Terminata la trattativa per il rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro dell’occhialeria.

Anfao e le organizzazioni sindacali nazionali di categoria Femca-Cisl, Filctem-Cgil e Uiltec-Uil hanno raggiunto l’accordo per il rinnovo del Contratto nazionale di lavoro del settore dell’occhialeria, che era scaduto il 31 dicembre 2018 ed è applicato a circa 18.000 addetti su tutto il territorio nazionale.

La trattativa, che si era aperta lo scorso anno 2019, è stata lungamente interrotta a causa dell’emergenza sanitaria, è ripresa nel mese di settembre ed è ora giunta a conclusione con un accordo che decorre dal 1° gennaio 2019 e avrà durata quadriennale fino al 31 dicembre 2022.

L’accordo prevede per la parte normativa alcune innovazioni che riguardano, in particolare:

• il rinnovato impegno delle parti a dare attuazione alle iniziative comuni in materia di relazioni industriali e sindacali ed enti bilaterali;

• l’ampliamento della flessibilità in entrata, con l’aumento delle quote contrattuali per la stipula di contratti a termine e in somministrazione;

• l’ampliamento del diritto allo studio, in particolare per gli studenti universitari;

• l’impegno delle aziende nel riconoscimento della professionalità;

• il potenziamento del welfare contrattuale, sia per la previdenza complementare che per l’assistenza sanitaria integrativa.

I nuovi termini economici.

L’accordo fissa un aumento dei minimi contrattuali a regime di 70,00 euro lordi medi, con una prima tranche di 30,00 euro da luglio 2021 e una seconda tranche di 40,00 euro da gennaio 2022.

In considerazione della crisi del settore in atto, non sono stati previsti incrementi economici, e quindi costi per le imprese, per due anni e mezzo, dal 1° gennaio 2019 al 30 giugno 2021.

La dichiarazione congiunta di Giovanni Vitaloni, Presidente di Anfao, e di Lorraine Berton, Presidente della Commissione Sindacale

“Si tratta di un accordo raggiunto in un momento di gravissima crisi del settore dovuta alle conseguenze, su scala globale, dell’emergenza sanitaria Covid-19. Tale crisi, che ha segnato tutto il corrente anno 2020 e che prevedibilmente avrà ancora pesanti riflessi almeno sul prossimo anno 2021, presenta gravi preoccupazioni per la stessa tenuta del settore e conseguentemente per l’occupazione. Ma la responsabilità, pur in momento così difficile, ha prevalso e ha permesso di raggiungere un accordo che definirei appunto di responsabilità”.