Occhiali od opere d’arte?

di Paola Ferrario

Platform Optic ha incontrato a MIDO la giovane designer di occhiali Lucia Pasin.

Osare è facile, soprattutto quando si parla di moda o di accessori ma il rischio di cadere nell’esagerazione è forte. Lucia Pasin invece con la sua collezione Antheia è riuscita a farlo attraverso citazioni che rimandano al passato e all’arte, come ci racconta in questa intervista.

LUCIA QUAL È IL SUO BACKGROUND PROFESSIONALE PRIMA DI APPRODARE NEL MONDO DELL’OCCHIALI?
Inizialmente ho frequentato la facoltà di Giurisprudenza a Trento, con specializzazione in Diritto Internazionale, ma poco dopo la mia passione mi ha portato a seguire una strad diversa per sviluppare la mia innata creatività.
Mi sono perciò iscritta al corso superiore “Tecnico dello stile e del design” a Certottica, per proseguire infine con “Disegno Industriale” allo Iuav di Venezia. E così ho messo le basi per la realizzazione del mio sogno.

COSA SIGNIFICA PER TE DISEGNARE UN OCCHIALE?
Significa cura, dedizione e attenzione. Quello a cui penso non è un oggetto e basta, ma deve seguire una coerenza estetica in ogni suo dettaglio, ed è così che voglio creare un occhiale di design contemporaneo e prezioso, caratterizzato dell’alta artigianalità.

QUALI SONO LE CARATTERISTICHE DELLA COLLEZIONE ANTHEIA?
È la prima collezione sole donna del mio brand Lu.pa Studio, presentata al Mido 2015. Questa collezione rappresenta la scommessa che mi sono posta di realizzare un prodotto nuovo grazie alla tecnologia di stampa, utilizzando un materiale leggero ed ecologico. In più c’è il plus dell’unicità, perché ogni pezzo essendo disegnato a mano e realizzato artigianalmente, è unico.
Infine c’è anche la componente della femminilità: mi piace creare un accessorio che esalti la bellezza di ogni donna.

DA DOVE È NATO L’INPUT PER IL TUO PROGETTO DI OCCHIALI?
L’input parte oltre oceano nel 2012, anno in cui da Miami mi arriva una richiesta di collaborazione con il marchio Frida Kahlo. Capisco di essere pronta per intraprendere un viaggio nel mondo dell’alta artigianalità dell’occhiale e decido di disegnare le forme di sei occhiali-scultura e creare a mano le loro ventiquattro texture differenti.
L’ispirazione viene da sei muse contemporanee di cui i miei modelli prenderanno il nome: Frida Kahlo, Grace Jones, Peggy Guggenheim, Veruschka, Vivien Leigh e Iris Apfel.

PERCHÉ HAI SCELTO IL NOME ANTHEIA?
Perché in greco antico significa “nata sotto un fiore” ed i pattern dei miei occhiali rappresentano fantasie floreali. Inoltre, il mondo greco mi ha sempre molto affascinato, tant’è che le mie collezioni hanno sempre un nome che richiama questo passato lontano.

QUANTO ORE CI VOGLIONO PER REALIZZARE UN TUO OCCHIALE?
È un processo molto lungo: ci impiego trenta ore, perché realizzo a mano il disegno, utilizzando acquerelli, china, pigmento puro e cera. Ogni singola tavola diventerà una texture dei miei occhiali. Non c’è spazio per errori, è un lavoro che va fatto con minuziosa attenzione e pazienza.

COME È STATA ACCOLTA DAGLI OTTICI LA COLLEZIONE?
Si sono avvicinati al mio prodotto con grande interesse e curiosità verso la storia e la particolarità che esso racchiude, solo attraverso un atteggiamento di apertura si può comprendere tutto l’universo che c’è dietro a Lu.pa.

QUALI SONO I MERCATI CHE HANNO PIÙ APPREZZATO QUESTA PARTICOLARE TECNICA DI LAVORAZIONE?
Ad oggi i mercati che hanno più apprezzato il processo di lavorazione artigianale, sono ottici sia nel nostro territorio che esteri, in particolar modo la Spagna e paesi nordici.

QUAL È L’EVOLUZIONE DI ANTHEIA?
La capsule collection che ho presentato all’edizione appena conclusa del Mido 2017. Il modello Flower Gaga racchiude l’essenza di Lu.pa: artigianalità ed estetica allo stato puro.
Questo modello infatti è stato realizzato al 100% a mano da un artigiano del Cadore e data la sua caratteristica estetica prorompente, spinge un accessorio moda come l’occhiale ad essere sempre più protagonista del look femminile.

HAI INTENZIONE DI ESPLORARE ANCHE L’UNIVERSO MASCHILE?
A dire il vero, all’interno della collezione da vista Eos del 2016, vi è già un modello unisex ‘Ares’ disponibile in sei varianti di colori, sempre disegnate a mano. Occhiale che ho pensato vedendo l’interesse che il mondo maschile dimostrava nei confronti dell’universo dell’occhiale Lu.pa.