Upgrade Green.

Torna sulle nostre pagine l’Architetta Lara d’Alpaos per raccontarci la sua evoluzione artistica che da un lato rimane fedele alla tradizione, dall’altro si evolve in maniera sempre più attenta all’ambiente.

Con un background fortemente ancorato alla produzione bellunese, la sua terra d’origine, Lara d’Alpaos rappresenta quella generazione di designer che riconosce i valori del passato e del territorio ma è anche in grado di proiettare le sue creazioni nei bisogni attuali del nostro contesto storico. Se il colore rappresenta il suo segno distintivo, l’artigianalità e la tecnologia ne sono il naturale proseguo a cui si aggiunge l’attenzione all’ambiente.

QUANDO DISEGNI I TUOI OCCHIALI COME SI SVOLGE LA FASE DI RICERCA?
Parto da un presupposto per me molto importante: al primo anno di università (ndr. Lara si è laureata in Architettura allo IUAV di Venezia) ho imparato dal mio professore di Progettazione Architettonica una cosa che ho portato con me lungo tutto il mio percorso universitario, ovvero che non c’è nulla da inventarsi ma piuttosto molto da imparare, e sta soprattutto nella buona conoscenza del passato la possibilità della realizzazione di qualcosa di innovativo nel presente. Questo insegnamento l’ho poi sempre fatto mio anche nel mio lavoro: non si possono inventare gli occhiali, gli occhiali sono un oggetto funzionale che non può altro che essere composto da due lenti unite da una montatura. Partendo da questo presupposto, è facile intuire perché tragga ispirazione dalle mode e dagli stili passati e faccia molta ricerca personale; vista la grande importanza per il mio lavoro da poco ho anche iniziato a collezionare occhiali d’epoca. Ovviamente poi la tecnologia avanza, le tecniche migliorano e si può unire quindi l’innovazione agli stili passati, permettendo così un risultato finale molto impattante ed emozionante.

IL COLORE FA PARTE DEL TUO DNA STILISTICO: QUAL È IL TUO ATTUALE APPROCCIO VERSO QUESTO ELEMENTO?
Reinterpreto forme e stili, ma anche abbinamenti di colori; in particolar modo ora sono molto di tendenza le tonalità forti e precise, i colori che mi sono sempre piaciuti, quelli che ho sempre usato anche quando non erano di tendenza: il magenta, il mattone, l’azzurro avio, il verde prato… Continuare a usarli in sempre più varianti diverse mi diverte molto! La creazione delle forme prosegue di pari passo con l’idea dei colori che andrò a utilizzare: spesso infatti forme e dettagli possono fare la differenza nella combinazione dei colori. Nel mio lavoro utilizzo molto le borchie e le tonalità metalliche che devono essere ben bilanciate sui colori più morbidi degli acetati; per questo motivo presto molta attenzione alla combinazione di questi elementi. Lo stesso discorso è applicabile all’utilizzo dei cristalli Swarovski: le pietre fredde se incastonate sugli acetati possono avere un risultato meraviglioso e rendere morbido e scintillante con estremo glamour un occhiale. Altra lavorazione che va a modificare le sfumature cromatiche di un occhiale che uso spesso è la diamantatura: scalfendo infatti l’acetato si ottengono cromie scintillanti, che lo rendono unico.

TRA GLI ELEMENTI CHE FANNO PARTE DELLA TUA CREATIVITÀ C’È ANCHE L’ARTIGIANALITÀ. CI RACCONTERESTI COME LA VIVI?
Conosco molto bene tutti i processi che portano alla realizzazione di un occhiale perché da piccola frequentavo l’azienda di mio padre e ho imparato tutte le fasi e le diverse lavorazioni. Ci sono molte piccole cose da sapere che possono fare la differenza e l’artigianalità ti permette di capire quanto importante sia la passione che si mette nella creazione di questi oggetti. L’esperienza, inoltre, può essere fonte d’ispirazione per creare dettagli e forme particolari, per realizzare effetti determinanti sulla realizzazione finale dell’occhiale. Con scadenza più o meno mensile, mi reco personalmente da tutti gli artigiani con cui lavoro per sviluppare e progettare insieme gli occhiali a partire dai miei disegni e per cercare ogni possibile soluzione per renderli sempre più speciali.

