La Comunicazione si fa REAL.

Transitions affida a persone comuni il compito di raccontare il plus valore delle sue lenti.

La pandemia ha spostato la comunicazione da un approccio aspirazionale a un bisogno di identificazione. Se quindi il consumatore ha bisogno di concretezza, all’ottico devono essere forniti strumenti reali per potere spiegare i vantaggi di un determinato prodotto.

In linea con questi cambiamenti, Transitions ha creato un nuovo progetto in cui affida a sei persone comuni il compito di comunicare attraverso l’esperienza i vantaggi offerti dalle sue lenti.

Lo spiega a P.O. Platform Optic Maristella Rizzo, Marketing Manager del brand in Italia.

Qual è la tipologia di ambassador più efficace in questo difficile periodo?

Nel mondo della comunicazione abbiamo assistito a una serie di evoluzioni. Prima del 2020 si sceglievano, tradizionalmente, ambassador famosi in grado di incarnare i valori positivi del marchio. Per quanto riguarda Transitions, ci eravamo concentrati su personalità dinamiche, vincenti, con uno stile di vita attivo, come ad esempio la campionessa di nuoto Federica Pellegrini. Lo sviluppo successivo è stato passare alla categoria degli influencer.

È stato un passaggio naturale perché la loro comunicazione è dilagante: pensiamo che a oggi, ad esempio, in Italia 43 milioni di persone utilizzano i social media! Nel 2019, inizio 2020, anche noi ci siamo orientati verso questa tipologia, percorrendo questa strada prima di molti altri attori nella nostra industria, affidandoci a quattro

Transitions affida a persone comuni il compito di raccontare il plus valore delle sue lenti. influencer con un seguito tra i 200K-250K follower. I loro post raccontavano la loro esperienza con le lenti Transitions evidenziandone il valore aggiunto nella quotidianità con un tono molto lifestyle. Poi a febbraio di quest’anno è cambiato tutto… Si sono create nuove esigenze e si sono identificati nuovi modi di comunicare.

Ci racconteresti questi “nuovi modi” di comunicare?

Si è sicuramente potenziato l’online. Abbiamo assistito a una umanizzazione della comunicazione e l’insegnamento derivato da questo periodo è stato univoco: un brand deve essere vicino al consumatore perché ha bisogno di identificarsi nello stesso.

Siamo cioè passati da un approccio aspirazionale a un bisogno di identificazione. Il nuovo modo di comunicare affida quindi la parola ai consumatori che testano un prodotto e raccontano la loro esperienza: i consumatori sono credibili e in grado di riempire la distanza che ci potrebbe essere con un influencer o con un VIP.

Quindi la tradizionale modalità di affidarsi a personaggi famosi cesserà di esistere?

No, sono semplicemente modi di comunicare differenti che coesisteranno. Sono delle evoluzioni della comunicazione che non escludono la comunicazione tradizionale. Questo è solo un inizio, anche noi prevediamo di amplificare questo tipo di comunicazione nel futuro ma non escludiamo le forme di comunicazione che in passato si sono rilevate efficaci.

La tendenza all’umanizzazione dei brand è molto attuale e farà parte del mondo Transitions.

Come avete applicato questo nuovo concept alla vostra realtà?

Abbiamo creato un progetto strutturato intorno a “persone comuni”. Abbiamo selezionato sei soggetti a cui facciamo vivere l’esperienza di indossare le Transitions Signature Gen8 a 360°.

Quali sono stati i criteri per la selezione?

Seguendo criteri abbastanza standard… Per riuscire ad avere una comunicazione reale, abbiamo scelto portatori quotidiani di occhiali, con uno stile di vita in linea Transitions: personaggi sì dinamici ma in grado di ritagliarsi del tempo per loro, persone che fanno attenzione allo stile, che vogliono che il loro stile sia uno statement e sono molto incuriosite dalle tecnologie.

A oggi la prima wave del progetto è composta da sei consumer tra i 30 e i 55 anni: una pr director, un intellettuale, una giovane notaio, un manager di banca, una giornalista di testate moda beauty e un attore di fiction e teatro.

Come si è sviluppato il progetto?

Siamo partiti dalla scelta dell’occhiale accompagnandoli in un centro ottico, abbiamo spiegato loro che non si tratta di semplici lenti in grado di scurirsi velocemente, ma di lenti protettive dalla luce blu nociva e dai raggi UV del sole, e che in più sono in grado di esaltare le loro montature grazie alla disponibilità di 7 colori moda.

I nostri ambassador hanno indossato questi occhiali per circa un mese nella vita di tutti giorni. L’idea era fare vivere la quotidianità per capire come cambiasse la loro vita e quali benefici avrebbero potuto ottenere con le nostre lenti. Gli abbiamo chiesto in sostanza di raccontarci la loro #transitionslife

Come si è concluso questo progetto?

Abbiamo voluto che ci raccontassero come hanno vissuto le loro esperienza attraverso delle interview con domande mirate su loro stessi (stile di vita, gusti…) e domande sull’impatto delle lenti Transitions nella loro vita. Abbiamo indagato in che modo Transitions abbia portato un valore aggiunto e chiesto se pensino di continuare a utilizzarle. Verranno prodotti materiali fotografici e video che saranno diffusi sulla stampa trade perché il progetto è indirizzato anche all’ottico: attraverso queste testimonianze concrete potrà raccontare i benefici ottenuti da chi le prova.

Le case history saranno utili per fornire spunti per indirizzare il cliente finale verso le lenti Transitions. Inoltre ci saranno newsletter dirette all’ottico e l’utilizzo dei social network per ottenere un approccio di amplificazione al consumer e generare interesse e traffico.

Come si inserisce il progetto all’interno del vostro piano di comunicazione?

Questo progetto rappresenta un altro mattoncino all’interno di una strategia forte di narrazione di prodotto e del brand sviluppato intorno all’idea che Transitions non sia solo una lente intelligente con alto contenuto tecnologico, ma in grado di offrire, come dicevo prima, protezione dinamica contro la luce blu e i raggi UV e uno strumento di esaltazione dello stile.

La strategia globale è valorizzare il prodotto, renderlo sempre più desiderabile e rafforzare la narrativa che abbiamo avuto negli ultimi anni: Transitions è una lente proprio adatta a tutti!