La perseveranza di Agatino.

Come si può conquistare il pubblico di un paesino di 30 anime nella provincia siciliana puntando sugli occhiali d’avanguardia? La storia di Agatino Schillaci ci fornisce la risposta.

Ad Adrano, nella parte sudoccidentale del vulcano Etna, a 36 km da Catania, sorge il centro ottico Occhialissimi Adrano fondato nel 2000 da Agatino Schillaci. Il titolare ha da subito fatto una scelta precisa: scegliere il Made in Italy abbinandolo a occhiali ad alto tasso di design. Indubbiamente la vendita di questa tipologia di occhiali non è di per sé facile e –probabilmente – è più difficile fuori dai grandi centri abitati. Qual è quindi il suo segreto? Come fa a sensibilizzare i suoi interlocutori? L’utilizzo dei social ha contributo a sensibilizzare la sua clientela, ma la sua capacità ed onestà hanno fatto la differenza. Lo abbiamo raggiunto telefonicamente e siamo stati letteralmente travolti da suo entusiasmo.

QUANDO HA INIZIATO A MUOVERE I PRIMI PASSI NEL MONDO DELL’OTTICA?
Da quando avevo 16 anni fino al 1997 ho lavorato per tantissimi centri ottici. Successivamente, ho conseguito il Diploma di ottico all’Istituto Alessandro Fleming di Perugia e mi sono specializzato in contattologia. Ho poi seguito a Vienna alcuni corsi in contattologia.

QUANDO E COME È INIZIATA LA SUA ATTIVITÀ IMPRENDITORIALE?
Ho aperto il mio primo centro ottico nel 1999 a Pedara, in provincia di Catania. Qui è cominciata realmente la mia storia… Inizialmente ho subito due furti: il primo dopo sei giorni dall’apertura e il secondo sei mesi dopo! È stata dura perché hanno rubato tutta la merce. Sono però riuscito, rimboccandomi le maniche e iniziando a seguire il cammino neocatecumenale, ad andare avanti. In quel momento è iniziata la mia ascesa.

Nel 1999 ho deciso di aprire un secondo punto vendita ad Adrano (Catania), inaugurato poi nel 2000. Qui ho iniziato a valutare il tipo di aziende da trattare e sono giunto a una precisa conclusione in breve tempo: ho scelto di acquistare esclusivamente prodotti Made in Italy, come Aru Eyewear e Lara D’.

Ho optato per prodotti di qualità superiore. Ho iniziato a informatizzare il mio centro ottico con strumenti come la telesagomatura a distanza e anche per le lenti ho scelto il Made in Italy. Con l’avvento del COVID, ho optato per strumenti per la misurazione computerizzata che mi permettano di stare a distanza dal cliente ed effettuare i controlli direttamente dal computer. Sono ora in attesa di nuove strumentazioni per iniziare il percorso dell’ortocheratologia.

PARLA SEMPRE AL SINGOLARE… IL CENTRO OTTICO DI PEDARA C’È ANCORA?
No, l’ho chiuso quattro anni fa, lasciando come unico punto vendita questo di Adrano. 

ACCENNAVA DI AVERE SCELTO DI VENDERE ESCLUSIVAMENTE PRODOTTI MADE IN ITALY CITANDO DUE MARCHI D’AVANGUARDIA…
Esattamente, credo molto nei marchi indipendenti… in particolare apprezzo molto quelli che utilizzano materiali ecosostenibili.

QUAL È IL SEGRETO PER VENDERE QUESTI OCCHIALI IN UN PAESINO PICCOLO COME IL SUO?
Sì, è piccolo: ha solo 30 mila abitanti. Il rapporto che ho instaurato con i clienti si basa sulla fiducia e cerco di garantire il massimo della qualità e l’insieme di questi due fattori mi ha ripagato nel tempo.

HA PARLATO DI ECOSOSTENIBILITÀ: LE VIENE CHIESTO QUESTO TIPO DI OCCHIALE?
Sto cercando di dare una mano al pianeta facendo scelte ecosostenibili con materiali riciclati, come le plastiche abbandonate in mare. In genere le propongo e vengono accolte con entusiasmo perché c’è molta attenzione anche da parte del cliente a questa tematica.

QUAL È IL SUO RAPPORTO CON LE FIERE?
Adoro gli eventi come il DaTE di Firenze, in grado di racchiudere aziende che ti danno una qualità e un prodotto che si distinguono dalla massa. Trovi prodotti dal design unico, differente.

EFFETTUA LEI LA SCELTA DEGLI OCCHIALI?
Sì, con mio figlio Pietro che sta finendo il liceo e vorrebbe diventare oculista. Mi ha sempre seguito nel mio lavoro: da quando aveva 13 anni viene in negozio dove ha fatto un vero e proprio tirocinio. I clienti chiedono di “Pietruccio” quando lui non c’è.

IN TANTI ANNI DI ATTIVITÀ QUAL È L’ANEDDOTO CHE RICORDA DI PIÙ?
Quando i clienti assidui cambiano per trovare un prodotto economico, poi tornano e mi dicono: “quello che tu ci hai sempre proposto ci soddisfava tantissimo”. Ad esempio, una ragazza che soffre di ipermetropia voleva un occhiale