Valori solidi.

De Rigo e Chopard vantano nell’eyewear una collaborazione che dura da circa vent’anni. Cosa hanno in comune queste due eccellenze produttive? Quali sono gli ultimi progetti insieme? scopriamolo in questa intervista a Barbara De Rigo, Chief Marketing Officer.

Due Maison simbolo dell’eccellenza, due realtà internazionali guidate da due famiglie: da un lato la De Rigo (a oggi l’unico big player dell’eyewear in mano ai suoi fondatori) e dall’altro i Scheufele. Da una generazione all’altra, queste due famiglie hanno trasmesso i valori di eccellenza e di artigianalità grazie al supporto di maestri artigiani portando alla luce occhiali e gioielli all’insegna dell’audacia creativa. Partendo da una visione comune, le due Maison collaborano da circa un ventennio nell’eyewear attraverso progetti che includono sia collezioni sia limited edition. L’ultima in ordine temporale è Chopard Eyewear x Michele Morrone, l’attore del film di Netflix “365 giorni” e influencer con più di 15 milioni di follower su Instagram.

COME E QUANDO NASCE IL RAPPORTO TRA DE RIGO E CHOPARD?
La nostra partnership nasce nel 2004 e, dopo Fila, rappresenta la seconda licenza in portfolio più longeva. In questi anni abbiamo instaurato una relazione molto positiva con la famiglia proprietaria della Maison, direttamente coinvolta nel business. Tra di noi si è creato un rapporto di fiducia reciproca. Credo che il fatto di essere due famiglie attive in maniera diretta nella gestione delle nostre due società sia stato un elemento rafforzante per la nostra partnership. Chopard è una bellissima realtà con una componente umana molto rilevante: sono al contempo gioiellieri, con la produzione a Ginevra, e artigiani meravigliosi; sono in grado di realizzare prodotti di valore eccezionale, sia nei progetti delle collezioni sia nelle limited edition. Si definiscono “artigiani delle emozioni” e non è solo un pay off, ma una realtà. Ci accomuna anche la passione per quello che facciamo, la competenza e l’artigianalità che mettiamo nei nostri prodotti. I nostri occhiali per loro e i loro gioielli hanno la stessa segmentazione e spesso replichiamo i loro dettagli sui nostri occhiali, trasformandoli in gioielli. Nei nostri progetti rientra anche una limited editon che tutti gli anni creiamo per il Festival Internazionale del Cinema di Cannes, di cui Chopard è partner ufficiale dal 1998. È un legame stretto: la Palma d’oro, ad esempio, è stata disegnata da Caroline Scheufele, mito del mondo del gioiello, direttrice creativa e co-presidente della Maison.

CI RACCONTERESTI PERCHÉ MICHELE MORRONE È STATO SCELTO COME BRAND AMBASSADOR DEGLI OCCHIALI CHOPARD?
Anche questa scelta è frutto dalla collaborazione con Chopard: Morrone era già ambassador della Maison e abbiamo voluto dare un seguito a questa sinergia. 

CHI È LA MODELLA CHE VEDIAMO NELLA CAMPAGNA EYEWEAR DI CHOPARD? La modella che la interpreta è Petra Němcová. QUAL È L’ESEGESI DELLA CAPSULE?
Michele è un appassionato di occhiali e l’idea di creare questa capsule è nata durante un nostro incontro per definire la collaborazione come ambassador. Michele ha voluto contribuire in prima persona allo sviluppo dei modelli fornendo input creativi che riflettono il suo stile personale.

CI RACCONTERESTI IL PROGETTO?
La capsule ha un design ricercato ed è composta da due occhiali da sole e due da vista caratterizzati da forme geometriche in acetato bio-based, frontali squadrati e dettagli raffinati. L’iconico logo Chopard è visibile all’interno e all’esterno delle aste, con incisioni laser a effetto “nido d’ape”.

COME VERRÀ COMUNICATA?
Come sempre, a seconda dei mercati a cui ci rivolgiamo, usiamo dei media differenti. In Europa stiamo attuando una strategia di comunicazione che punta sul digital.

QUALE TIPO DI DISTRIBUZIONE AVRÀ?
Seguirà la distribuzione degli occhiali Chopard, quindi nei negozi premium e sarà a livello globale. I mercati di riferimento saranno Francia e Italia. A Dubai, dove abbiamo un distributore, avremo una vetrina d’eccezione in un mall che ospiterà solo prodotti di fascia alta.

COME STANNO ANDANDO LE ALTRE LICENZE?
A oggi tutte bene, siamo soddisfatti dei brand premium. Oltre a Chopard, Philipp Plein ci sta dando molte soddisfazioni grazie anche alla personalità travolgente dello stesso Plein e alla natura massimalista del prodotto. Anche le “new entry” Roberto Cavalli e Just Cavalli, presentati in anteprima a Silmo, hanno avuto un riscontro assolutamente positivo. Non voglio dimenticare le altre licenze che sono posizionate in una fascia media e hanno una forza e un’awareness diversa in base al Paese in cui sono distribuite; anche loro stanno performando molto bene e addirittura stanno andando oltre il budget prefissato.

E GLI HOUSE BRAND?
Sono il cuore pulsante dell’azienda e stanno registrando buone performance. Ovviamente si è visto un po’ di rallentamento nel mese di ottobre, soprattutto in Europa ma se consideriamo il 2022 nella sua totalità fino a oggi (ndr. fine ottobre), posso tranquillamente affermare che l’anno è andato bene. Il prossimo anno festeggeremo i 40 anni di Police; un altro traguardo importante…

YALEA È L’ULTIMO VOSTRO HOUSE BRAND IN ORDINE TEMPORALE: COME PROCEDE IL SUO POSIZIONAMENTO SUL MERCATO?
Yalea è la nostra punta d’orgoglio, è un brand unico nel suo genere. Grazie alla strategia di comunicazione in atto e al prodotto, sta prendendo una strada differente dagli altri marchi, andando a coprire la fascia di mercato che ci eravamo prefissati.

CREDI CHE DE RIGO ABBIA COPERTO TUTTI I TARGET DEL MERCATO O CI SIA ANCORA SPAZIO PER ALTRE LICENZE?
Abbiamo un portfolio ben bilanciato: abbiamo quattro house brand su cui ci concentriamo e, per quanto riguarda le licenze, c’è sempre spazio per nuovi marchi. A breve avremo delle novità, che però non vi posso anticipare!