Grazie al finanziamento del POR, un ricercatore cercherà di individuare parametri conformi per tutti i laboratori.
Certottica studia come uniformare il test del nichel: grazie al progetto “COATING TEST DEL NICHEL: UN NUOVO APPROCCIO AI METODI DI PROVA” l’Istituto di Longarone, avvalendosi di un nuovo ricercatore, porterà avanti l’indagine finalizzata ad individuare parametri conformi per quello che è uno tra i test più importanti per il settore occhialeria.
Il nichel è in grado di donare brillantezza ai depositi galvanici e di conferire particolari caratteristiche alle leghe metalliche, ma resta un potenziale allergene ed è la principale causa di dermatite da contatto. La misurazione del rilascio, però, risulta molto complessa e il primo problema da risolvere è quello delle difformità dei risultati ottenuti dai diversi laboratori: un articolo idoneo potrebbe non risultare tale e quindi non essere immesso sul mercato oppure, viceversa, essere diffuso anche se non conforme.
Per questo la ricerca – realizzata avvalendosi del finanziamento POR – Obiettivo “Investimenti a favore della crescita e dell’occupazione” Parte FESR fondo europeo di sviluppo regionale 2014-2020 – Azione 1.1.1 “Sostegno a progetti di ricerca alle imprese che prevedono l’impiego di ricercatori presso le imprese stesse” – ha lo scopo di individuare un “Quality Control Material”, cioè un sistema per allineare le misurazioni di tutti i laboratori che vorranno effettuare il “Coating Test” volto a validare la bontà del rivestimento per il Nichel e i prodotti ottici.
L’obiettivo è ottenere e validare un sistema di riferimento per accertarsi che le misure di resistenza siano allineate fra tutti i laboratori che devono certificare la conformità di un articolo.
Certottica conferma così la vocazione a sostegno del settore, puntando al miglioramento nei processi di misura e normazione del rilascio del Nichel, per l’intero mondo creativo dell’occhialeria.
FOCUS SULLA SITUAZIONE NORMATIVA
Per comprendere gli scopi dell’indagine c’è da dire che dal 1976, ovvero da quando la CE ha pubblicato la prima Direttiva Nichel, sono emerse varie problematiche inerenti i metodi per analizzare i prodotti e certificarne la conformità.
Inizialmente si era posto un limite alla presenza di questo metallo negli oggetti che entrano a contatto con parti del corpo. Questa però non era la soluzione. Si è deciso così di misurarne il rilascio a contatto con le parti del corpo. Tale misurazione risultava e risulta tutt’ora particolarmente complessa data la grande incertezza dei processi di migrazione del Nichel, soprattutto dato che uno dei reagenti è il sudore.
Nel 2011 è stata approvata una versione più restrittiva della norma di riferimento EN 1811 che, se positiva per la tutela dei consumatori, è inutilmente penalizzante per alcuni articoli, occhiali in primis.
La nuova norma EN 16128:2015, sviluppata ad hoc per le montature e gli occhiali da sole, è nata dal presupposto che la quasi totalità delle montature in metallo ha un rivestimento protettivo organico ottenuto tramite verniciatura e che se tale rivestimento è di buona qualità previene la migrazione di ioni metallici dal substrato (quali il Nichel).
Questa norma introduce il “Coating Test” e un altro test di migrazione studiato specificatamente per l’esposizione dermatologica degli occhiali.
Il Coating Test misura la resistenza posta dal rivestimento al passaggio di corrente alternata.
Qualsiasi test che non disponga di un sistema di riferimento può dare risultati difformi in un laboratorio piuttosto che in un altro.
Per questo, il progetto percorrerà una via assolutamente innovativa volta a risolvere il problema dell’affidabilità del test, andando a dotare il settore dell’occhialeria di uno strumento completo, attendibile e tecnologicamente all’avanguardia.