Continuum Tecnologico.
Da luglio Paolo Lunghi, Direttore Generale di Luneau Italia, andrà in pensione e al timone dell’azienda vedremo Umberto Bargiggia.
Paolo Lunghi, storica figura nel mondo delle strumentazioni, finirà tra pochi mesi il suo percorso professionale. Prima di assumere il privilegiato status di pensionato, ha voluto con questa intervista passare il “testimone” al suo successore: Umberto Bargiggia.
In questa intervista doppia abbiamo cercato di individuare il continuum tra le due gestioni.
Ci racconterebbe il suo percorso all’interno di Luneau?
Sono entrato in azienda (che allora si chiamava Weco) nel 1987 con il ruolo di agente, all’epoca la strumentazione era gestita dalla Rodenstock.
Il secondo passo è stato essere promosso come Product Specialist. Nel 2000, quando la Weco è diventata un’identità indipendente da Rodenstock, ho trascorso un anno come Direttore Commerciale della Rodenstock per poi fondare Weco Italia assumendo il ruolo di Direttore Generale.
Il passaggio successivo è avvenuto quando siamo stati acquistati dal gruppo Buchmann e abbiamo unito le filiali italiane Weco e Briot creando Briot Weco. Poi, nel 2010 Luneau – Visionix ci ha acquistati e siamo diventati Luneau Italia.
Una lunghissima carriera… quali sono stati i momenti più intensi?
Direi che le fasi più intense sono collegate ai vari passaggi e ai cambiamenti che le ho appena elencato. Ad esempio, quando ci siamo separati da Rodenstock abbiamo dovuto ripartire da zero, benché siamo stati seguiti dalla divisione strumenti del gruppo
tedesco.
Il secondo passaggio chiave è stato quando abbiamo dovuto unificare Briot e Weco e da ultimo l’acquisizione da parte di Luneau Technology. Abbiamo trasformato un’azienda che si occupava per lo più di molatrici in una realtà che per il 50% si occupa anche di strumenti oftalmici. La gestione di strumenti oftalmici ad alta tecnologia ci ha portati a dover cambiare la struttura aziendale.
Da veterano del nostro mondo, ci indicherebbe quali sono stati i cambiamenti più importanti che ha visto nel settore?
C’è stato un importantissimo sviluppo della tecnologia: la prima mola che ho venduto aveva ancora la dima!
Adesso gli ottici si distinguono per servizio e professionalità grazie a questi strumenti oftalmici, che hanno permesso loro di affermarsi come “professionisti della visione”.
Vuole mandare attraverso le nostre pagine un messaggio ai sui clienti?
Sì, assolutamente! Vorrei ringraziarli per la fiducia che ci hanno dato grazie alla quale abbiamo avuto la possibilità di crescere.
In tutti questi anni ho lavorato pensando agli ottici, immedesimandomi nella loro scelte per arrivare a creare soluzioni per le quali ci avrebbero scelti. Ogni mia decisione era fatta in quella prospettiva.
A quali parole affida il suo messaggio di commiato al suo successore?
Voglio bene all’azienda e gli chiederei di mantenere tutto ciò che di buono ho fatto e cambiare ciò che non funziona alla perfezione.
Abbiamo una struttura consolidata con dipendenti da più di 20 anni e credo che la strategia giusta sia migliorare ma non stravolgere.
Umberto è un giovane professionista con un futuro davanti: ha tutte le carte in regola grazie all’esperienza pregressa per far crescere la società.
Umberto… è arrivato il suo momento. Si presenterebbe ai nostri lettori?
Innanzitutto ringrazio Paolo per le belle parole. Negli ultimi 10-12 anni mi sono occupato di direzione vendite all’interno della diagnostica, in particolare nel campo dei dispositivi medici sia a livello nazionale che nell’area EMEA.
Nella mia precedente esperienza lavorativa ho collaborato con Luneau come fornitore.
Qual è stato l’elemento che l’ha portata a scegliere Luneau?
Sono stato attratto dal profondo spirito di innovazione che caratterizza questa realtà. Ma non solo: sono stati determinanti anche la forte componente umana, i valori e il rispetto delle persone.
Porre le persone al centro della strategia aziendale è una componente molto importante e non è scontato, soprattutto in una multinazionale.
Se dovesse scegliere un elemento in comune tra la gestione di Lunghi e la sua, cosa sceglierebbe?
La parole d’ordine è “continuità”; quando si ha il privilegio di entrare in un’azienda sana, con una posizione rilevante nel mercato di riferimento, credo sia doveroso stabilire rapporti proprio sulla base della “continuità”.
Il mercato si evolve nella direzione dell’automazione, anche verso la telemedicina (abbiamo imparato soprattutto in questo ultimo difficile anno) e Luneau è allineata con questi cambiamenti, dimostrandosi una realtà all’avanguardia.
Abbiamo appena appreso che MIDO 2021 sarà digitale…
Ci auguriamo di poter utilizzare la piattaforma MIDO come ulteriore elemento per recepire i bisogni modificati di questo ultimo anno.
La nostra priorità sarà realizzare azioni per essere il più vicino possibile alle esigenze quotidiane dei nostri clienti.
C’è un messaggio che vorrebbe trasmettere ai suoi clienti?
Sì, vorrei comunicare che, nonostante il periodo, Luneau guarda al futuro con grande entusiasmo e motivazione.
Sarà un piacere metterci al loro sevizio portando loro le nostre novità guidate dal driver dell’innovazione con l’augurio di poterli conoscere di persona.
Qual è il suo saluto per il Dott. Lunghi?
Prima di salutare vorrei ringraziarlo: “ereditare” un’azienda solida, che può guardare con tranquillità al futuro, è un onore.
Paolo avrà sempre la possibilità di venire in azienda per vedere come sviluppiamo quanto di buono ha fatto restando fedeli alla nostra tradizione.