COME SI STA EVOLVENDO IL TUO DESIGN?
Il mio concetto di design in realtà è sempre rimasto invariato, se qualcosa funziona non ha senso fare grandi cambiamenti, ed è questo: creare un oggetto che nasce come strumento di correzione per un difetto e renderlo bello, unico e piacevole da indossare. L’occhiale infatti non deve essere visto come un peso da indossare, ma come un accessorio che possa enfatizzare il nostro stile, o caratterizzare la nostra personalità; l’occhiale poggia sul viso, e quindi fa parte del primo impatto che possiamo dare agli altri di noi, perché quindi non usare questo strumento per farci conoscere e caratterizzare? 

UN’ALTRA TEMATICA DI ATTUALITÀ È L’ECOSOSTENIBILITÀ: QUAL È IL TUO APPROCCIO?
Reputo molto importante in questo momento storico andare verso un mondo più sostenibile e rispettoso della natura, per questo ho cercato anch’io di creare un prodotto dall’imprinting green. La questione ambientale si sta facendo sentire sempre più, e di questo dobbiamo esserne consapevoli. Credo sia fondamentale usare prodotti a basso impatto ambientale per il nostro pianeta ed è quello che ho deciso di concretizzare con la mia nuova collezione di montature da vista, Malama. Si tratta di un mio nuovo brand, sempre firmato Lara D’, che utilizza esclusivamente bioacetati, materiali a basso impatto ambietale. Il nome ha origine hawaiana e l’ho scelto perché esprime un concetto profondo: la necessità dell’uomo di riappropriarsi del proprio lato più ancestrale, più vicino agli elementi della natura per comunicare con essa attraverso un linguaggio antico. Malama è infatti un mantra dedicato a madre Terra, un canto che evoca e chiede a ciascuno di fermarsi e iniziare a prendersi cura dell’ambiente. Perché abbiamo bisogno di ritornare alle nostre radici e attivare con le nostre azioni un circolo positivo che fermi l’indifferenza. Questo inno così potente diventa ispirazione per la mia creatività nel disegnare una linea che esprime la bellezza nella semplicità e nella perfezione dei dettagli, come fa la natura. In ogni modello c’è ricerca stilistica, uso accorto dei materiali e consapevolezza del nuovo messaggio che voglio condividere. Ci tengo molto a questa nuova collezione dal concetto green perché credo che rispettare l’ambiente faccia bene a tutti e anche che bisogni iniziare a dare al nostro pianeta e non solo prendere.

C’È QUALCHE ALTRO ELEMENTO PER TE IMPRESCINDIBILE QUANDO CREI UN OCCHIALE?
Quando disegno un occhiale non posso non pensare e non considerare uno tra i più importanti aspetti: la calzata. L’occhiale, infatti, deve essere non solo bello ma anche comodo, sempre per il solito motivo che non si indossa solo per sfizio ma il più delle volte per necessità. È quindi molto importante prestare attenzione al millesimo nei disegni per garantire una forma il più comoda e confortevole possibile. La vestibilità è essenziale e non va mai sottovalutata, trattandosi comunque di un dispositivo medico di correzione.

QUALI SONO A SUO AVVISO LE QUALITÀ DI UN DESIGNER DI SUCCESSO?
Sicuramente la capacità di creare un proprio stile, di sapersi diversificare dalla massa e, soprattutto, di avere il coraggio di mantenere le proprie scelte e posizioni di stile al di là delle mode passeggere del momento. Un buon requisito è anche quello di saper osare quando necessario e provarci anche quando non è necessario. È molto importante non smettere mai di fare ricerca, di studiare, di approfondire tutti gli ambiti che possono essere utili al nostro lavoro: tecnologia, innovazione, moda, storia, ecc. Avere coscienza delle capacità tecnologiche e manufatturiere ma anche conoscere bene tutti i processi legati alla produzione. Non si può disegnare una casa senza sapere come viene costruita, non si può quindi disegnare un occhiale senza sapere come viene prodotto. Infine credo che anche l’umiltà sia una qualità molto importante, l’umiltà di sapere di potersi sempre migliorare, di poter sempre imparare qualcosa di nuovo da sé stessi e dagli altri. L’umiltà di accettare le critiche (quelle costruttive) e i consigli. A mio parere va anche ricordato che un designer non è un artista, ma piuttosto un tecnico che deve sapere rendere bello un oggetto prodotto in serie che ha delle utilità intrinseche ben specifiche.

QUALI SONO I TUOI PROGETTI FUTURI?
Attualmente sto già lavorando alle collezioni da presentare il prossimo autunno 2024, sia per le nuove modellistiche di Lara D’ che per Malama, ma nel frattempo devo anche organizzare la mia partecipazione alla fiera MIDO, che per la mia attività è l’evento più importante dell’anno. Quindi direi che cose da fare non mancano mai.