposte.
Le pelli a loro volta sono appese a ganci dorati che emergono sinuosi tra le fasce della struttura, alternandosi in soluzione di continuità.
Il contenitore architettonico sembra dialogare con l’elemento che lo riveste, mantenendo inalterato il suo carisma e la sua storicità. Il pavimento è posato a spina di pesce all’italiana e delimitato da un bordo che riquadra ancor più i singoli ambienti. Una cornice di gesso riprende lo stesso tema a soffitto, incorniciando elementi decorativi e unendo al grande lampadario centrale un’illuminazione su binario più puntuale per sottolineare ogni singolo prodotto.
Le pareti, dipinte in grigio cipria, esaltano da un lato la storicità dei sopraporta e dall’altro la dinamicità degli elementi verticali in alluminio che, grazie ad uno studio parametrico delle forme, diventano sinuosi dettando il ritmo espositivo.
Un segno elegante ed evocativo che racconta in modo immersivo la tensione al miglioramento di un’azienda consolidata e leader nel settore delle pelli di lusso.

ph: Aquilialberg Architects – Elena Rosignoli