L’evoluzione di Eleonora

Il percorso di Eleonora Palazzo è iniziato negli anni Ottanta ricoprendo ruoli differenti all’interno però sempre di una stessa realtà: Adriatica. La sua tenacia l’ha portata a ottenere il diploma di ottico. Scopriamo delle sue parole la sua evoluzione.

Grandi occhi cerulei, pelle diafana e una grande personalità. Quando incontri Eleonora nei corridoi delle fiere di tutto il mondo, la prima impressione è sicuramente quella di una persona determinata e la sua carriera nel nostro settore lo dimostra. Entrata in Adriatica nel 1986 con ruolo prettamente amministrativo, è riuscita a plasmare la sua professionalità in base all’evoluzione dell’azienda. Ed è proprio per questo motivo che, quando Adriatica ha avviato l’attività di retailer, ha ottenuto il diploma di ottico.

QUANDO HAI INIZIATO A MUOVERE I TUOI PRIMI PASSI NEL MONDO DELL’OTTICA?
Nel 1986 lavoravo in un’azienda extra settore e ho conosciuto il Dott. Luciano Nardi che, casualmente, cercava un’impiegata; mi ha proposto di fare un colloquio con il loro commercialista e ne ho approfittato perché non ero soddisfatta di quello che stavo facendo. Ho lasciato il mio lavoro e sono entrata in Adriatica. Era il periodo in cui nasceva il nostro marchio di occhiali d’avanguardia Concert, distribuito in Italia e all’estero con grande successo.

QUAL È STATO IL TUO RUOLO IN ADRIATICA E COME SI È EVOLUTO IN QUESTI ANNI?
All’inizio inserivo gli ordini dei rappresentanti e aiutavo la mia collega in Paola Ferrario the professional amministrazione. Poi sono diventata l’assistente del Dott. Nardi e con lui mi occupavo dei rappresentanti, organizzando riunioni e gestivo tutta la parte amministrativa. Gestivo anche l’organizzazione delle fiere e seguivo gli ordini esteri del marchio Concert. Dal 2003/2004 l’Adriatica è cambiata, diciamo si è trasformata e non fa più distribuzione. Oggi abbiamo tre centri ottici: a Sirolo, a Porto Recanati e a Falconara. Il primo è sviluppato su due piani per una superficie totale di 400 mq. È molto apprezzato dai rappresentanti del settore e non, perché, a loro dire, è uno dei negozi più belli d’Italia: questi apprezzamenti ci fanno molto piacere, perché abbiamo lavorato tanto per realizzare qualcosa di esclusivo. Gli store di Porto Recanati e di Falconara sono stati concepiti con l’idea di creare qualcosa di più piccolo, ma di ricercato, mettendo a frutto l’esperienza pregressa. Non abbiamo realizzato negozi tradizionali, ma centri ottici per poterci distinguere. Ora mi occupo di gestire tutta la parte amministrativa dei negozi, degli ordini dei prodotti da inserire nei negozi. Inoltre, mi occupo dei clienti storici del negozio, visto che ormai sono circa 18 anni che li abbiamo e hanno piacere che li accolga di persona.

QUANDO HAI DECISO DI DIVENTARE OTTICO E PERCHÉ?
Nel 2003 quando il Dott. Nardi ha rilevato l’azienda dai soci ed è diventato socio unico, abbiamo aperto un piccolo negozio di occhiali da sole per i tre mesi estivi a Sirolo, un bellissimo paese turistico sul Conero. Quell’estate abbiamo ottenuto un grande successo e abbiamo deciso anche con Samuele (un altro dipendente storico di Adriatica), di prendere il diploma di ottico per poter sviluppare questa inedita esperienza. La nuova avventura ci ha dato e ci dà grandi soddisfazioni perché siamo diventati una realtà importante nella nostra regione.

QUALI SONO STATI I MOMENTI PIÙ BELLI DELLA TUA PROFESSIONE?
Ce ne sono stati tanti… Quando avevamo la distribuzione sicuramente le fiere come espositori, sia in Italia che all’estero; sono stata fortunata perché ho potuto incontrare e conoscere molte persone del settore. Il nostro marchio Concert veniva venduto in tutto il mondo con grande soddisfazione. Se penso a quando sono entrata e ripercorro con la mente questi anni credo di essere stata fortunata perché questo lavoro mi ha dato una grande esperienza in molti campi all’interno della stessa azienda. Quindi per me tutti i momenti in Adriatica sono stati belli!

QUALI I PIÙ DIFFICILI?
Forse quello più difficile è stato quando il Dott. Nardi ha rilevato l’azienda perché abbiamo dovuto reinventarci, ma da questo momento critico è avvenuto qualcosa di bello, cioè la creazione di quello che stiamo facendo oggi con un buon successo; quindi, forse, anche quel momento difficile, non lo vivo con angoscia, ma con la consapevolezza di aver saputo fare qualcosa di importante.

ACCENNAVI CHE SEI UN’ASSIDUA FREQUENTATRICE DELLE FIERE DI SETTORE IN TUTTO IL MONDO: CI RACCONTERESTI COME SI SONO EVOLUTI QUESTI EVENTI NEGLI ANNI E QUAL È IL LORO ATTUALE RUOLO PER L’OTTICO?
Mi piace molto partecipare alle fiere e da ottico penso sia importante conoscere i prodotti, le tendenze, le nuove aziende: il nostro settore è sempre in evoluzione e ci sono tantissime aziende in tutto il mondo che vale la pena conoscere e che si possono conoscere solo partecipando alle fiere. Sicuramente oggi la fiera a differenza degli anni in cui noi partecipavamo come espositori è più un luogo di incontro e di contatti. Una volta la fiera era molto produttiva, si cercavano distributori e si facevano anche ordini importanti. Devo dire che è stato emozionante viverla come espositore, ma è altrettanto emozionante viverla come buyer.

QUEST’ANNO ADRIATICA SPEGNE 40 CANDELINE: COME FESTEGGIATE QUESTO PRESTIGIOSO TRAGUARDO?
Abbiamo realizzato con il nostro ufficio creativo un red carpet dove i nostri clienti possono fotografarsi e taggare la nostra pagina. Poi, a chi acquista un occhiale da sole regaliamo un cappello; siamo in un posto di mare e i nostri clienti, anche turisti, apprezzano molto questo regalo! L’anno non è ancora finito e sicuramente ci saranno ancora molte altre iniziative