Nella giornata della vista il Direttore dell’Istituto Zaccagnini fa un appello
Il 12 ottobre si celebra la Giornata mondiale della vista. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, a livello globale almeno un miliardo di persone ha problemi di vista, da vicino o da lontano, che potrebbero essere prevenuti o che devono ancora essere diagnosticati e curati. La disabilità visiva colpisce persone di tutte le età e può avere effetti importanti e di lunga durata, su tutti gli aspetti della vita, comprese le attività personali quotidiane, l’interazione con la comunità, la scuola e le opportunità di lavoro e la possibilità di accedere ai servizi pubblici. (fonte Ministero della Salute).
In occasione di questa giornata, Giorgio Righetti, direttore dell’Istituto Zaccagnini, Istituto post scuola media superiore di ottica e optometria con sedi a Milano e Bologna e corsi di specializzazione a Torino e Venezia, lancia un appello alle Istituzioni: “Preserviamo la scuola per ottici per contribuire alla prevenzione” a fronte di un sistema che, davanti alle difficoltà della scuola e sotto la spinta di molti operatori commerciali di grandi dimensioni, tende ad abbassare le competenze e depotenziare la qualità delle professioni per semplificare l’acquisizione dei titoli di studio professionali e di contenere il livello dei costi del personale qualificato.
La prima azione con la quale il Direttore Righetti si è impegnato attivamente è la costituzione di un Comitato scientifico interdisciplinare, che ha il compito di agire, a partire da un continuo confronto sui temi dell’istruzione professionale e sociosanitaria, con particolare attenzione alle professioni di ottico e di optometrista e al ruolo che queste figure hanno nella gestione dei 7000 centri ottici di prossimità in una prospettiva di prevenzione. Ottico e optometrista, infatti, possono contribuire ad inviare preventivamente al medico nel caso di sospette patologie dell’occhio e offrono un servizio capillare, con accesso rapido ed economico, per la correzione e compensazione dei difetti visivi, secondo le competenze stabilite dalla normativa e in virtù di una radicata presenza sul tutto il territorio.
Con la fine dell’anno scolastico 2022/2023 sono effettive, infatti, le norme che stabiliscono il nuovo percorso formativo degli ottici, secondo il Decreto Interministeriale n. 92 del 24 maggio 2018. Il Decreto definisce che gli ottici diventino figure professionali più competenti e preparate in optometria, nella conoscenza della strumentazione oftalmica di ultima generazione, oltre che nell’applicazione e gestione delle lenti a contatto, in misura del difetto dell’individuo, delle sue caratteristiche fisiologiche e delle sue abitudini di vita. Si delinea così il profilo di uno specialista che deve segnalare al medico eventuali situazioni di allerta, facendo così da prima barriera di controllo e difesa della visione e della salute dell’occhio.
Spiega Giorgio Righetti, direttore di Istituto Zaccagnini: “in questo scenario l’Istituto Zaccagnini ha deciso di alzare ulteriormente il livello dei contenuti delle pratiche professionali, istituendo un Comitato Scientifico Interdisciplinare, con funzioni di aggiornamento, indirizzo e controllo di tutte le attività di area scientifico/professionale, salvaguardare la professione ottica e la sopravvivenza dei 7000 Ottici indipendenti che si sono dimostrati, durante la pandemia da Covid, in grado di supplire alle carenze della sanità pubblica e che nella qualità professionale e nell’ampiezza della gamma di prestazioni hanno il loro principale strumento professionale”.