2050: quando i miopi “invaderanno” la terra

MARZO 2015
L’Organizzazione Mondiale della Salute (WHO) ed il Brien Holden Vision Institute (BHVI) hanno organizzato a Sydney il WHO-BHVI Global Scientific Meeting sulla Miopia. Scienziati, ricercatori ed esperti clinici da tutto il mondo, supportati dal Vision CRC Program del governo australiano, si sono confrontati sull’impatto visivo, sociale ed economico derivante dall’espansione rapidissima della miopia.
Un contributo importante è dato dalla definizione di miopia, alta miopia e dalla descrizione delle condizioni retiniche causate da questo difetto refrattivo che, potenzialmente, possono portare alla cecità come la degenerazione maculare miopica (MMD).
Uno degli obiettivi è quello di poter definire accuratamente il numero di persone non vedenti, o con visus compromesso in modo invalidante dalla miopia.
Ci si augura che questo tipo di evidenza possa incentivare l’impegno dei Governi al supporto di programmi per un intervento tempestivo che questo vasto problema richiede.

LA CRESCITA DELLA MIOPIA
La prevalenza dei soggetti miopi sta crescendo molto rapidamente, in particolare nelle zone urbanizzate dell’Est Asia.
Tra i 19enni in sud Korea troviamo il 97% di miopi1; tra gli adulti di Cina, Taiwan e Singapore contiamo una prevalenza del 70-80%2. Anche in Occidente stiamo crescendo molto: negli Stati Uniti, negli ultimi 30 anni, siamo passati dal 25% al 42% di miopi tra i 12 e i 54 anni3, mentre in Australia il 31% dei 17enni sta diventando miope4 (Fig. 1).
Abbiamo condotto questa piccola metanalisi perché si prospetta un forte cambiamento nei prossimi 35 anni. Stimiamo che se nel 2010 si contavano 2 miliardi di miopi, ed il trend continuerà in questo modo, nel 2050 questi ultimi saranno 5 miliardi (cioè metà della popolazione prevista!).
Di questi, 1 miliardo con alta miopia con tutte le condizioni associate, come danni retinici, cataratta e glaucoma.
Ma il lato positivo, come sempre, c’è: sono molti e promettenti gli approcci per il controllo della miopia e noi abbiamo la possibilità di usarli.
È assolutamente necessaria la sensibilizzazione verso i governi, le strutture sanitarie, educative e i finanziatori privati, a supporto dei programmi per la ricerca e la salute pubblica…

Allegato:
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